Cosmogonia di Lorenzo Gnata: caos e rinascita in una mostra a Milano

di - 9 Marzo 2025

Fino al 17 luglio 2025, è possibile visitare la mostra personale di Lorenzo Gnata negli spazi del Gaggenau DesignElementi Hub di Milano. La mostra, Cosmogonia, curata da Sabino Maria Frassà, raccoglie i momenti di un viaggio visivo che parte dal caos e racconta delle moltitudini, degli strati di foglie e dei corpi che plasmano la nuova vita. Cosmogonia, ossia l’origine del cosmo, è un esercizio plastico del divenire, un esempio di sussistenza e coesistenza. «Siamo humus, non Homo, non Antropos; siamo compost, non postumani», scrive Donna Haraway. Ed è proprio qui che le opere di Gnata ci conducono in un mondo fatto di corpi su corpi, corpi che si mischiano a foglie, ricordi che diventano radici, corpi radicali che si trasformano in pensieri.

Lorenzo Gnata, Cosmogonia, veduta della mostra. Gaggenau DesignElementi Hub, Milano, 2025, ph. Francesca Piovesan
Lorenzo Gnata, Cosmogonia, veduta della mostra. Gaggenau DesignElementi Hub, Milano, 2025, ph. Francesca Piovesan

Le opere creano un nuovo ambiente in cui si plasma un universo circolare, famelico, colmo di segni e figure. Ma questo universo è anche una parete di funghi, un corpo di donna sepolto dalle foglie, un cosmo angolare con creature ai margini e segni volanti. Attraverso disegni leggeri, realizzati con una penna 3D e un filamento organico, l’artista descrive il suo mondo – il nostro mondo – con tratti sottili, segni che si fanno scultura.

Lorenzo Gnata, Cosmogonia, veduta della mostra, Gaggenau DesignElementi Hub, Milano, 2025, ph. Francesca Piovesan
Lorenzo Gnata, Cosmogonia, veduta della mostra, Gaggenau DesignElementi Hub, Milano, 2025, ph. Francesca Piovesan

Attraverso linee nere, sagome e forme, Lorenzo Gnata, con le sue opere, rende visibili esperienze paniche, percezioni profonde che creano un legame viscerale tra elementi naturali, come le foglie, e quelli umani, come i ricordi, le memorie di donne della sua vita, figure antropomorfe fissate dal tempo e immobilizzate nello spazio.

Lorenzo Gnata, Cosmogonia, veduta della mostra, Gaggenau DesignElementi Hub, Milano, 2025, ph. Francesca Piovesan
Lorenzo Gnata, Cosmogonia, veduta della mostra, Gaggenau DesignElementi Hub, Milano, 2025, ph. Francesca Piovesan

Ecco il compost! Ecco l’Ophelia di John Everett Millais. Entrando nello spazio, appare una donna distesa, o meglio, il ricordo di una donna. Un velo di foglie ricrea il suo corpo, lo rende visibile, fa emergere quella donna ormai trapassata. È un corpo svanito, morto, un velo cosmico che nutre nuova vita. Siamo humus, siamo la materia che alimenta il mondo. Siamo anche costellazioni, pianeti mangiati e mangianti. Con questa immagine, un grande buco nero invade lo spazio: lo dispone, lo orienta, lo nutre. L’opera, di forte impatto visivo, palesa la circolarità del tempo, il bisogno di fare i conti con l’inizio e la fine. Il cosmo diventa una costellazione di corpi che si nutrono a vicenda, una perturbazione silenziosa che ci ricorda che la morte non è assoluta, ma un momento di opportunità, l’inizio di una nuova vita.

Lorenzo Gnata, Cosmogonia, veduta della mostra, Gaggenau DesignElementi Hub, Milano, 2025, ph. Francesca Piovesan
Lorenzo Gnata, Cosmogonia, veduta della mostra, Gaggenau DesignElementi Hub, Milano, 2025, ph. Francesca Piovesan

Lorenzo Gnata parte dalle rovine, dal corpo come nutrimento, dalle memorie come materia. Racconta nuovi scenari in cui l’uomo non è più al centro di nulla, dove il caos e il pantano diventano il crogiolo della forma.

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30