È
la 34esima edizione di Arte Fiera – Art First, la prima di questo nuovo
decennio iniziato pubblicamente – almeno nelle intenzioni – all’insegna del
“combattere la crisi” a suon di ricerca, innovazione e qualità. I più, lo
sappiamo, aspettano questo periodo dell’anno per fare le prime stime sugli
andamenti del mercato e per definire un metro di paragone sul quale costruire
le successive analisi.
Quello
che traspare, invece, dall’atmosfera che precede la kermesse, è un subbuglio di
movimenti diviso sostanzialmente tra chi si trova a lucidare ciò che ha
presentato in tempi precedenti al weekend fieristico e chi si affanna affinché
sia tutto pronto per le inaugurazioni di quei “caldi” giorni. Il risultato è la
percezione delle energie messe in campo, che sicuramente sono di buon auspicio.
Non è tutto oro quel che luccica, ma al momento è così che appare.
Una
delle novità esce proprio dalle file della stessa Arte Fiera, che rilancia
Art
First, l’itinerario di opere ospitate
nelle esclusive sedi storiche, che quest’anno diventa un vero e proprio
progetto curatoriale di Julia Draganovic dal titolo
Here and Now, a cui partecipano artisti che vanno da
Giuseppe Maraniello (in
mostra alla
Otto) a
Francesco Simeti a
Luca Pozzi,
da
Rita McBride ad
Angela Glajcar.
Com’era
stato anticipato su queste pagine, non c’è
NetMage – anticipato di una settimana – a fare compagnia alle
notti dei turisti, degli appassionati e degli addetti ai lavori. In compenso,
Palazzo
Re Enzo non chiude i battenti: il
Future Film Festival, infatti, dal 26 gennaio concentra l’attenzione sulle
nuove forme del cinema contemporaneo, con un focus su
Saul Bass e Motion Graphic.
Il
Salone del Podestà dello stesso palazzo è la sede scelta giovedì 28 da
Draft.
Performing videoart & music,
l’evento di sonorizzazione live del collettivo
Beautiful (
Marlene Kuntz – Cristiano Godano,
Luca Bergia,
Riccardo Tesio,
Gianni
Maroccolo e
Howie B) sul tappeto visivo di
Bianco-Valente,
Marco Morandi,
Masbedo,
Diego Zuelli,
Saul Saguatti e
Giovana Ricotta. Lo
stesso gruppo di ricerca dell’Università è inoltre promotore delle serate di
proiezione di
Videoart Yearbook nella sala verde del
Palazzo dei Congressi.
Il
MAMbo si presenta con la grande personale di
Gilberto Zorio, in corso ormai da qualche mese (da visitare in vista
della chiusura), con la presentazione negli
ArtTalks della rassegna su
Dino Gavina prevista per l’autunno prossimo, con le consuete e le
straordinarie attività del dipartimento educativo e con l’evento di chiusura
del fine settimana: la presentazione della ristampa de
Il territorio magico di Abo, che ne discute con Stefano Chiodi, Andrea
Cortellessa, Stefano Bonaga e Gianfranco Maraniello.
Di
fronte al museo è da tenere d’occhio l’operato del duo
Scaf. Scaf, alle prese con un’operazione relazionale al civico
13 di via Don Manzoni. Nella ZonaMAMbo inaugura inoltre la personale di
Hope
Atherton (
Tiboni), mentre
restano in visione
Marc Bauer (
Car Projects),
Dadamaino e
Piero Manzoni nella recentissima
P420 e
Carla Mattii all’
Agenzia04, che cura in questi giorni
Cosmogonia al
Museo Geologico, selezione di video di
Dacia Manto,
Jani
Ruscica e
Nikola Uzunovski. Lo stesso Uzunovski di cui è visibile l’intervento
per
ON
in
Piazza VIII Agosto e che si
concluderà sabato 30 con l’azione di
Giorgio Andreotta Calò a
Liber Paradisus.
È
necessario accelerare il ritmo perché gli eventi sono tanti e disparati, anche
se in questi casi è impossibile essere esaustivi. Il nuovo spazio
Rizoma ospita
Disco Le Corbusier,
intervento di
Daniel Gonzalez con party previsto sabato sera. Le parentesi feste è
ampliata dal
Cura.plaster party all’
Ex Forno e dal
Viva l’Italia Party alla
Galleria Astuni. Inoltre, per assonanza
linguistica,
Festa Mobile, evento
in due giornate che unisce dibattiti aperti, interventi installativi e spazio
alla riflessione albergando tra bar (
Fram Cafè,
Bar Maurizio e
Bar
Miki e Max) e circoli Arci. E non è ancora finita.
LaPillola400,
Piccolo Formato e
Palazzo Bentivoglio si uniscono per il
Cromotour di
Simonetta Scala, mentre il giovane
artist space FragileContinuo presenta le produzioni di
StranEdizioni. E ancora l’
Illustre Scultura Polimaterica di
Fantin,
Negro,
Norese e
Pietroiusti al
Link, l’asta di autofinanziamento alla
Neon, le
mostre
The Difference di Bit Art
Gallery presso lo
Spazio Espositivo Officine Minganti e
Imperfetto di artisti contemporanei russi allo
Spazio
Carbonesi.
Dal
centro alla fiera, dalla fiera al centro, come
Il verso più lungo del mondo di
Ivan il poeta, sostenuto dallo
Spazio Gianni Testoni. Ancora parole per la
rassegna
Bologna si rivela curata
da Philippe Daverio, con i contributi di
Alessandro Bergonzoni.
Non
avete ancora abbastanza? Niente paura, non è finita qui. Quel che è certo è che
ce n’è per tutti!