Categorie: Danza

La metamorfosi e il mito del Minotauro secondo Papaioannou

di - 25 Settembre 2021

Ogni suo spettacolo è una sterminata biblioteca visiva, un atlante della storia antica e moderna, dove ogni sequenza è un viaggio in un immaginario iconico denso di riferimenti e simboli. Che richiamano archetipi universali. Il suo è un teatro senza etichette, una coreografia senza canoni, una pittura senza cornice, una scultura scomponibile. D’altronde lui stesso, Dimitris Papaioannou, che ha l’Arte Povera nel suo Dna, si definisce un pittore, un artista che compone immagini. Non fa eccezione l’ultima sua creazione Transverse Orientation (in prima nazionale al Campania Teatro Festival, poi a Torinodanza e al festival Aperto di Reggio Emilia), ancora una volta folgorante per quella capacità inventiva volta non a stupire ma, com’è per i veri artisti, ad aprire mondi “altri”, suscitare visioni personali in ciascuno spettatore.

Transverse Orientation, 2021, Dimitris Papaioannou, photo Julian Mommert

E basterebbe l’ultima scena di un orizzonte infinito con cui si chiude lo spettacolo: un paesaggio acquatico creatosi sotto i nostri occhi dalle pedane rumorosamente divelte e accatastate dagli stessi performer, fino a formare due montagne con al centro una minuscola fontana da dove sgorga dell’acqua che inonda il palcoscenico. Un uomo con un secchio e uno straccio, lentamente cerca di asciugarlo, mentre un altro è sdraiato tranquillamente ad osservare il panorama dal tenue chiarore all’orizzonte e dal lieve riverbero che via via va definendosi. Un’altra figura, camminando sulle pedane rocciose, si avvia verso la porta laterale della grande parete frontale ed esce lanciando un ultimo sguardo su quello scenario.

Transverse Orientation, 2021, Dimitris Papaioannou, photo Julian Mommert

Nell’emozionante silenzio che regna, rimane la silhouette dell’uomo immobile, di spalle, mentre la luce lentamente si spegne su quell’idilliaco universo. Spiaggia, lago, o un altro pianeta. Nelle quasi due ore che precedono quest’ultima scena, si dipartono molteplici suggestioni evocative, un retaggio arcaico che ha come riferimento i chiaroscuri del mito del Minotauro. Il toro è ricostruito a grandezza naturale e fatto muovere dagli stessi performer simulando zampe e muscoli, riproducendo la lingua con un semplice movimento della mano, domandolo, assecondandone la natura scalcinante, carezzandolo e abbeverandolo a un secchio.

Transverse Orientation, 2021, Dimitris Papaioannou, photo Julian Mommert

A turno alcuni danzatori indossano una testa con le corna, altre figure entrano ed escono da una porta con scalini come se si provenisse e si andasse in mondi ed epoche diverse fino alla nostra. Sempre da quell’uscio fuoriescono minacciosi e inarrestabili, anche enormi blocchi di pietra con i quali innalzare e far crollare muri e fortezze, sopra i quali ruotare stando in equilibrio.

Tutta la scena è uno spazio mentale, onirico, un campo di battaglia che, sulla musica barocca di Vivaldi appena accennata, accoglie la leggerezza magrittiana di omini con un palloncino al posto della testa e le movenze alla Jacques Tati, tutti indaffarati con scale aperte e chiuse dove salire per aggiustare un neon intermittente collocato sulla parete come se fosse l’occhio di un dio che osserva dall’alto. Scena che mostra corpi nudi e vestiti dare vita a sequenze plastiche e pittoriche; comporre la Venere di Botticelli dentro una vasca zampillante d’acqua, e una partoriente Madonna con Bambino di fattura rinascimentale; quella moderna del pittore Yannis Tsarouchis (di cui è stato allievo Papaioannou), quella vascolare e statuaria della classicità greca, e quella di mostriciattoli alla Jeronimus Bosch nei due corpi attorcigliati che avanzano a quattro zampe tenendosi alle caviglie.

Transverse Orientation, 2021, Dimitris Papaioannou, photo Julian Mommert

E ancora figurazioni che rimandano al Ratto d’Europa o a Pasifae (una lunare donna nuda sdraiata sul dorso del toro), a un uomo-sirena boccheggiante emerso dall’intrecciare le gambe e le lunghe scarpe, e spruzzato d’acqua; ad altri esseri ibridi, creature umane o deformi. C’è molto altro nel surreale susseguirsi di Transverse Orientation, un viaggio dal caos alla metamorfosi del sogno, dal buio alla luce di un mondo nuovo.

Transverse Orientation, 2021, Dimitris Papaioannou, photo Julian Mommert

Come si evince non c’è narrazione esplicita, ma un flusso d’arte di azioni poetiche, misteriose, divertenti, fantasiose, che annullano il tempo e lo spazio mostrandoci lo scorrere della vita. Come solo Papaioannou sa fare. Tutto questo grazie anche ai suoi performer, da citare tutti: Damiano Ottavio Bigi, Šuka Horn, Jan Möllmer, Breanna O’mara, Tina Papanikolaou, Łukasz Przytarski, Chritos Strinopoulos, Michalis Theophanous.

Articoli recenti

  • Fotografia

Italia Revisited: fotografie di Massimo Baldini alla Fondazione Sabe di Ravenna

Gli spazi di Fondazione Sabe per l’arte, a Ravenna, ospitano la mostra fotografica di Massimo Baldini: un racconto per immagini…

19 Aprile 2024 15:10
  • Arte contemporanea

Festival Connexxion, installazioni d’arte contemporanea diffuse a Savona

Al via la seconda parte di Connexxion, il festival che porta l’arte contemporanea nei luoghi simbolici di Savona: le opere…

19 Aprile 2024 14:20
  • Mostre

Spazio, corpo, oggetto, una doppia mostra da Spazio TORRSO, a Pesaro

Per Pesaro Capitale della Cultura 2024, Spazio TORRSO presenta una nuova mostra, questa volta con le opere di Michele Cotelli…

19 Aprile 2024 12:30
  • Design

Milano Design Week, la creatività svizzera si svela a Casa degli Artisti

House of Switzerland Milano presenta JOY, una mostra collettiva sul design svizzero in occasione della Milano Design Week 2024: il…

19 Aprile 2024 12:20
  • Arte contemporanea

Biennale di Venezia 2024: cinque padiglioni da non perdere ai Giardini. Più uno

Le atmosfere glamour della Francia, l'autocritica kitsch della Svizzera, il brivido silenzioso davanti a Israele: i Padiglioni ai Giardini da…

19 Aprile 2024 10:44
  • Design

Fuorisalone 2024: a Palazzo Litta l’installazione dello studio we+, tra aria e calore

La Fondazione Ermanno Casoli ed Elica presentano al Fuorisalone 2024 un’installazione site-specific ideata dallo studio giapponese di design we+ che…

19 Aprile 2024 10:35