Installazione del workshop "Avvistamenti" condotto da Enej Gala, ph.credits Š Claudio Cescutti
SarĂ visitabile fino al 20 marzo prossimo negli spazi della Loggia dei Mercanti a Palmanova di Udine, la mostra conclusiva del progetto culturale âCo.So! Artisti per il sociale 2021â, iniziativa volta a sensibilizzare comunitĂ territoriali del Friuli Venezia Giulia sui temi della salute mentale, dellâinclusivitĂ e del benessere sociale. Enej Gala, Giulia Iacolutti e Anastasiya Parvanova sono i protagonisti di questa terza edizione del progetto di arte partecipativa e relazionale promosso da Associazione ETRARTE e curato da Elena Tammaro e Rachele DâOsulado. Ai tre artisti è stato affidato il compito di animare altrettanti laboratori co-progettati insieme a facilitatori, esperti del settore della salute mentale e dellâassistenza socio-sanitaria, e rivolti a persone portatrici di esigenze specifiche e non solo. Laboratori il cui esito è oggi esposto in mostra.
La fotografa e visual artist Giulia Iacolutti ha proseguito il suo progetto di arte relazionale Dopamina. Uno studio visivo sugli ormoni dellâamore con lâAssociazione teatrale Cantiere dei Desideri di Fiumicello Villa Vicentina, in un laboratorio che ha visto la partecipazione di persone diversamente abili e normodotate insieme. Secondo capitolo di una ricerca intorno al ruolo dei neurotrasmettitori nel determinare movimenti e influenzare la sfera emotiva, il laboratorio ho visto i partecipanti coinvolti in una serie di esercizi studiati ad hoc per far aumentare il senso dâintimitĂ , lâempatia e la gentilezza, come teorizzato dallo psicologo Robert Epstein, per il quale la ripetizione di alcuni gesti fisici può portare anche allâinnamoramento. A conclusione degli incontri, in unâottica di coautorialitĂ , Iacolutti ha fotografato con una macchina medio formato le persone mentre mettevano in pratica gli esercizi davanti al suo obiettivo, dando vita a delle staged photography, ora in mostra, che ne rievocano le emozioni provate. In questa tappa del suo progetto artistico, Iacolutti ha voluto in particolare affrontare il tema a tratti scomodo dellâaffettivitĂ e della sessualitĂ delle persone con disabilitĂ , per mettere in discussione alcuni tabĂš e preconcetti che ancora oggi ci accompagnano.
Lo scultore e pittore sloveno Enej Gala ha condotto invece due workshop con degli studenti di una scuola superiore monfalconese a indirizzo sanitario e sociale, e con lo spazio aggregativo giovanile Collettivo 48. Gala ha guidato i ragazzi nella realizzazione di semplici burattini con materiali poveri, invitandoli a caratterizzarli secondo uno storytelling specifico, a partire da leggende popolari o improbabili avvistamenti, cosĂŹ da esplorare lâimmaginazione collettiva di un territorio di confine. In mostra unâinstallazione raccoglie tutti i burattini creati dai giovani partecipanti.
La pittrice bulgara Anastasiya Parvanova â del collettivo veneziano Fondazione Malutta â ha invece svolto una residenza dâartista presso la âCasa di Teresaâ di Aiello del Friuli, realtĂ che si occupa di disagio mentale, e che ha visto utenti ed operatori coinvolti in un percorso di avvicinamento alla pittura. Il tema prescelto è stato quello dei sogni, nelle piĂš diverse accezioni: dallâonirico allâaspirazionale. NĂŠ è scaturita una grande tela, dallo sfondo indaco su cui sono confluiti a mano a mani i contributi di tutti.
Il progetto Co.So! vuole mettere al centro lâartista come attore di cambiamento, agente capace di creare connessione impreviste, detonatore in grado di scardinare dinamiche ormai consolidate e precostituite, per aprire ad orizzonti nuovi. Lâartista con il suo âfareâ, stimola ad agire diversamente e utilizzare linguaggi fuori dallâordinario, ridefinendo il modo di ciascuna persona coinvolta di percepire se stesso, ma anche scompaginando le consuete dinamiche di gruppo. Il progetto agisce quindi su piĂš livelli. Intende da un lato lavorare nelle âcomunitĂ fragiliâ andando a coinvolgere tanto le persone con bisogni âspecialiâ quanto coloro che se ne prendono abitualmente cura, ma chiamando in causa proattivamente anche la comunitĂ territoriale tutta. Lâarte, come linguaggio altro, apre infatti anche alla possibilitĂ di trovare un terreno comune dove le âcategorie specialiâ sono superate, le differenze interindividuali si annullano, gli schemi precostituite svaniscono. Obiettivo è in tal senso innescare un primo ma significativo processo di cambiamento, che possa essere duraturo nel tempo.
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