Categorie: Il fatto

MAMbo delle mie brame

di - 7 Luglio 2016
Sarà merito di Giorgio Morandi, ma in questo caso sembra merito anche della città stessa: Bologna.
Alla “Dotta”, infatti, è valso il premio d’eccellenza che l’ICOM ha lasciato al bolognese MAMbo, anzi, a un progetto che il museo ha portato avanti per la riscoperta dell’identità di una delle vie più antiche di Bologna dove si intrecciano vita, storia e tradizioni della città fra passato e contemporaneità, nato con l’intento di valorizzare l’idea di città cercando di creare una mappatura “sentimentale”: via Marsala 1-53, coordinato dal Dipartimento Educativo, coinvolgendo anche gli alunni dell’accademia e di alcuni istituti superiori della città, in partnership anche con il Museo della Storia di Bologna e Fondazione Carisbo, Genus Bononiae.
Una strada importante per la storia della città, dimensione dalla quale il progetto è partito per indagarne l’aspetto contemporaneo cercando una geografia emozionale tra cittadini, studenti universitari e urbe. Un tesoro tutto tricolore viene da dire, con pratiche che ben conosciamo da queste parti, e tengono banco nel dibattito sulla funzione dell’arte di oggi.
I progetti selezionati per il “contest”? Erano 35, passati poi a 10 finalisti. E non è del tutto fuori luogo un certo stupore, in rapporto ad altri colleghi italiani. Ma anche questi “collaterali”, in realtà, fanno parte della nuova vita dei musei, forse le istituzioni più “mobili” di sempre, predisposti oggi – per loro stessa natura – a farsi carico di contesti, situazioni, e di risentire di politiche e pubblico.
Dulcis in fundo Bologna sarà anche tappa “conoscitiva” del viaggio in Italia del vice presidente mondiale di ICOM, il kenyota George Abungo: speriamo, in realtà, che si possa mettere in atto un piccolo-grand tour, perché sarebbe un peccato mortale dimenticare anche chi non ha vinto. (MB)

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