Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia), sono le dieci città finaliste che concorreranno per l’attribuzione del titolo di Capitale italiana della cultura per il 2025. Una prima shortlist di 15 candidature era stata presentata a settembre 2022 e comprendeva anche Città Metropolitana di Reggio Calabria, Enna, Otranto, Peccioli e Sulmona. Le singole proposte delle finaliste saranno illustrate alla Giuria nel corso di audizioni pubbliche, così come previsto dal bando di Capitale italiana della cultura 2025, che si svolgeranno in presenza nei giorni 20 e 21 marzo 2023, a Roma, nella sede centrale del Ministero della Cultura.
Il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura fu istituito nel 2014, a seguito della grande partecipazione al titolo di Capitale Europea della Cultura, culminato nella designazione di Matera nel 2019. L’impegno che aveva portato le sei finaliste a costruire dei dossier di candidatura di elevata qualità progettuale, convinsero il Governo a proclamare le altre cinque concorrenti – Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena – Capitali Italiane della Cultura 2015 e a indire contestualmente una selezione per individuare, a partire dal 2016, la città meritevole di questo titolo.
La valutazione delle candidature è a cura di una Giuria – composta da sette esperti indipendenti – che, a seguito delle “audizioni” con le città finaliste, raccomanda al Ministro della cultura il nome del Comune, della Città metropolitana o dell’Unione di Comuni ritenuto più idoneo, dandone opportuna motivazione. Il titolo viene quindi conferito dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della cultura. A oggi, hanno ricevuto il riconoscimento, oltre alle già citate nel 2015, anche Mantova (2016); Pistoia (2017); Palermo (2018); Parma (2020-21); Procida (2022); Bergamo-Brescia (2023); Pesaro (2024).
Obiettivo della manifestazione è quello di promuovere progetti e attività di valorizzazione del patrimonio culturale italiano, sia materiale che immateriale, attraverso una forma di confronto e di competizione tra le diverse realtà territoriali, incentivando così la crescita del turismo e dei relativi investimenti. La città vincitrice, grazie anche al contributo di un milione di euro messo in palio, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.
In questi giorni si sono chiuse le manifestazioni di Procida ed è stato dato il via a quelle di Bergamo e Brescia, con una cerimonia pubblica, al Teatro Grande di Brescia, che ha visto la partecipazione di circa 200 sindaci e quasi mille persone. Tra gli altri progetti, l’accensione di una installazione pubblica luminosa, realizzata dai designer internazionali Objects of Common Interest per Piazza della Libertà di Bergamo.
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