Christian Leperino, Dodici volti nel volto – Duomo di Napoli

di - 2 Luglio 2021

È stata inaugurata presso la Cripta di San Gennaro nel Duomo di Napoli lo scorso 7 maggio, l’installazione di sculture in gesso “Dodici volti nel volto” dell’artista napoletano Christian Leperino (Napoli, 1979), già docente di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, che sotto la cura di Alessandra Troncone, ha portato per la prima volta l’arte contemporanea nella Cripta di San Gennaro del Duomo di Napoli dove sono stati installati nelle nicchie della cappella, dodici ritratti in gesso che instaurano un dialogo silenzioso con il luogo sacro.
L’installazione, promossa dal Duomo di Napoli e dal Capitolo Cattedrale, in collaborazione con la Regione Campania attraverso la Scabec/Società campana per i beni culturali ha ottenuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e resterà visibile al pubblico per tutto il periodo dei festeggiamenti del Patrono di Napoli che conducono alle celebrazioni del 19 settembre 2021.

Duomo-Cripta di San Gennaro, Dodici volti nel volto di Christian Leperino, ph. Amedeo Benestante

Leperino ci racconta la genesi dell’opera individuata in un laboratorio svolto dall’artista con alcuni detenuti presso la Casa Circondariale di Poggioreale a Napoli, con i quali ci sono stati “sconti- incontri” nella relazione didattica e laboratoriale nata dall’esperienza della manualità che queste persone hanno scoperto di avere sotto la guida del maestro il quale li ha poi scelti come modelli dei volti dei dodici apostoli. Ultimo di una lunga serie tra gli artisti che nei secoli hanno ricercato nel popolo i volti per rappresentare le scene care alla sacralità cristiana, Leperino si inserisce nella pletora di artisti che da Rosso Fiorentino a Caravaggio a scultori a lui più vicini come Medardo Rosso, hanno selezionato tra gli uomini del popolo i protagonisti della storia sacra.

Duomo-Cripta di San Gennaro, Dodici volti nel volto di Christian Leperino, ph. Amedeo Benestante

Leperino ci spiega che una delle motivazioni che lo hanno spinto a cercare negli ultimi il volto dei dodici apostoli è stata proprio la volontà di porre l’attenzione ad essi e alle loro storie come uomini prima che come discepoli di Gesù.
Così scendendo nella cripta della Cappella di San Gennaro ci si immerge in una teoria di volti in gesso di popolani, individuabili nei dodici apostoli, data la ritualità del numero dodici delle nicchie delle cappelle che ne vengono occupate. Colpisce di questi certamente l’espressività di smorfie spontanee che ne ritraggono la specificità caratteriale e anche la cifra emotiva, come nel caso del volto di Giuda al quale fa da simbolico contrappunto la presenza delle monete d’oro in cambio delle quali consumò il tradimento di Nostro Signore.

Duomo-Cripta di San Gennaro, Dodici volti nel volto di Christian Leperino, ph. Amedeo Benestante

Visitando l’istallazione è possibile fare esperienza di una Catabasi che vede dialogare con i dodici apostoli le reliquie di San Gennaro, patrono della città più volte invocato nel corso di questa lunga pandemia che ha segnato l’anno appena trascorso e al quale, fiduciosamente si rivolge con questa opera lo sguardo dell’artista certo che, i legami tra passato e presente costituiscano ancora le radici da cui può rinascere una speranza per la martoriata Napoli e per la sua gente.

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Nasce ad Atri (Te), vive tra Roma dove ha insegnato per otto anni Italiano e latino nei Licei e Napoli dove è attualmente docente di Lettere, per due anni ha insegnato nella scuola primaria sperimentando l'insegnamento di discipline dell'area umanistico-linguistica e laboratori d'arte per i bambini. Laureata nel 2004 in Lettere moderne presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi su Arte e Liturgia nei documenti del Concilio Vaticano II approfondendone gli studi da Pio X a Giovanni Paolo II. Nel 2005 frequenta il Corso di perfezionamento in Arte per la Liturgia alla Fondazione Staurós Italiana Onlus diretta da Carlo Chenis, partecipando a Giovani Artisti di-segnano il Sacro II. Nel 2006 consegue abilitazione all’insegnamento di materie letterarie frequentando la S.I.C.S.I. presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. Nel 2007 si trasferisce a Roma dove nel 2008 consegue il Master di II livello in Beni Culturali Della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana dove approfondisce lo studio della Storia dell’arte moderna e dell’Iconografia con il Prof. Henrich Pfeiffer. Pubblicista dal 2004 su numerose riviste d’arte testate nazionali come Avvenire ed Exibart, saggista per alcuni artisti che segue costantemente nel loro percorso come Nikolaos Houtos, Sonny Insinna, Barbara Esposito, Luca Farina, Battista Marello, Francesca De Marinis. Dal 2006 è curatrice di mostre d’arte contemporanea istituzionali per Enti pubblici come il Comune di Ischia e Gallerie private. Ha collaborato durante il IV Convegno Internazionale Poetica & Cristianesimo tenutosi il 27e il 28 Aprile 2015 con Pontificia Università di Santa Croce di Roma, come relatore sul tema Scrivere per chi…scrivere perché… con l’intervento comunicazione su Bellezza da contemplare, bellezza da possedere.

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