Simone Leigh
Continua a delinearsi le geografia della 59ma Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia, che si terrà nel 2022: dopo il recente annuncio del Padiglione dei Paesi Nordici, che per l’occasione si trasformerà nel Padiglione della Lapponia, questa volta sono gli Stati Uniti a fare la propria mossa e, ai Giardini, troveremo Simone Leigh. Scultrice di Brooklyn e tra le personalità più influenti degli ultimi tempi nel mondo dell’arte statunitense, Leigh sarà la prima donna afroamericana a rappresentare gli Stati Uniti alla Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia. La sua nomina è stata supportata dal Dipartimento di Stato degli Affari Culturali, su raccomandazione dei professionisti museali e degli artisti riuniti nel National Endowment for the Arts, l’agenzia federale che offre supporto ai progetti artistici.
A commissionare il progetto, l’ICA- Institute of Contemporary Art di Boston, che nel 2023 ospiterà una grande personale dedicata a Simone Leigh, comprendente anche i lavori esposti al Padiglione degli Stati Uniti della 59ma Biennale di Venezia. Il progetto in Laguna includerà nuove sculture dell’artista, il cui lavoro è incentrato sulla storia di genere afroamericana. Una monumentale scultura in bronzo sarà situata all’esterno del padiglione e, all’interno, saranno allestite altre opere realizzate in rafia, ceramica e bronzo, materiali caratteristici del lavoro di Leigh. Sempre nell’ambito del progetto per il Padiglione degli Stati Uniti, Leigh sta collaborando con l’Atlanta University Center Art History e il Curatorial Studies Collective dello Spelman College, per includere anche ulteriori aspetti didattici e formativi.
«Nel corso degli ultimi due decenni, Simone Leigh ha creato un corpus di lavori indelebili, che raccontano le esperienze e le storie delle donne nere in un momento così cruciale della storia. Non riesco a pensare a nessun artista migliore di lei, per rappresentare gli Stati Uniti», ha dichiarato Jill Medvedow, Chief Curator all’ICA. «Le dimensioni e la magnificenza dell’arte di Leigh richiamano la visibilità e il potere. Siamo orgogliosi e onorati di condividere questo lavoro con il pubblico di tutto il mondo alla prossima Biennale di Venezia».
Nata a Chicago nel 1967 e di origini giamaicane, Simone Leigh è conosciuta per le sue sculture su larga scala, che spesso fanno uso di temi e stili prelevati dall’arte africana, come nel caso dell’opera presentata per la commissione inaugurale dell’High Line Plinth, il progetto di arte pubblica dedicato alla nuova sezione dello Spur sulla High Line di New York, diretto da Cecilia Alemani, che è anche la curatrice della 59ma Biennale d’Arte di Venezia. Imponenti anche le sue installazioni, come la ricostruzione delle capanne con i tetti di paglia, tipiche della comunità di lingua shona dello Zimbawe, esposte nel 2016 al Marcus Garvey Park di New York.
La nomina per il Padiglione degli Stati Uniti alla Biennale d’Arte di Venezia del 2022 arriva al culmine di un momento particolarmente prolifico e fortunato per Simone Leigh, che nel 2018 ha vinto l’Hugo Boss Prize, uno dei premi d’arte contemporanea più ambiti al mondo. Nel 2019, inoltre, è entrata a far parte della scuderia di Hauser & Wirth. Le sue opere sono state esposte anche alla Biennale di Berlino, alla Whitney Biennial e alla Dak’Art Biennale of Contemporary African Art, oltre che nelle collezioni di musei come il MoMA PS1 e l’Hammer Museum.
A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…
Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…
In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…
La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…
Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…
La lattina più famosa dell’arte torna protagonista: denigrata, celebrata, reinterpretata. La sua metamorfosi mostra quanto la visione di Warhol continui…
Visualizza commenti