Intanto a Genova, alla galleria Pinksummer, l’imponente scultura Mofocracy domina la scena, un richiamo al Mofo esposto precedentemente a Bergamo nella Basilica di Santa Maria Maggiore, lavori complessi, che partendo dalla storia del monumento equestre, ne ribaltano il significato, e perlustrano i limiti della scultura stessa: «Per definire il nostro lavoro ci piace dire da dove veniamo e soprattutto dove siamo – aggiungono Alis/Filliol – dentro alla scultura, dal suo interno lavoriamo sul negativo, creando il vuoto». Un processo inverso che parte dal centro, va verso la periferia, e solo alla fine permette di scoprire la forma: «Si rivela solo nel momento in cui si cambia prospettiva, si esce, ci si distacca. In molti nostri lavori è importante questa dimensione di cecità e successiva rivelazione della forma, data dal cambio della prospettiva. Riusciamo a controllare la forma solo parzialmente e cerchiamo sempre una forma che sia fuori da ogni stereotipo, che sia una forma di utopia».
Un lungo processo che parte colando materiale semiliquido all’interno di uno stampo instabile, per poi portare alla luce vari pezzi che Alis/Filliol scoprono come dei reperti archeologici: «Facciamo tanti pezzi poi li assembliamo, un cammino che parte da una cinquantina di disegni, con un’idea, poi la strada la troviamo facendo. È un aggregato di parti, rappresentazione della nostra dualità. Quasi un nostro autoritratto».
Il loro monumento equestre Mofocracy, è una scultura che ha abbandonato ogni forma di equilibrio, vicina al disordine di una creatura mostruosa, come Scraper, il lavoro del 2011, esposto in galleria, fatto in una cava di argilla ferma, con gli operai in cassa d’integrazione, occasione per coprire una delle enormi macchine, lunga oltre dieci metri, allora a riposo con l’argilla: «Abbiamo lavorato per costruire un elemento alieno che abitasse sotto la pelle del paesaggio, rendendo lo spazio intorno ad esso in grado di assorbirlo, senza consumarlo». Anche in questo caso una presenza di forte impatto, che genera stupore e sensazione di mistero, di una spazialità che vuole esser percepita più che svelata.
Bettina Bush
dal 12.X.2012 (data di chiusura non dichiarata)
Alis/Filliol, Check your Totem
Pinksummer
Palazzo Ducale – Cortile Maggiore 28r
Piazza Matteotti 9 (16123) Genova
Orari: da martedì a sabato ore 15 – 19.30
Info: tel. +39 0102543762 – info@pinksummer.it – www.pinksummer.com
Cambia la sede, cambia il nome, nascono nuove sezioni. Ecco le prime anticipazioni della super fiera parigina firmata Art Basel,…
Negli spazi di Mucciaccia Gallery Project, a Roma, va in scena la mostra di Elena Ketra, incentrata sulla figura mitologica…
Ho versato la notte dalla brocca, non c’era abbastanza notte: il cineasta tedesco attraversa tempo, spazio e memoria in Anselm,…
Per celebrare i suoi ottanta anni di attività, la storica casa editrice Electa ha istituito Fondamenta, una nuova Fondazione per…
Su proposta del presidente Luca Beatrice, sono stati nominati i curatori della 18ma Quadriennale di Roma, che si terrà da…
Marina Dacci conosce il lavoro di Giovanni Termini da molti anni, ne ha scritto, ma questa volta ha voluto approfondire…