La 58ma edizione chiuderà tra pochi giorni, il 24 novembre, ma già si inizia a delineare la prossima. L’Australia gioca d’anticipo e annuncia prontamente l’artista che la rappresenterà alla 59ma Biennale d’Arte di Venezia, che aprirà a maggio 2021: Marco Fusinato. Un tempo quasi da record, se non fosse per la Nuova Zelanda, che già a settembre ha nominato la polinesiana Yuki Kihara.
Tornando all’Australia, il progetto espositivo per il padiglione ai Giardini sarà curato da Alexie Glass-Kantor, che quest’anno ha curato la sezione Encounters di Art Basel Hong Kong. «Rappresentare l’Australia alla Biennale di Venezia offre una delle opportunità più significative per gli artisti visivi contemporanei australiani. La consolidata partecipazione dell’Australia a Venezia conferma il nostro impegno nei confronti delle arti visive e degli artisti australiani e mette in dialogo il pubblico australiano e quello globale», ha dichiarato Adrian Collette, ceo dell’Australia Council for the Arts, l’ente governativo responsabile delle politiche artistiche in Australia.
Nato nel 1965, a Melbourne, Fusinato è considerato uno degli artisti più influenti in Australia. Nella sua ricerca, ha sperimentato diverse tecniche, ibridando linguaggi e strumenti, dall’installazione alla fotografia, dalla performance al sonoro. I suoi lavori, che spesso sono incentrati sull’intensità estetica e poetica di un gesto o di un evento, sono stati esposti in varie sedi, a Viafarini, a Milano, nel 2003, da Magazzino e all’American Academy, a Roma, nel 2009, fino al Museum of Modern Art di New York, nel 2013, in occasione di “Soundings: A Contemporary Score“, una mostra totalmente dedicata a opere sonore. Fusinato si esibisce regolarmente anche nel mondo della musica sperimentale, principalmente come solista e usando chitarra e distorsioni. Dal 2008 al 2010 ha inoltre partecipato a “Sonic Youth: Sensational Fix”, una mostra itinerante tra vari musei europei, insieme ai Sonic Youth.
Peraltro, questa non è la prima partecipazione di Fusinato alla Biennale di Venezia, dove aveva esposto anche nel 2015, nel padiglione curato dal compianto Okwui Enwezor, “All the World’s Futures”. Nel 2012 ha partecipato alla Biennale di Sao Paulo, mentre nel 2017 a quella di Sidney. È stato inoltre recentemente nominato per due premi prestigiosi: il Nam June Paik Art Center Prize, nel 2018, e il Nasher Prize, nel 2017.
«È un immenso privilegio per me essere stato scelto tra artisti di livello così alto, per presentare il mio lavoro alla Biennale d’arte di Venezia del 2021», ha osservato Fusinato.
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