Desessualizzare l’automobile: il progetto di Flavio Favelli da LoroMilano

di - 13 Aprile 2023

Dal 12 al 16 aprile, in occasione di miart e Milano Art Week 2023, nello spazio LoroMilano, Flavio Favelli presenta “Le macchine”, un progetto speciale realizzato in collaborazione con Francesca Minini e con il supporto della Fondazione Pietro e Alberto Rossini. Tre grandi opere scultoree, auto d’epoca, una Jaguar, una BMW e una Fiat 500, ritrovate e svuotate, sono diventate l’oggetto del minuzioso lavoro dell’artista, che le ha ricoperte e decorate utilizzando pittura a smalto e inserti di lamiera.

Flavio Favelli, Le macchine, LoroMilano, 2023. Foto Andrea Rossetti

Favelli parla dell’auto come primo e fondamentale simbolo del capitalismo, ancor prima del telefono, usata raramente nell’arte se non su commissione di case automobilistiche. Eppure, densissimo è il valore iconico delle auto, compagne di vita, considerate addirittura “madonne profane”, come è possibile constatare in luoghi vicini a Flavio Favelli, come nella zona di Bologna, definita la Motor Valley. Il processo è partito da un’auto abbandonata, una BMW poliziesca alla “Milano odia: la polizia non può sparare”, prendendo la sua anima aggressiva e trasformandola in gioco e totem.

Flavio Favelli, Le macchine, LoroMilano, 2023. Foto Andrea Rossetti
Le macchine, LoroMilano, 2023. Foto Andrea Rossetti
Flavio Favelli, Le macchine, LoroMilano, 2023. Foto Andrea Rossetti

Serravalle, nascosta nella penombra, è infatti una BMW 316 del 1983, interamente dipinta. L’intera carrozzeria è stata ricoperta da centinaia di adesivi originali degli anni ’70, ‘80 e ’90, precedentemente attaccati sopra una pellicola adesiva. Man mano che la “pelle” di adesivi veniva rimossa, l’immagine degli adesivi è stata replicata sulla carrozzeria. La pittura è quindi diventata la falsa copia di quegli stessi iconici adesivi, dipinti in acrilico. Il nostro Paese, mai ritenuto industriale prima dell’avvento della Fiat, ha visto nelle automobili l’inizio di un’epoca e di una nuova storia. Un’Italia dove il mezzo è diventato fine, il trasporto individuale e l’equazione persona+auto= progresso come conditio sine qua non.

Flavio Favelli, Le macchine, LoroMilano, 2023. Foto Andrea Rossetti
Flavio Favelli, Le macchine, LoroMilano, 2023. Foto Andrea Rossetti
Flavio Favelli, Le macchine, LoroMilano, 2023. Foto Andrea Rossetti

Gran Gala è la scocca dipinta di una Jaguar XJ6 x300 del 1996, appartenuta a una celebre cantante italiana, il cui telaio, nudo e crudo, senza nemmeno un grammo di altri materiali, è dipinto con un motivo razzle-dazzle, in uso nella Prima Guerra Mondiale, rendendo l’auto un residuo glamour che sembra quasi provenire da un altro mondo. Il razzle-dazzle era infatti un sistema di camuffamento caratterizzato da linee intersecanti e figure geometriche, usato per confondere l’osservatore e rendergli arduo percepire la distanza, la velocità e le dimensioni di un oggetto in movimento, come una nave militare.

Flavio Favelli, Le macchine, LoroMilano, 2023. Foto Andrea Rossetti

Flavio Favelli, Le macchine, LoroMilano, 2023. Foto Andrea Rossetti

Infine, la compattissima Prussia, una classica Fiat 500 degli anni ‘70, di colore blu scuro ma ridotta all’essenziale: tolti i vetri, i finestrini e i fanali, dell’auto rimane una sorta di antico scheletro carbonizzato, in cui tutti i “buchi” sono stati successivamente coperti e scuriti completamente con altre lamiere ritrovate.

Flavio Favelli, Le macchine, LoroMilano, 2023. Foto Andrea Rossetti

La pittura su auto di Flavio Favelli mette a nudo il machismo, lo polverizza rendendolo memoria di un culto: il ricordo di un bar di provincia con le foto appese che ritraggono Lamborghini affiancate da Pavarotti. Una strada vuota ormai deserta dove sfreccia una Ferrari in prova. Un abitante degli Emirati Arabi che sogna Imola. La sacra automobile, profanata e resa mero oggetto, diventa con questa mostra quello che è sempre stata per noi italiani: una macchina, termine con cui tutti la chiamiamo. Un mezzo seducente che ci affianca, riflettendo la nostra immagine a sua volta.

Articoli recenti

  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30
  • Mercato

Cani-robot e opere oversize: dentro le due anomalie di Art Basel Miami Beach

Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…

6 Dicembre 2025 10:18
  • Arte contemporanea

Quella di Warhol non è mai la “solita zuppa”: l’eredità di un soggetto iconico

La lattina più famosa dell’arte torna protagonista: denigrata, celebrata, reinterpretata. La sua metamorfosi mostra quanto la visione di Warhol continui…

6 Dicembre 2025 9:30
  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02