Rivista della Biennale di Veneiza, Diluvi prossimi-venturi / The coming floods. Ph. Andrea AvezzĂš
Dopo oltre mezzo secolo, la rivista storica della Biennale di Venezia riprende vita, riaccendendo il dialogo culturale che lâaveva resa un punto di riferimento tra il 1950 e il 1971. Il primo numero di questa nuova serie, Diluvi prossimi venturi / The Coming Floods, riprende lâantico spirito esplorativo dellâoriginale progetto editoriale, ponendosi come un osservatorio sulle correnti artistiche e intellettuali contemporanee. ÂŤLa Rivista rinasce con lo stesso spirito e natura che la contraddistingueva sin dalla prima edizione, ovvero retta da una parola guida, âricercaâ, termine che ricorre nella stessa legge istitutiva della Biennale. Rappresenta uno spazio di riflessione e discussione intorno allâoggi, sempre con la prospettiva di meglio comprendere e immaginare il futuroÂť, ha spiegato Debora Rossi, responsabile dellâArchivio Storico della Biennale e direttrice della nuova rivista.
Fondata nel 1950 come piattaforma di riflessione culturale a seguito del successo della prima Biennale postbellica, la rivista nasceva dallâesigenza di dare uno spazio ufficiale e altamente curato ai linguaggi espressivi della manifestazione. Pubblicata inizialmente dalla casa editrice Vittorio Alfieri di Firenze, si distingueva per lâestetica raffinata, con copertine sempre inedite e unâattenta cura dei materiali di stampa. Alla guida redazionale, personalitĂ di spicco come Giovanni Ponti e Rodolfo Pallucchini contribuivano a un progetto editoriale ambizioso e pionieristico per lâepoca.
Il 1960 segnò una svolta: con lâarrivo di Umbro Apollonio, la rivista si fece piĂš audace, incorporando un taglio critico innovativo, orientato al dibattito sulle avanguardie artistiche. Questa seconda fase rifletteva unâapertura alla critica dâarte meno accademica e piĂš incisiva, che rispondeva alle istanze di un mondo in rapida evoluzione, culminando poi negli Annuari, a partire dal 1975.
Oggi, la rinascita della rivista della Biennale risponde anche a una nuova esigenza di riscoprire lo spirito di aggregazione e riflessione che il formato cartaceo permette. Nonostante la predominanza dei media digitali, la rivista cartacea offre infatti un tempo e uno spazio di lettura approfondita, lontano dal flusso rapido delle notizie online. Questo ritorno è pensato come uno spazio monografico per riflessioni estese, dialoghi tra discipline e collaborazioni internazionali, includendo contributi di artisti, scienziati, intellettuali e protagonisti della cultura globale.
Con un ampio apparato iconografico, per lo piĂš tratto dallâArchivio Storico della Biennale e da importanti archivi fotografici nazionali e internazionali, la rivista avrĂ cadenza trimestrale, con ogni numero dedicato a un tema monografico. Tra le pagine, prenderĂ vita un dialogo tra quelle discipline che rappresentano storicamente il cuore della Biennale di Veneziaâarti visive, architettura, danza, musica, teatro e cinemaâaprendo anche a incursioni nel campo delle scienze e della letteratura. Come nellâoriginale edizione, anche la moda ritrova il suo spazio, riconosciuta per il suo intreccio con lâarte, gli archivi e la continua spinta verso la sperimentazione.
Il primo numero, Diluvi prossimi venturi, si propone come una raccolta di voci prestigiose che indagano sui temi urgenti dellâepoca contemporanea. PersonalitĂ come lâartista saudita Manal AlDowayan, il regista Peter Weir e lo scrittore Orhan Pamuk contribuiranno con le loro prospettive inedite che spaziano tra arti visive, scienza e letteratura. Gli altri autori dei contributi del primo numero della rivista della Biennale sono Engin Akyurek, Carlo Barbante, Davide Brullo, Carolyn Carlson, Aziza Chaouni, Giovanni Lindo Ferretti, Giulia Foscari, Chiara Ianeselli, John Kinsella, Piersandro Pallavicini, Francesco Palmieri, Gilda Palusci, Mariagrazia Pontorno, Elena Pettinelli, Andrea Rinaldo, Emanuele Rosa, Stenio Solinas, JosĂŠ Tolentino de Mendonça, Lorenzo Toso, Luciano Violante, Kongjian Yu.
In copertina, unâimmagine fotografica di Yuri Ancarani realizzata durante le riprese del film Atlantide.  Il volume è illustrato con le fotografie provenienti dallâArchivio della Biennale e con le fotografie di Chiara Arturo, Alessandro Cinque, Antonio Martinelli, Paolo Pellegrin, Italo Rondinella, Paolo Verzone, Federico Vespignani, Francesco Zizola.
Il progetto grafico, firmato dallo studio milanese Tomo Tomo, rispetta lâereditĂ visiva della rivista, integrandola con un design innovativo che valorizza le contaminazioni tra i linguaggi. Diretta editorialmente da Debora Rossi e guidata dal giornalista e scrittore Luigi Mascheroni, la redazione si avvale di una squadra trasversale, includendo membri provenienti dai diversi settori della Biennale.
La distribuzione della rivista avverrĂ tramite lo store online della Biennale e nelle principali librerie italiane e internazionali. Inoltre, sono previste presentazioni ufficiali che attraverseranno diversi contesti culturali per coinvolgere un pubblico ampio e diversificato.
In vista delle Olimpiadi Invernali 2026, Casa Italia, lo spazio di rappresentanza per atleti e delegazioni, aprirĂ al pubblico con…
Ă stato presentato al Palazzo Reale di Napoli il programma della neonata Loffredo Foundation, una realtĂ impegnata nellâarte e nella…
Dalle riedizioni di Gio Ponti alle pratiche radicali su Taranto, passando per libri, mostre e progetti che interrogano il ruolo…
Lâapertura del Grand Egyptian Museum riaccende la richiesta di restituzione del busto di Nefertiti dal Neues Museum di Berlino: promosse…
Da Heritage Auctions, la raccolta composta da "La Compagnia dell'Anello", "Le Due Torri" e "Il Ritorno del Re" ha raggiunto un nuovo traguardo…
Al Circolo Sannitico di Campobasso, nellâambito del festival Welcome Home, un progetto espositivo di Mino Pasqualone ridĂ voce ai ricordi…