Categorie: Giro del mondo

Un McJesus con tanta discordia

di - 22 Gennaio 2019
L’Haifa Museum of Art ha ceduto alle pressioni e, dopo una settimana di accesi dibattiti e veementi proteste, ha deciso di ritirare McJesus. La controversa scultura è stata realizzata dall’artista finlandese Jani Leinonen e raffigura il noto clown e mascotte del McDonald a grandezza naturale e crocifisso. Ma questa critica piuttosto esplicita alla società capitalista non è piaciuta al ministro della cultura israeliano, Miri Regev, che la settimana scorsa aveva contattato il direttore generale dei musei municipali di Haifa, Nissim Tal, richiedendo la rimozione dell’opera.
Da notare che la scultura di Leinonen era esposta nell’ambito di “Shop It”, mostra in esposizione dal 7 luglio e fino al 17 febbraio, a cura di Svetlana Reingold, Limor Alpern Zered e Shaked Shamir, incentrata per l’appunto sulle storture del consumismo, a partire dalle ricerche sull’oggetto e sul possesso come espresse da Jean Baudrillard. Prima delle proteste del ministro Regev, il McJesus era passato pressoché inosservato ma, in seguito alle rimostranze, la discussione è diventata di dominio pubblico e decine di persone appartenenti alla comunità cristiana di Haifa hanno anche tentato di irrompere nel museo, contro il quale sono stati addirittura lanciati ordigni incendiari. La folla ha lanciato pietre alle forze di sicurezza israeliane, che hanno reagito usando gas lacrimogeni. Cinque manifestanti sono stati arrestati e tre poliziotti sono rimasti feriti. Nonostante il clima infuocato, Tal aveva mantenuto la linea dura, rifiutando di scendere a compromessi, per difendere la libertà di espressione e le scelte del museo.
La questione era quindi arrivata nelle aule dei tribunali ma a sciogliere il nodo, con l’udienza già fissata per questo giovedì, è stato lo stesso artista che, venuto a sapere delle proteste, ha deciso di far rimuovere la sua opera, anche se non per motivi religiosi. «Non sapevo nemmeno che il mio McJesus fosse esposto ad Haifa e ho richiesto personalmente di togliere McJesus, perché faccio parte del movimento BDS», la campagna globale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, ha dichiarato Leinonen.
Anche senza il povero Ronald, la mostra rimarrà aperta come da programma e non dovrebbe deludere le aspettative, visto che anche gli altri lavori sono ugualmente disturbanti, come il Barbie e Ken “biblici” degli artisti argentini Pool & Marianela. Per evitare altre proteste, il museo posizionerà dei poster all’esterno dell’edificio, avvisando che i contenuti dell’esposizione potrebbero urtare la sensibilità degli spettatori.
Fonte: El Pais

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