Raffaello, Madonna d'Alba, Washington National Gallery of Art, Andrew W. Mellon Collection
Nelle prossime settimane il suo iconico tetto panoramico chiuderà al pubblico fino al 2030 per dei lavori ma nel frattempo il Metropolitan Museum di New York non rimane certo a guardare: dal 29 marzo 2026, infatti, ospiterà Raphael: Sublime Poetry, una mostra che riunisce, per la prima volta negli Stati Uniti, oltre 200 opere tra dipinti, disegni e arazzi, offrendo una panoramica senza precedenti sulla vita e sull’opera di Raffaello Sanzio, figura apicale del Rinascimento italiano e della storia dell’arte occidentale. Un’occasione rara, dunque, per il pubblico statunitense e internazionale di immergersi nella “poesia sublime” di un genio che, in soli 37 anni di vita, seppe lasciare un’impronta incancellabile sulla cultura visiva europea.
Nato a Urbino 1483, figlio del pittore Giovanni Santi, e scomparso prematuramente a soli 37 anni, Raffaello seppe conquistare le corti rinascimentali grazie a uno stile che univa armonia lirica e potenza intellettuale. Si formò in un ambiente colto e raffinato, legato alla famiglia dei Montefeltro. Dopo gli anni di apprendistato presso il Perugino, la sua parabola lo vide emergere a Firenze, in dialogo con Leonardo da Vinci e Michelangelo, dai quali assimilò e rielaborò elementi stilistici fondamentali.
Trasferitosi a Roma nel 1508, divenne ben presto pittore di corte di papa Giulio II e poi di Leone X, realizzando le celebri Stanze Vaticane, considerate tra i massimi capolavori del Rinascimento. Accanto alla pittura, fu architetto della basilica di San Pietro e progettista di edifici e spazi urbani. Nella città eterna morì giovanissimo, il 6 aprile 1520: in soli 37 anni di vita raggiunse una fama imperitura, influenzando profondamente l’arte europea nei secoli successivi, tanto che la posterità lo avrebbe celebrato come l’incarnazione della perfezione classica,
Nel 2020, in occasione del cinquecentenario della sua morte, furono organizzate molte importanti esposizioni, come Raffaello 1520–1483, alle Scuderie del Quirinale di Roma. Era la più grande mostra mai realizzata in Italia sul pittore, con oltre 200 opere provenienti dai maggiori musei internazionali, organizzata in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi. Nonostante l’apertura fosse coincisa con il lockdown dovuto alla pandemia, la mostra ebbe un grande risalto mediatico.
Curata da Carmen Bambach, curatrice del dipartimento disegni e stampe del museo e organizzatrice dell’acclamata mostra su Michelangelo del Met nel 2017, Sublime Poetry ripercorre l’intero arco della sua carriera, dall’esordio urbinate fino all’intensa attività nella Roma papale, con opere provenienti da collezioni pubbliche e private di Europa e Stati Uniti, come la Galleria Borghese e le Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma, il British Museum e la National Gallery di Londra, i Musei Vaticani, il Prado di Madrid, gli Uffizi di Firenze, lo Städel Museum di Francoforte, l’Albertina di Vienna, la Pinacoteca Nazionale di Bologna e la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia.
Tra i prestiti importanti ottenuti per Sublime Poetry, ci sono il Ritratto di Baldassarre Castiglione (1514–16) dal Louvre, il Ritratto di dama con unicorno (1505–06) dalla Galleria Borghese di Roma e la Madonna d’Alba (ca. 1509–11) dalla National Gallery of Art di Washington, insieme ai disegni preparatori per quest’ultimo dipinto.
«Questa mostra senza precedenti offrirà uno sguardo innovativo sulla genialità e l’eredità di Raffaello, un vero titano del Rinascimento italiano», ha dichiarato il direttore del Metropolitan, Max Hollein. «I visitatori avranno un’opportunità eccezionalmente rara di ammirare la straordinaria gamma del suo genio creativo attraverso alcune delle opere più iconiche e raramente prestate dall’artista da tutto il mondo, molte delle quali mai esposte insieme prima».
Il percorso intende dunque restituire la complessità di un artista che fu anche intellettuale e poeta, capace di dialogare con i maggiori scrittori e pensatori del suo tempo. Un focus specifico sarà dedicato alla rappresentazione femminile: dalle prime pose di nudo, tra le prime sperimentazioni documentate in Occidente, alle iconiche immagini della Madonna col Bambino, nelle quali emerge la sua capacità nel coniugare devozione e umanità. Non mancheranno le sezioni dedicate alle più recenti scoperte scientifiche, frutto di indagini tecnologiche che hanno permesso di approfondire il processo creativo e i materiali utilizzati dall’artista.
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