Sara Fenicia, LEOPARDI II, tecnica mista su tela, 100x100 cm, 2025
Un dispositivo espositivo tanto minimo quanto radicale: ha aperto a Napoli, in via San Pasquale, una delle zone più vivaci della città partenopea, EDICOLA480, spazio progetto ideato dal curatore e direttore artistico Massimiliano Bastardo e prodotto dall’associazione culturale 480 Site Specific, che si presenta come la prima vetrina cittadina interamente dedicata a un’unica opera alla volta. Il progetto si fonda sul principio della sottrazione come forma di valorizzazione: ogni intervento sarà presentato singolarmente, per circa 40 giorni, per ritrovare il tempo dello sguardo.
L’opera sarà esposta senza apparati ridondanti, senza spiegazioni, isolata in uno spazio che ne concentra l’energia e ne amplifica la presenza. Una scelta che si pone come alternativa al sovraccarico visivo dell’ecosistema culturale contemporaneo, invitando a una fruizione lenta, dilatata, riscoprendo l’intimità del rapporto tra artista e pubblico ma anche garantendo una visibilità immediata e quotidiana.
EDICOLA480 rielabora esperienze storiche come la Pièce Unique di Lucio Amelio a Parigi – oggi Massimo De Carlo – che già negli anni Ottanta metteva al centro dell’atto espositivo il singolo lavoro. Sempre rimanendo sul territorio napoletano, ci sono poi state esperienze assimilabili più attuali, come la vetrina di Negozio, attivo dal 2023 a Portici e promosso dal collettivo damp, con la cura di Martina Campese di Attiva Cultural Project. Nei cambi di paradigma resta la stessa anima: l’arte si condensa in un’immagine, in un gesto, in un pensiero.
EDICOLA480 non nasce con finalità commerciali ma come piattaforma di valorizzazione e promozione culturale. Ogni progetto è pensato per dare visibilità ad artisti emergenti e mid-career in un formato essenziale
A inaugurare il nuovo spazio EDICOLA480 è Sara Fenicia, artista nata a Pisa nel 1998, la cui ricerca si muove tra pittura e oreficeria. Formata all’Accademia di Belle Arti di Firenze e in atelier di arti orafe tra Firenze, Venezia e Todi, con maestri come Giovanni Corvaja, Fenicia mette in dialogo linguaggi antichi e contemporanei, tra la sintesi delle forme dei gioielli classici e la narrazione pittorica di piccoli scenari arcaici. Le sue tele evocano un mondo sospeso, popolato da figure essenziali e da una natura intesa come spazio condiviso, dove uomini e animali convivono in un fragile equilibrio.
«Questo dipinto lavora su un registro poetico che unisce la fascinazione per le iconografie esotiche e arcaiche con una visione intima della natura come teatro di energie primordiali, in bilico tra gioco e sopravvivenza. È un lavoro che seduce proprio per la sua dimensione sospesa, più evocativa che descrittiva», ha spiegato l’artista, presentando Leopardi II, la sua opera per EDICOLA480, che sarà visibile fino al 20 ottobre, sette giorni su sette, 24 ore su 24.
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