Fin dalla sua progettazione C0C – CZEROC – The Festival As a Performance è stato pensato come formula duttile che potesse in ogni momenti rispondere ai vari scenari che si sarebbero potuti presentare per l’art week torinese nell’anomalia dell’anno in corso: l’avant-pop da ieri, 5 novembre, è tornato così protagonista a Torino e in Piemonte, in sinergia con ContemporaryArt Torino+Piemonte, sulla via tracciata da Club to Club, che in vent’anni, «sempre all’insegna dell’indipendenza culturale e alla ricerca del punto di equilibrio tra avanguardia e nuovo pop», si è affermato come «punto di riferimento unico in Italia e in Europa, grazie a una proposta di altissima qualità artistica che rappresenta al meglio tutte le sfaccettature del contemporaneo, registrando solo nel 2019 oltre 30mila partecipanti provenienti da 45 nazioni di tutto il mondo».
«C0C è la risposta di Ass. Cult. Xplosiva al nuovo caos di questi tempi incerti. Lo zero rappresenta il nuovo punto di partenza del Festival, il tentativo di dare inizio a una nuova ideazione e produzione artistica che tra i vari obiettivi ha soprattutto quello di indagare una possibile utopia contemporanea a supporto delle scene e community locali», ha dichiarato Sergio Ricciardone, Direttore artistico del festival.
Gli artisti invitati sono Artetetra, Bienoise, Lorenzo Senni & Daniel Sansavini, Caterina Barbieri & Ruben Spini, Mana & Nicole Neider, Nationhood, Ninos Du Brasil e SPIME.IM.
Qui potete trovare il programma completo.
«Eravamo nel vivo della progettazione del ventennale del nostro festival quando il 2020 è irrotto nella forma con la quale ora lo conosciamo. Da quel momento il 2020 si è rivelato una sorta di anno zero, che ha fatto sostanzialmente emergere due tendenze nelle pratica artistica: la celebrazione della catastrofe o l’esplorazione del senso di utopia. Con C0C abbiamo preferito intraprendere quest’ultima strada, supportando le scene e le community locali attraverso un programma ibrido fatto di concerti, performance e installazioni artistiche fortemente calati nel contemporaneo: una nuova progettazione pensata per non esaurirsi insieme al contesto attuale, ma per rimanere anche nei prossimi anni quando torneremo alle grandi produzioni live».
«Rimane senza dubbio il voto all’indipendenza culturale e l’esplorazione di uno spaccato artistico a cavallo tra avanguardia e nuovo pop. Purtroppo ciò che verrà a mancare sarà il presupposto per un’esperienza collettiva, carattere in cui C2C ha sempre trovato espressione».
«Fin dal primo giorno abbiamo tenuto conto dell’aleatorietà della situazione, imponendoci il massimo grado di adattabilità nella progettazione: abbiamo lavorato su sonorizzazioni e interventi speciali, nella maggior parte site-specific e quindi costruiti ad hoc per l’edizione, in grado di mantenere la propria resa sia in presenza sia nella loro sola emanazione digitale. Allo stato attuale tutti gli show e le performance saranno online, mentre rimarrà fruibile in una formula ibrida (su una piattaforma raggiungibile tramite la scansione di 4 QR Codes collacati nei dintorni di Piazza della Repubblica a Torino) la sonorizzazione del mercato di Porta Palazzo ad opera del collettivo Artetetra».
«Con C0C ci siamo posti l’obiettivo di ampliare il più possibile la sperimentazione artistica e curatoriale: l’opportunità stava nel coinvolgimento della scena locale e nazionale, che da anni indaghiamo e supportiamo con il festival e progetti come The Italian New Wave. Abbiamo così costruito insieme agli artisti importanti dialoghi, sfociati nelle progettazioni inedite e site-specific che vedete ora in cartellone».
«Difficile fare una conta di tutti gli artisti passati al festival: ad oggi il numero è altissimo. Quello che posso dire è che tutti hanno contribuito in qualche modo nel tentativo di abbattere confini artistici e generi musicali, un principio che ci muove fin dall’inizio, quando il festival era solo un circuito di club. Il nostro è infatti da sempre un immaginario legato ai nuovi suoni e a un nuovo modo di fare arte (quando abbiamo iniziato i dj erano la minoranza), che dal 2014 abbiamo chiamato avant-pop: l’avanguardia che modella o diventa nuovo pop, il pop internazionale di domani. Un discorso che ci ha permesso di aprire territori e porci alla pari di contesti più “istituzionali”: siamo per esempio il primo festival di musica non “colta” o folkloristica a cui è stato riconosciuto l’accesso al finanziamento del Ministero dei Beni Culturali».
«Le principali sfide per il futuro di C2C sono invece ora la crescita sotto l’aspetto della sostenibilità e il supporto alle nuove generazioni, che —nonostante il periodo attuale— abbiamo sempre più bisogno che si avvicinino all’impresa culturale, alle logiche imprenditoriali legate all’idea di cultura innovativa».
Le location scelte per gli show e le performance sono le OGR – Officine Grandi Riparazioni della Fondazione CRT, il Teatro Carignano e Fondazione Accorsi-Ometto: tutti gli eventi saranno fruibili in streaming live su clubtoclub.it, compreso il programma di conversazioni “C0C Talks” sempre presso la Fondazione Accorsi-Ometto.
Gli artisti invitati sono Artetetra per Suoni d’Artista, sound installation site specific per Porta Palazzo, Bienoise per Allarme Rosso, show site—specific in prima assoluta al Teatro Carignano, Lorenzo Senni & Daniel Sansavini con una performance site-specific per OGR—Officine Grandi Riparazioni in prima assoluta, Caterina Barbieri & Ruben Spini con uno spettacolo audiovisivo, Mana & Nicole Neider con Mania, performance site-specific per OGR—Officine Grandi Riparazioni in prima assoluta, Nationhood con We Call It Avant—Pop, una video installazione site-specific per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Ninos Du Brasil (duo composto da Nico Vascellari e Nicolò Fortuni) con All Work And No Play Make NDB Dull Boys, performance site specific performance in prima assoluta alla Fondazione Accorsi—Ometto, SPIME.IM present ZERO, installazione site-specific in prima assoluta alle OGR.
A Porta Palazzo, inoltre, è visibile l’installazione site-specific Suoni d’Artista.
Tra le novità C0C a Lunetta, una piccola borgata nel comune di Mombarcaro risalente al XVII secolo: con il progetto Lunetta11, Club To Club dà vita «a un percorso annuale con l’intento di realizzare nel 2021 una soundscape diffusa nel territorio dell’Alta Langa, una composizione musicale originale coerente con le finalità della galleria d’arte Lunetta11: una proposta unica sul territorio ideata con l’obiettivo di contribuire concretamente all’incremento dell’offerta culturale e turistica della Regione Piemonte».
Per l’identità visiva della campagna di C0C si è scelto di omaggiare il Piemonte con la rivisitazione contemporanea, grazie alla conce dell’opera di Vittorio Amedeo Cignaroli (Torino 1730-1800), pittore sabaudo del XVIII secolo dal gusto arcadico, passato alla storia per i suoi dipinti raffiguranti scene di caccia e paesaggi idilliaci. L’operazione è stata possibile grazie alla Fondazione Accorsi-Ometto, che haconcesso l’utilizzo delle immagini del lavoro dell’artista.
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