Cinzia Ruggeri, "Cinzia says..." Exhibition view. MACRO, 2022. Courtesy Archivio Cinzia Ruggeri Milano / Milan.
Al MACRO “Cinzia says…”, la prima grande antologica dedicata a Cinzia Ruggeri, figura eclettica che ha ripensato l’oggetto e il corpo nello spazio, tra ironia, provocazione ed eleganza. Artista, stilista e designer, Cinzia Ruggeri ha saputo muoversi abilmente tra varie discipline, sempre con originalità e inventiva, dando forma a pezzi unici che hanno contribuito a fare di lei una delle protagoniste della creatività italiana. Fino al 28 agosto, la mostra sarà ospitata nella sezione SOLO/MULTI del MACRO per poi arrivare a Londra, nel prossimo ottobre, presso il Goldsmiths Centre for Contemporary Art.
Erano gli anni Sessanta quando Cinzia Ruggeri, dopo gli studi all’Accademia di Arti Applicate a Milano, esordiva nella Galleria del Prisma con una mostra di dipinti astratti, guadagnandosi l’ammirazione dell’artista-scrittore Dino Buzzati, che per l’occasione aveva scritto un testo, così eloquente sulla personalità della giovane milanese. Emergeva l’estro di una figura singolare, libera da limiti convenzionali e piena di idee. Negli anni Settanta il prêt-à-porter, con il neonato marchio Bloom, la linea da donna, Cinzia Ruggeri, e quella da uomo, Cinzio Ruggeri, poi, alla fine degli anni Ottanta il ritiro dalla moda. Così, Cinzia Ruggeri cominciava a dedicarsi all’attività di designer e d’artista, con collaborazioni e mostre internazionali.
«Cinzia said (Cinzia disse) / Vorrei cambiar il mio vestito che / Vecchio ormai / Non mi sta bene più», da qui il riferimento per il titolo della mostra “Cinzia says…” al MACRO, che riporta al presente Cinzia Ruggeri. È la prima strofa della celebre canzone Elettrochoc, del gruppo Matia Bazar con cui Cinzia Ruggeri lavorò in diverse occasioni. Come per la copertina dell’album Aristocratica, per cui curò la grafica e disegnò il vestito verde “ziqqurat” della donna in foto. Dall’architettura delle forme antiche alle linee più futuristiche, Cinzia Ruggeri sapeva mixare un insieme di elementi per dare corpo al suo mondo di immagini.
In seguito a un’approfondita ricerca, in collaborazione con l’Archivio Cinzia Ruggeri di Milano, il MACRO restituisce una visione ampia e approfondita sull’attività artistica di Cinzia Ruggeri, per poterne apprezzare al meglio le molteplici sfaccettature. Così, nella grande sala illuminata di rosa compare la ziqqurat, insieme ad altri motivi ricorrenti nella ricerca dell’artista. Opere, installazioni, oggetti di design, abiti originali, musica: “Cinzia says…” ricrea idealmente il mondo di Cinzia Ruggeri in un percorso che coinvolge il visitatore con la sua ricchezza di dettagli e curiosità.
In mostra anche una selezione di accessori e capi delle collezioni Bloom, Cinzia Ruggeri e Cinzio Ruggeri, che tornano a essere esposti al pubblico, restaurati, per la prima volta dopo le passerelle degli anni Settanta e Ottanta. Alcuni di questi pezzi raccontano le collaborazioni di Cinzia Ruggeri che ha condiviso progetti con il gruppo di avanguardia post-radicale Studio Alchimia, con lo studio fotografico Occhiomagico o con la performer e coreografa Valeria Magli.
Dalle prime creazioni a quelle più recenti, “Cinzia says…” mette in mostra tutto il percorso artistico di Cinzia Ruggeri. Sono ricostruiti per l’occasione anche due progetti ambientali. La più recente “la règle du jeu?”, ultima mostra dell’artista, e “La leggerezza del peso”, presentata durante la manifestazione “Abitare il tempo”, sotto la direzione di Ugo La Pietra. Cinzia Ruggeri viaggiava dalla moda, all’arte, al design alla musica, con un’attitudine giocosa ma allo stesso tempo intelligente, inarrestabile e sempre in movimento. Quello stesso movimento suggerito dai suoi Stivali Italia (1986), esposti all’ultima Quadriennale di Roma.
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