Categorie: around

fino al 14.IX.2003 | Aernout Mik | Barcellona, CaixaForum

di - 8 Settembre 2003

Prove sperimentali di dinamiche di gruppo: i video di Aernout Mik (Olanda, Groningen, 1962) sembrano scavare nei codici costituiti del comportamento dell’uomo in presenza dei suoi simili, per estrapolarne le contraddizioni e i nonsensi. Con acuta e critica ironia, Mik mette in scena situazioni paradossali, in cui gruppi di persone si muovono compiendo gli atti più assurdi (o semplicemente liberi da vincoli comportamentali) all’interno di scenari quotidiani.
Per la prima volta in Spagna, in mostra 10 lavori realizzati tra il 1996 e il 2002, in un percorso (obbligato?) curato dallo stesso artista, in cui i video vengono proiettati su pannelli ad altezza di spettatore che non superano l’1,75 m, creando una successione di spazi che riflettono e avvolgono allo stesso tempo. Si diventa così quasi partecipi delle azioni (o noi stessi cavie di un ennesimo esperimento?), mentre ci si muove tra scenari in cui anziani signori si misurano in una lotta tra le ante della cucina (Kitchen, 1997), poliziotti e manifestanti si amalgamano in un marasma indistinto di corpi (Glutinosity, 2001), diverse persone si muovono all’interno di una stanza piena di schiuma (Territorium, 1999), o nella Borsa, alla fine di una giornata concitata e devastante (Middlemen, 2001), oppure in un parco (Park, 2002), spesso senza curarsi minimamente di cosa faccia il vicino. La telecamera segue in maniera fluida i movimenti di questi bizzarri figuranti imponendo una sorta di misura esterna; la fotografia, curata, ma fredda ed essenziale, sembra sottolineare la volonta di “mostrare” la situazione senza artefarla, mentre l’assenza di suono aumenta l’impressione di osservarla da dietro un vetrino. La mancanza di audio crea un effetto di particolare dissonanza in 3 laughing and 4 crying (1998), dove il gruppo di ridenti e piangenti è compatto eppure diviso dagli opposti atteggiamenti, riunito in uno spazio limitato eppure irrimediabilmente disperso in atomi-uomo.
Non è dunque la narrazione al centro dell’opera di Mik, ma la presentazione di una situazione, che coinvolge lo spettatore per l’illogico realismo da una parte e per la presentazione in uno spazio “architettonico” e inclusivo dall’altra. Esemplare in questo senso Organic Escalator (2000), un’installazione in cui le immagini (un ammasso di persone pigiate su una scala mobile, mentre lo sfondo è scosso da un crollo strutturale) sono proiettate sul fondo di uno spazio cubico, le cui pareti laterali si muovo avanti e indietro, creando una sensazione di movimento reale anche per il fruitore e generando tre piani: lo sfondo che frana, le persone vacillanti sulla scala, lo spettatore all’interno di una realtà anch’essa instabile. Che sia in realtà una verifica empirica di dinamiche del singolo?

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Aernout Mik
Dal 30 luglio al 14 settembre 2003
Mostra a cura di Marta Gili
CaixaForum
Av. Marquès de Comillas, 6-8
08038 Barcelona
Tel: (00 34) 902.223040
Sito: FundaciĂłn La Caixa
Email:info.fundacio@lacaixa.es
Orario: da martedì a domenica 10-20. Chiuso lunedì.
Entrata libera


[exibart]

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