Pop Corn #48. Charlize Theron volto televisivo in Bombshell, contro il sessismo

di - 7 Marzo 2021

Bombshell racconta i retroscena di FOX News, emittente televisiva americana di matrice repubblicana appartenente a Rupert Murdoch, il cui potere assoluto è stato nelle mani di Roger Ailei. Ailei non ha mai avuto metodi ortodossi nei confronti delle donne e decide di sostenere solo per ragioni di audience una delle sue più importanti conduttrici, Megyn Kelly (Charlize Theron), che si trova in alcuni faccia a faccia con il candidato repubblicano Donald Trump che la accusa sia sul piano personale che professionale, anche con battute sessiste. Emerge anche la storia di Gretchen Carlson (Nicole Kidman) una professionista eccellente che viene demansionata perché non sta al gioco e perché, stanca di ricevere allusioni sessiste in onda e fuori onda, decide di intentare causa ad Ailei. Si uniranno a lei la stessa Megyn e la giovane Kayla Pospisil (Margot Robbie), ultima arrivata recentemente molestata dal capo per fare carriera.

Tutte bravissime, le donne in questione hanno ottenuto dei risultati brillanti e hanno dei curricula strepitosi. Oltretutto, sono delle donne bellissime, si tengono in forma e sanno bene quanto sia faticoso mantenere uno status nel mondo della tv. In realtà non basta. Quello che è sconcertante è sapere che anche le più talentuose, le più determinate, le più coraggiose, hanno dovuto assecondare qualche desiderio extra. E, se non l’hanno fatto, spesso sono state declassate a ricoprire un ruolo minore, meno importante all’interno della gerarchia aziendale.

Va detto che l’ambiente della televisione è uno dei più spietati in assoluto perché si presuppone che l’aspetto fisico sia determinante per la resa di un’emittente, ma che questo diventi un modo per ridurre le capacità di una donna alla mera presenza fisica, costringendola a utilizzare le gonne e gli abiti per poterle inquadrare le gambe e aumentare gli share, o addirittura a far passare che i favori sessuali siano all’ordine del giorno, è decisamente troppo.

Non sono novità per nessuno, chiunque senta notizie del genere in fondo non si stupisce e molti pensano che una prestazione sessuale sia anche normale nei confronti di qualcuno che è un vero trampolino delle star internazionali, se si dovesse ragionare sul sistema di Hollywood e la vicenda di Weinstein.

Eppure, perché è normale? Perché le donne devono accettare questi extra? Purtroppo queste vicende si ripetono in tutti gli ambiti possibili, a volte anche per ottenere una posizione che non offre alcun potere. Ma poi, se anche lo offrisse? Non si può credere che ci siano delle persone in grado di ottenere e mantenere un lavoro grazie alle loro capacità e non grazie ad alcuni favori?

In realtà, il tema del sessismo prende anche una direzione che non sfocia necessariamente nelle molestie, per fortuna. Tuttavia, è assurdo che spesso degli uomini che si trovano di fronte a donne in gamba le debbano sminuire sottolineando alcuni aspetti legati al loro aspetto fisico, facendo complimenti forzati se non addirittura viscidi, si permettano di fare allusioni sessuali o semplicemente facciano riferimento ad alcuni aspetti della femminilità per giustificarne la prontezza di carattere, parlando di periodo mestruale, odio per il genere maschile, mancanza di attività sessuali e altri aspetti del privato che, a loro avviso e senza cognizione di causa, sarebbero determinanti dell’umore.

Megyn colleziona le accuse sessiste direttamente da Trump che, come alcuni altri politici anche nostrani, non nascondono in alcun modo la loro opinione rispetto al ruolo della donna dal loro punto di vista. Kayla ha la bellezza e la gioventù ed è l’ultima arrivata, forse anche un po’ ingenua. Gretchen ha un bell’elenco di vicende spiacevoli, nonostante sia evidente come sia attenta e preparata sul piano professionale fin dall’istruzione con laurea, violino, softball, miss America, master: l’elenco è importante in effetti.

La regia non è eclatante, ma è una pellicola che serve soprattutto a dar voce a una vicenda che non deve essere dimenticata.

Charlize Theron, Bombshell, 2019, regia di Jay Roach

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