Dedicato all’arte cinese del 19esimo e 20esimo secolo, il nuovo Baolong Museum si trova nell’area di Qibao, nel sobborgo di Minhang, a Shanghai. Lo spazio è stato voluto e supportato dal collezionista Xu Jiankang e dal suo gruppo, Baolong appunto, e presenta solo una parte della sua raccolta.
Comprensivamente al museo fanno parte anche un hotel di lusso e un centro commerciale con annessa galleria d’arte e una casa d’aste. Ma il “Powerlong”, nome inglese sotto il quale opera il museo, non è il primo: il collezionista Jiankang aveva già una sede nella città portuale di Qingdao, nel nord della Cina e probabilmente i prossimi step saranno aperture anche a Hangzhou e Xiamen.
Powerlong, però, non è affiliato alla catena privata dei Long Museum, di proprietà dei collezionisti Liu Yiqian e Wang Wei, e che attualmente contano tre sedi a Shanghai e Chongqing. “Il nostro focus è sulla vecchia e nuova arte tradizionale asiatica”, dice una portavoce di Powerlong, mentre Long espone un mix di arte cinese e internazionale, vecchio e nuovo.
Altra nota “divertente” è la replica del Guggenheim di New York: la collezione di opere a inchiostro di Xu Jiankang, tenuta separatamente dal museo, riempie un’enorme sala circolare con una rampa a spirale.
Le due mostre d’apertura, nel caso foste nei paraggi, durano fino al 28 febbraio: 300 opere di 80 artisti che comprendono Zhang Wang e Cai Guo-Qiang. La raccolta di Xu, infine, non passerà in mani pubbliche dopo la scadenza del contratto di affitto di 20 anni dei locali.