Dopo quelle di Giancarlo Politi, pubblichiamo le parole di Mario Pieroni e Dora Stiefelmeier e di Massimo De Carlo, con le quali ricodare il grande artista Gianfranco Baruchello, morto a Roma, il 14 gennaio 2023, all’età di 98 anni. La camera ardente è rimasta aperta oggi, 17 gennaio, dalle 10:30 alle 13, in Campidoglio, presso la Sala del Carroccio.
Il nostro tramite con Gianfranco Baruchello è stato H.H. Lim, in occasione della sua bellissima vetrina a Edicola Notte a Roma nel 2011. Da lì in poi, le nostre frequentazioni con lui e con Carla Subrizi sono state sempre più assidue: mostre, tavole rotonde e cene. La sua mente lucida e autonoma, il suo pensiero creativo e imprevedibile, la sua gentilezza ed eleganza non hanno mai smesso di stupirci.
È stato un visionario che allo stesso momento aveva la capacità di una grande concretezza. In modo ironico e spesso giocoso sviscerava le problematiche più difficili, spesso capovolgendo fatti e affermazioni. Attraverso la sua Fondazione ha formato generazioni di giovani ben sapendo che il futuro appartiene a loro e questo ci ha particolarmente unito.
Baruk ci manchi.
Mario e Dora
È con grande dolore che condividiamo la notizia della scomparsa di Gianfranco Baruchello, un artista pioniere e visionario la cui carriera ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte.
La pratica di Gianfranco era tanto sorprendente quanto intellettualmente stimolante. Aveva la capacità unica e vitale di combinare il poetico e il filosofico, l’alto e il basso, la strada e la biblioteca, l’industriale e l’intellettuale. Lodato per il suo approccio unico e che forzava i confini, Gianfranco ha sperimentato incessantemente un’infinita varietà di mezzi, dalla pittura alla scultura, video, performance e installazione.
Nelle sue opere Baruchello ha smontato gli snodi ei legami più sicuri e prevedibili dell’avventura nell’incerto, nel possibile, nel piacere del pensare, attraverso un’ars combinatoria che non esclude il diverso né l’insignificante. Negli ultimi decenni abbiamo avuto la fortuna di sperimentare e imparare dalla complessità della sua mente e pratica, qualcosa che non solo rimarrà caro ai nostri cuori, ma anche nelle nostre menti per sempre.
Considerato dal mentore Marcel Duchamp come suo erede, Gianfranco è stato una figura chiave nei movimenti artistici e nei cambiamenti socio-politici del secolo scorso e un prezioso amico di innumerevoli e influenti personaggi storici, artisti e intellettuali. Baruchello era un antimaestro, un essere umano sempre curioso e umile, che si prendeva cura dei giovani colleghi artisti, studenti e pensatori: la sua eredità va ben oltre l’incredibile qualità delle sue opere e rimarrà come una pietra miliare fondamentale del XX e XXI secolo.
Nato a Livorno nel 1924, Baruchello è stato attivo fino ai suoi ultimi giorni, con lo stesso spirito pungente e provocatorio che lo ha guidato per tutta la vita. Dalla letteratura e dalla filosofia alla scienza e alla tecnologia, la sua capacità di trarre ispirazione da una gamma incredibilmente ampia di fonti, lo ha spinto a creare un’arte che fosse sia personale che universale. L’ampiezza e la generosità della sua carriera onnicomprensiva rimangono come una testimonianza preziosa e senza tempo della grandezza del suo cuore.
Ci sentiamo onorati e fortunati di aver avuto la possibilità di parlare, lavorare e camminare al suo fianco: ci mancherà profondamente. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla moglie, e Presidente della Fondazione Baruchello, Carla Subrizi, ai suoi amici e familiari e ai suoi cari.
Addio Baruc.
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