Il lavoro di Benedetta Alfieri
definisce le tracce, le memorie che emergono sul confine tra pubblico e privato, tra
ciò che si offre alla vista e ciò che si nasconde. La sua opera cerca di
mettere a nudo il lato intimo delle cose. Le Sorelle sono una serie di
ritratti fotografici puri, senza sfondo e senza contesto, dove i colori delle
stoffe e le pieghe degli abiti immortalati in questi scatti rievocano un mondo
in cui è possibile ricostruire e immaginare vite di persone reali.
Elena
Arzuffi espone una serie di collage fotografici,
finestre interiori, reali e metaforiche nel tentativo di mostrare debolezze e
fragilitĂ . Indagini di pura osservazione che illustrano elementi privati e
ambienti domestici utilizzando un linguaggio stilizzato, appena accennato.
tratto grafico che descrive e abbozza storie contemporanee che celano una
chiave ironica.
Sono riconducibili a una realtĂ piĂą intima,
autobiografica le opere di Emanuela
Ascari e Erica Battello. La prima espone immagini dal titolo Sotto la
polvere, una serie costituita
da fotografie che documentano il susseguirsi di avvenimenti e luoghi
appartenuti al periodo della sua infanzia. La registrazione di un racconto sul
filo della memoria, un iper-diario che cataloga momenti, attimi, ricordi,
luoghi e oggetti riconducibili alle proprie origini.
Erica
Battello, invece, ha fatto del suo background di donna
italo-cinese il tema principale della sua ricerca artistica. The red string
esplora l’eterna sospensione e il bilico tra identità e alterità , attraverso
una serie di autoscatti in cui l’artista ha scelto di personificare il
contradditorio legame che la donna cinese vive ancora oggi nei confronti
dell’uomo. In questo lavoro il potere della famiglia si mescola a una leggenda
cinese secondo la quale un filo invisibile e rosso unisce gli uomini e le
donne, destinati a incontrarsi indipendentemente dal tempo, dal luogo e dalle
circostanze.
Infine gli scatti di Barbara Bartolone hanno come soggetto scorci e paesaggi delle
campagne lombarde. Dettagli e presenze naturali che divengono suggestioni di
una ricerca introspettiva dove si fa un uso strumentale e rivelatorio della
luce. Gli alberi che ti
hanno visto correre
e la serie Finestre sono lavori fotografici caratterizzati da una
rigorosa ricerca e composizione formale senza per questo sottrarsi ad atmosfere
e sentimenti malinconici.
Inside/Outside offre un esempio, una concezione della
visione che non è mero processo di elaborazione di informazioni. Lavori
fotografici liberi dall’intento di rivelare e riprodurre la realtà ma veri e
propri inganni fotografici che mostrano nuovi scenari possibili. Le
riflessioni e le indagini visive di queste cinque fotografe suggeriscono e
attivano un percorso tra ciò che viene circoscritto a ciò che è incircoscrittibile.
Quella serie di appunti che determinano il nostro paesaggio interiore.
licia
mandrioli
mostra
visitata il 25 novembre 2010
dal 13
novembre 2010 al 29 gennaio 2011
Inside/Outside
Galleria Metronom
Viale Amendola, 142 – 41100 Modena
Orario: da martedì a sabato ore 15-19 e
su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 059344692; info@metronom.it;
www.metronom.it
[exibart]
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