Daniel Spoerri: Salute Bordellpuzzle! 1992, Tableau-piège dalla serie “Post Sevillane”, oggetti vari tessuto acrilico su legno, cm 90x80x40
Narni si propone nel panorama dell’arte contemporanea con le mostre Daniel Spoerri. Tableaux-pièges e bronzi. La collezione Caporrella allestita alla Rocca Albornoz e L’ETÀ DEL BRONZO. Sculture contemporanee dalla Fondazione Caporrella ospitata da Palazzo Eroli, nel cuore della cittadina medievale, nella provincia di Terni. Due mostre che si concluderanno il 6 novembre 2025, in occasione del primo anniversario della scomparsa di Daniel Spoerri. La mostra a lui dedicata intende dunque proporre un tributo a uno dei maestri del Nouveau Réalisme, celebre proprio per i suoi Tableaux-pièges, presenti in mostra, e per il parco di sculture di Seggiano. Ma quella che va in scena negli spazi della Rocca Albornoz e di Palazzo Eroli è anche una storia di arte e amicizia.
Circa 70 opere di scultura della Fondazione d’arte Vittorio Caporrella – FFONDARC, in un percorso a cura di Massimo Bignardi, vanno a indagare i confini tra arte e artigianato, tra ideazione ed esecuzione. La Fondazione, nella sovrapposizione fra fonderia d’arte e fondazione, costituisce un unicum nel panorama del collezionismo, non tanto e non solo per il numero e la qualità delle opere, quanto per la storia di amicizia all’insegna dell’arte da cui emergono quelle creature in bronzo, frutto del lavoro congiunto tra il fonditore Pietro Caporrella e gli artisti che, in 40 anni di attività, si sono rivolti a lui per dare corpo e vita alle loro intuizioni: Daniel Spoerri, Arman, Agostino Bonalumi, Pietro Cascella, Nunzio, Umberto Mastroianni, Enrico Baj, solo per citarne alcuni.
Il pregio di queste due mostre consiste quindi nell’entrare idealmente nell’officina dell’artefice e di respirare quel processo creativo a quattro mani e due energie che, nell’atto della fusione, fa dissolvere il confine tra arte e artigianato. Proponendo una visione unica, mettendo a fuoco il ruolo dell’artista e dell’artiere. Una funzione, quella dell’artiere, talvolta misconosciuta o sottovalutata ma non certo dagli artisti che hanno affidato alla sapienza di Caporrella i loro progetti, in una vicenda di fiducia e amicizia che si è dipanata per decenni e che ci consegna, oggi, la testimonianza di una stagione della storia dell’arte.
All’interno di Palazzo Eroli, sede del Museo della Città e del Territorio di Narni, si può anche godere del confronto tra il celebre Violino di Arman e l’Incoronazione della Vergine di Domenico Ghirlandaio, accanto ad altri protagonisti del Nouveau Réalisme e ad opere di grandi artisti del nostro secolo. Che meritano una visita.
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