Di cosa è fatto un sogno? Difficile dirlo ma, con ogni probabilità , è qualcosa in cui potersi immergere, un flusso sfaccettato, che riguarda l’identità , la collettività , la realtà e anche molto altro, ancora da scoprire, forse da creare. Ed è a questo viaggio tra conoscenza ed esperienza che ci invita Reverie, con Sogno 1: l’archetipo del sé, performance che si terrà alla Fondazione VOLUME! di Roma, sabato 23 novembre 2019, dal tramonto all’alba del giorno dopo, ovviamente.
Proseguendo la sua indagine sulla dimensione onirica, sul sé e sul rapporto con il pubblico, iniziata nel maggio 2017 con una performance alla Fondazione Mudima di Milano, per questo primo esperimento pubblico alla Fondazione VOLUME! di Roma Reverie ha approfondito la tecnica del sogno guidato, privato di qualsiasi finalità curativa, terapeutica o psicoanalitica, convinta che l’arte, la scienza e la psicologia trattino ambiti diversi e distinti dell’agire e del pensiero umano.
In questo senso, la performance incrocia anche il percorso di Francesco Nucci, presidente della Fondazione istituita nel 1997 e ospitata nello storico spazio espositivo in via San Francesco di Sales. Neurochirurgo e ricercatore presso la Sorbonne di Parigi, Nucci ha inaugurato un nuovo ciclo di lavori, trasformando lo spazio in un laboratorio di ricerca neuroscientifica e di analisi delle percezioni, dedicando tutto il 2019 e parte del 2020 a questa nuova fase. Il Sogno di Reverie è infatti presentato nell’ambito del nuovo ciclo Percezioni.
La performance di Reverie avrà luogo nella sala della Fondazione VOLUME! dove l’artista accoglierà il pubblico, una persona alla volta, all’interno di una struttura embrionale formata da due sezioni di un uovo-matrice da lei disegnato e realizzato. Ognuno dovrà semplicemente sedersi, chiudere gli occhi e lasciarsi guidare dalla voce dell’artista. Al termine di questa parte della performance, il pubblico sarà libero di lasciare una testimonianza anonima dell’esperienza vissuta.
Partendo da questa performance alla Fondazione VOLUME! Reverie realizzerà un’opera fisica, frutto del risultato dei contenuti delle risposte del pubblico, filtrate da un lavoro di studio e sintesi.
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