Mohamed Khalifa Al Mubarak, il presidente del Dipartimento della cultura e del turismo di Abu Dhabi, ha annunciato la creazione due nuovi poli museali entro il 2025. I nuovi progetti proseguono lungo la tendenza, già dimostrata dall’emirato, di voler arricchire le proprie infrastrutture con ingenti investimenti sulla cultura. Questa linea è già stata resa evidente dalla realizzazione dei primi due nuovi musei della città, il Guggenheim e lo Zayed National Museum, progettati dai famosissimi architetti Frank O. Gehry e Norman Foster.
La costruzione del Guggenheim Abu Dhabi è stata formalmente annunciata a settembre di quest’anno. La gestazione dello Zayed National Museum è invece a uno stadio più avanzato. Progettato da Norman Foster e intitolato in onore del padre fondatore del Paese, il polo museale dovrebbe aprire nel 2023. Il Guggenheim Abu Dhabi, insieme al resto del distretto culturale di Saadiyat, saranno completati invece entro la fine del 2025.
«Quello che abbiamo fatto negli ultimi 24 mesi è per molti sbalorditivo, per molti eccezionale», ha commentato Al Mubarak, che ha aggiunto: «Ad Abu Dhabi c’è stata una decisione molto chiara e consapevole di investire nella cultura, e investire nella cultura non significa solo edifici. Stiamo investendo in infrastrutture, sia soft che hard, che si tratti di istituzioni, programmi musicali o programmi scolastici».
Sebbene abbia fornito pochi dettagli riguardo all’iniziativa, Al Mubarak ha confermato che le nuove istituzioni sono già in costruzione e sono state concepite con sostanziali differenze rispetto ai primi progetti, studiati da Tadao Ando e dalla defunta Zaha Hadid per il distretto culturale di Saadiyat. I nuovi musei si uniranno al già completato Louvre Abu Dhabi, progettato da Jean Nouvel nell’isola di Saadiyat. Ma la costruzione dei tre musei citati, il Louvre, il Guggenheim e lo Zayed, è stata ardua e ha fatto discutere, in particolare per lo sfruttamento dei lavoratori e le scarse condizioni di sicurezza. Ne 2011, 130 artisti, tra i quali Monica Bonvicini, Mona Hatoum e Rirkrit Tiravanija, si scagliarono contro i vertici dell’istituzione, minacciando di boicottare il museo.
In ogni caso, ad Abu Dhabi continuano a puntare forte sulla cultura. «Saremo sempre coinvolti in progetti su larga scala, ma siamo anche in grado di incentivare e sovvenzionare diversi artisti e creare opportunità per loro qui», ha continuato Al Mubarak: «Stiamo organizzando spazi per gli artisti in residenza. Siamo coinvolti a tutti i livelli: stiamo persino discutendo con gli sviluppatori di un prodotto residenziale a prezzi accessibili per aiutare questi artisti a stabilirsi ad Abu Dhabi».
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