19 novembre 2003

fino al 28.XI.2003 QuietCollision Milano, ViaFarini e Careof

 
Con una lenta, silenziosa collisione, sei artisti contemporanei australiani mostrano gli effetti del dolce impatto tra L’Australia e Milano. Sono arrivati nella capitale del nord grazie ad una borsa di studio dell’Australia Council. Ed hanno realizzato…

di

Sei artisti. Charles Anderson, Damiano Bertoli, Marco Fusinato, Simone LeAmon, Elizabeth Pulie e Michael Zavros. e tre curatori, gli australiani Alison Kubler, Stuart Koop e l’italiano Roberto Pinto. Questa la formazione che ha dato vita alla mostra QuietCollision, un insieme eterogeneo di lavori e mezzi espressivi che vanno dall’installazione, pittura, scultura e che trova poi un momento comune di orizzontalità nei video presentati al CareOf.
Le opere in mostra nello spazio di Via Farini (che ha precedentemente ospitato gli stessi artisti in una residenza dell’Australia Council poco lontana) sono connotate dalla stessa esigenza visiva di costituirsi formalmente come degli “oggetti” anche quando si tratta solo di idee o progetti. Come nei lavori di Charles Anderson, dove da dalle Quiet Collision traiettorie tracciate su delle cartine di Milano, si costruiscono architetture effimere, che poi nella grafica 3D nei video sembrano tendere ad una consistenza, abbandonando così quella leggerezza degli impercettibili disegni diafani. La stessa consistenza materica si ritrova con grave intensità nel bellissimo Sons of the diamond age di Damiano Bertoli, un sorta di lampadario che oltre a giocare con l’idea di forma e funzione sembra anche introiettare la luce come un buco nero.
Simone LeAmon forse ancora più visibilmente degli altri affronta la possibilità e i rischi dell’opera che si fa “oggetto”, stabilendo interessanti percorsi tra arte, design e forme nate dalla collaborazione tra individui.
Quiet CollisionNei vinili “muti” di Marco Fusinato si ritrova un certo tipo di tradizione puramente concettuale che l’artista propone quasi programmaticamente in lavori come “0_1 0_2 0_3 0_4” dove la logica e seria formalizzazione “binaria” mira a costruire opere d’arte come strumenti di misurazione dell’invisibile.
I lavori di Elizabeth Pulie rappresentano forse il momento più inerte della mostra, con superfici affastellate da segni ma ordinate, che vorrebbero tendere ad una consistenza meno materica e più musicale, ma che in realtà stentano a farsi “spartiti” efficaci. Anche se i lavori della Pulie si offrono più direttamente degli altri come appartenenti ad una idea di “austrialianità”. Mentre appare interessante e leggermente più remoto lo sguardo di Michael Zavros che con delle piccoli lavori ad olio su tavola dipinge minuziosamente degli interni, degli spazi che nella loro distanza, di funzione e di geografia riportano il visitatore ad una strana condizione di estraneamento e non appartenenza.
Zavros è forse anche l’unico artista tra i sei in mostra che tenta con discrezione un paragone tra luoghi appartenenti a geografie distanti, facendoli collidere lentamente, silenziosamente.

riccardo conti
mostra visitata il 6 Novembe 2003


fino al 28 novembre 2003
QuietCollision
ViaFarini & Careof
Via Farini 35 viafarini@viafarini.org +39 0266804473 – dal martedì al sabato ore 15-19. Careof Fabbrica del vapore via Luigi Non 7 careof@tin.it +39 0223315800 – ingresso libero


[exibart]

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