Categorie: Fotografia

Addio a Peter Lindbergh, il fotografo minimalista della moda

di - 4 Settembre 2019

Il mondo della fotografia piange la morte di Peter Lindbergh, tra gli sguardi più raffinati della fotografia di moda del Novecento, famoso per i suoi iconici ritratti in bianco e nero di modelle e attrici che hanno segnato l’immagine di un’epoca, da Naomi Campbell a Linda Evangelista, da Cindy Crawford a Monica Bellucci, da Milla Jovovich a Kate Winslet, da Madonna a Sharon Stone e Kate Moss.

Ad annunciarne la scomparsa, avvenuta il 3 settembre, a 74 anni, un post comparso sul suo profilo ufficiale di Instagram. Sposato due volte, lascia quattro figli, Benjamin, Jérémy, Simon, Joseph. Il suo lavoro più recente, la copertina del numero settembre, ora in edicola e dedicata alle donne più influenti al mondo, dell’edizione britannica di Vogue.

Peter Lindbergh nacque il 23 gennaio 1944, a Leszno, all’epoca in Germania e ora in Polonia. Si spostò a Duisburg, dove lavorò come vetrinista, quindi andò in Svizzera e poi ad Arles, empatizzando con il suo idolo, Vincent Van Gogh. Dopo alcuni viaggi Spagna e Marocco, tornò in Germania per studiare pittura all’università di arte di Krefeld. Nel 1971 l’incontro con la fotografia, come assistente di Hans Lux. Nel 1978, si trasferì a Parigi, per dedicarsi fin da subito alla fotografia di moda, lavorando per le edizioni italiana, inglese, francese, tedesca e americana di Vogue. Negli anni ’80 l’apice del successo, con lavori per Marie Claire, Interview, Harper’s Bazaar, New Yorker, Vanity Fair, Rolling Stone oltre che, ancora, per Vogue.

Ispirandosi allo stile asciutto ma eloquente di documentaristi come Dorothea Lange e Henri Cartier-Bresson, Peter Lindbergh creò uno stile dalla forte cifra personale. Poco trucco, pose non forzate, essenzialità della ripresa, erano le firme riconoscibili delle sue immagini, che imposero la loro estetica nel mondo della moda e della pubblicità ma non solo. Famosi anche i suoi ritratti di personalità come Catherine Deneuve, Mick Jagger, Charlotte Rampling. I suoi lavori sono conservati nei musei più importanti al mondo, come il MoMa’s PS1 di new York, il V&A di Londra e il Centre Pompidou di Parigi.

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