19 ottobre 2018

Simone Leigh on fire. L’artista americana di origini giamaicane vince l’Hugo Boss Prize

 

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Dopo essersi aggiudicata la commissione inaugurale per l’High Line Plinth, il nuovo progetto di arte pubblica dedicato alla nuova sezione dello Spur sulla High Line di New York, Simone Leigh vince l’Hugo Boss Prize, il prestigioso riconoscimento istituito nel 1996, assegnato a cadenza biennale dal Solomon R. Guggenheim Museum, con sponsorizzazione firmata dal prestigioso brand di moda. La premiazione è avvenuta durante una cena al Salomon R. Guggenheim Museum di New York, alla quale erano presenti membri del panorama artistico internazionale, celebrities e personalità newyorkesi. Leigh era nella shortlist insieme a Bouchra Khalili, Teresa Margolles, Emeka Ogboh, Frances Stark e Wu Tsang
«L’Hugo Boss Prize si contraddistingue per i suoi parametri estremamente aperti, onora le realizzazioni di artisti professionisti di ogni età e nazionalità che lavorano con qualsiasi mezzo. Libera da ogni restrizione in merito agli artisti che possono essere presi in considerazione, ogni giuria deve definire in modo collegiale i propri criteri per valutare eccellenza e incisività di una ricerca all’interno della vasta ed eterogenea schiera di artisti. Spesso le giurie prendono in considerazione sia l’apporto artistico individuale dei singoli artisti, sia l’impatto trasformativo che hanno avuto nel loro settore d’attività», ci ha detto Susan Thompson, Associate Curator e organizzatrice dell’edizione 2018, che abbiamo sentito per lo speciale approfondimento sui maggiori premi internazionali, pubblicato sul nostro ultimo numero on paper, il 102. «L’Hugo Boss Prize segna un punto fondamentale nella nostra partnership con il Guggenheim Museum e siamo fieri che sia il cuore del nostro programma artistico da più di vent’anni. Ci congratuliamo con Simone Leigh ed esprimiamo la nostra gratitudine alla giuria e al museo stesso per il loro impegno e supporto», ha affermato Mark Langer, CEO di Hugo Boss. 
Simone Leigh riceverà un premio di 100mila dollari e il suo lavoro verrà presentato durante una personale al Guggenheim la prossima primavera. Nata nel 1967 a Chicago, è stata scelta per il suo peculiare stile ibrido, tra scultura, video, performance e progetti sociali legati, in particolare, ai temi della diaspora africana e di genere. 
Dalla sua istituzione, il premio è stato conferito a Matthew Barney, Douglas Gordon, Marjetica Potrč, Pierre Huyghe, Rirkrit Tiravanija, Tacita Dean, Emily Jacir, Hans-Peter Feldmann, Danh Vo, Paul Chan e Anicka Yi.

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