Territorio e forza collettiva, engagement, sguardo e passività, fobie e realtà aumentata. Sono alcuni dei temi attraversati da Slip Angles, mostra visitabile fino al 30 luglio 2023, nello spazio Ex Cisterne della Fabbrica del Vapore, Milano, a restituzione del percorso di residenze d’artista del programma “Futura. Arte come risorsa esplorativa. Interagire. Deviare. Attestare”. Sostenuto dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia e promosso dal Comune di Milano – Cultura, il progetto di residenze, curato da Giacomo Zaza, vuole dare alla Fabbrica del Vapore una funzione di laboratorio creativo, luogo di creazione e produzione, al di là dello spazio espositivo. Sei gli artisti coinvolti nella residenza, Benedetta Fioravanti, Valentina Furian, Nicoletta Grillo, Lisa Martini, Giovanna Repetto e Davide Sgambaro, che hanno presentato le opere realizzate nel primo periodo di permanenza, scandito da momenti di incontro con altri autori e occasioni di riflessione condivisa.
«Le residenze d’artista sono una delle prospettive su cui abbiamo deciso di investire per consolidare l’identità di Fabbrica del Vapore come laboratorio creativo contemporaneo», ha dichiarato Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano. «Il rinnovamento di Fabbrica del Vapore è infatti diretto verso un nuovo paradigma di creazione e fruizione artistica che trasformi gli straordinari spazi di Fabbrica in un hub interamente dedicato alle arti contemporanee, espressione della vivacità e della varietà dell’offerta culturale di Milano, in cui la comunità locale e internazionale possa incontrare ed elaborare le sollecitazioni della contemporaneità. Un luogo dinamico in cui stare e ritornare, uno spazio aperto in cui i linguaggi creativi si affianchino e si intreccino».
Proprio a seguito dello scambio di conoscenze ed esperienze, le pratiche hanno restituito esiti per certi versi inaspettati, rispetto alle traiettorie iniziali, assumendo andamenti diversi rispetto a una linea precostituita. Sono scivolamenti imprevisti, sviamenti, direzioni poetiche e politiche differenziali. Da qui, appunto, il titolo “Slip Angles”, che fa riferimento all’angolo di slittamento delle ruote di un veicolo, ovvero a quella differenza che si crea tra la direzione in cui punta un veicolo e quella in cui sta effettivamente andando: «È esemplare che le esperienze artistiche in residenza alla Fabbrica del Vapore possano essere paragonate all’angolo di slittamento: la loro forza di slittamento aumenta fino a scivolare in dimensioni dove la nostra identità e il nostro corpo sono portati in un naufragio dei sensi» spiega il curatore Giacomo Zaza.
Partendo da una ricerca sul quotidiano, l’indagine di Benedetta Fioravanti si concentra sui significati e sulle simbologie radicate nella storia e nell’identità di ogni luogo, che sia fisico (lo spazio urbano) o virtuale (l’archivio digitale). Le sue immagini video mescolano esperienze personali e collettive attraverso l’interazione con il contesto, incorporando anche momenti storico-politici e riferimenti letterari.
Lavorando con immagini in movimento e installazioni polisensoriali, Valentina Furian in questa occasione ci pone in rapporto con il mondo animale, introducendolo nel contesto urbano, creando atmosfere fantasiose e surreali. Furian opera un’apertura al mondo selvatico, perso o nascosto, uscendo da specifiche norme sociali.
L’opera di Nicoletta Grillo espande gli approcci della fotografia documentaria utilizzando pratiche performative e narrazioni in forma scritta o audio. I suoi progetti riflettono sul concetto di “risonanza”: sottopongono gli eventi passati al nostro presente, geografie lontane ad ambiti biografici condivisibili, oppure i singoli soggetti alla pluralità.
Muovendosi dal medium fotografico a quello della performance, Lisa Martini mette a punto una meta-narrazione che si snoda attraverso una ricerca basata sull’osservazione dei rituali relazionali che caratterizzano la contemporaneità. Le immagini a volte scovate per caso e rinate dall’oblio fungono da “vettori” di un tempo sospeso, di un’emotività condivisa e di una memoria empatica, a metà tra favola e realtà.
Giovanna Repetto studia l’evoluzione della relazione dell’uomo con l’immagine e il suo spazio, esplorando gli stati tra reale e virtuale. Ciò che importa per Repetto non è l’immagine di qualcosa, ma è il qualcosa stesso, ovvero l’ambiente e la situazione di connessione innescata dal suo intervento, a poter configurare una “atmosfera”, l’esperienza di un “paesaggio” attuale.
Dal lavoro pubblico a grandi installazioni, da interventi sonori a performance, per Davide Sgambaro gli oggetti rappresentano punti nevralgici di riflessione sullo stato di precarietà che affligge l’individuo nell’era della new economy. Sgambaro discute il tratto variabile della realtà portando in luce le possibilità immaginative a partire da gesti e interventi minimi, legati all’essere umano e alle sue inquietudini.
Appuntamento a dopo l’estate, dal 20 settembre al 5 novembre 2023, quando alla Fondazione Stelline si terrà la terza fase del progetto “Futura”, denominata “Attestare”, in cui ulteriori progetti inediti dei sei artisti italiani in residenza saranno presentati insieme alle opere degli artisti internazionali ospitati durante la prima fase del progetto, in un’esposizione di sintesi e restituzione dell’intera esperienza di residenza.
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