Maria Cristiana Fioretti
L’avanzata di un nuovo ciclo sociale a carattere globale non potrà non tenere conto del ribaltamento del concetto di “crisi” in cui ci avvoltoliamo, da intendere nella sua connessione profonda fra “crisi” e “mutamento”, così bene compresa dalla civiltà cinese, in cui il termine “wei-ji” è composto da due caratteri: pericolo e opportunità. Tutto ciò sembra risuonare utopistico e molto lontano, visti i tragici scenari geopolitici dei nostri giorni, di quest’epoca dalle passioni tristi, in cui sono saltati i pilastri del diritto internazionale. Tuttavia, per noi contemporanei, non si tratterà di riaggiustamenti o rappezzamenti economici e politici ma di un mutamento profondo e non violento, che possa sostenere la sfida, in cui sarà necessario rispondere alle modificazioni dei rapporti e delle forme di organizzazione sociali. Dovremmo interrogarci sul nostro rapporto con il cosmo, con l’infinito, con la contingenza, tra il locale e il globale. Una sfida che dovrà tenere conto della gestione del potere, della tecnica, dell’IA, del mutamento radicale della gestione della vita, proprio biologicamente intesa e nelle possibilità che ha l’uomo di ricrearla, ripararla, accudirla o annientarla; con il pericolo di rimanere schiacciati dall’immediato, perdendo l’opportunità di una nuova visione profonda.
E in tutti questi scenari possibili ci si interroga sul ruolo che ha avuto o, ancora, potrà avere l’arte. Quale luce potrà portare in un mondo che ha sete di pace, in cui la guerra sembra essere l’unica modalità per risolvere i conflitti tra gli umani. Una luce che, secondo alcuni ricercatori, va intesa sia in senso metaforico, sia sul piano strettamente artistico, come nel caso della Light Art. Questioni, queste ultime, profondamente indagate da Jacqueline Ceresoli nel suo eccellente saggio Donne, luce e libertà, uscito per i tipi di Postmedia Books, con introduzione di Francesca Pasini e postfazione di Mariella Di Rao.
«La luce come metafora di una intuizione apre riflessioni di carattere metafisico, filosofico, sociologico e culturale sulla complessità del presente», scrive l’autrice. La storica e critica d’arte, docente di Fenomenologia delle arti contemporanee, indaga “l’attrazione fetale”, intesa come energia primigenia e contenuto estetico che le donne artiste hanno mostrato per questo straordinario medium. Il libro, sottolinea Ceresoli, «Non è esaustivo, ma si pone come un resoconto personale, frutto di indagini sul campo dal 2012 grazie alla rubrica fissa di Light Art pubblicata sulla rivista Luce e su Luceweb (online), fortemente sostenuta da Silvano Oldani prematuramente scomparso».
Insomma, un libro, precisa l’autrice, che parla di «Storie di donne (non soltanto artiste) che nella luce trovano lo strumento di trascendersi dal ruolo di madri, mogli o amanti, attraverso una “materia” effimera e leggera com’è la luce, ma necessaria come l’aria».
Ma il nostro presente globale, come sosteneva il fisico delle alte energie Fritjof Capra nel suo Punto di svolta (Feltrinelli 1990), per trascendersi, dovrà andare oltre lo stato drammatico in cui versa, anche attraverso la “luce” del pensiero raziocinante, e tenere conto del confluire di imprescindibili transizioni: in primis il declino lento e riluttante del patriarcato, il declino dell’età dei combustibili fossili (la cui fine è prevista per il 2300), il mutamento di paradigma connesso ai valori culturali.
Punti di riflessione, questi ultimi, affrontati da Jacqueline Ceresoli con l’indispensabile lente della polarità femminile. E dunque, emergono profili di donne che hanno lottato per i loro diritti e per l’emancipazione femminile dal patriarcato: da Mary Wollstonecraft a Hubertine Auclert, da Anna Kuliscioff e Rosa Luxemburg, alle coraggiose donne del primo sindacato americano Lowell Mill Girls, fino a Nila, nome simbolico di tutte le donne di Teheran. Tutte impegnate per la costruzione di una nuova e vera realtà che implica un alto grado di sacrificio e tensione.
A tal proposito, anche Capra sottolinea l’alto grado di tensione a cui noi contemporanei siamo e saremo sottoposti, in vista di un auspicabile nuovo sviluppo: un nuovo Principio che porterà all’ Epoca Solare in cui, difatti, la polarità femminile rivestirà sempre di più un ruolo fondamentale. Si tratterrà di sintetizzare – tenendo conto della loro costante fluttuazione – i tre sistemi di valori (sensistici, ideazionale e idealistico) indicati dal sociologo Pitirim Aleksandrovič Sorokin (1889-1968): un nuovo principio o fase intermedia, quella idealistica, che rappresenta un’armonica mescolanza. «Secondo le convinzioni idealistiche – commenta Capra – la realtà vera avrebbe aspetti sia sensoriali sia sovrasensoriali coesistenti all’interno di un’unità onnicomprensiva. I periodi culturali idealistici tendono così a conseguire le espressioni più alte e più nobili sia nello stile ideazionale sia di quello sensistico, producendo equilibrio, integrazione e compimento estetico nell’arte, nella filosofia, nella scienza e nella tecnologia. Fra gli esempi di siffatti periodi idealistici sono la fioritura greca del V e IV secolo a. C. e il Rinascimento europeo».
Così, il mondo di oggi in declino, davanti a un passaggio d’epoca, dovrebbe ascoltare i poeti e gli artisti, poiché la poesia stessa, e l’arte, è la luce, rivelazione luminosa. Ed è ciò che suggerisce Cristiana Tirinzoni nel secondo capitolo del libro, citando molto appropriatamente i preziosi versi di Emily Dickinson: «Accendere una lampada e sparire/questo fanno i poeti/ma le scintille che hanno ravvivato/se vivida è la luce/durano come soli».
Per il resto ci limitiamo a nominare alcune tra le tantissime artiste che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della Light Art, e non solo, un universo in cui la polarità femminile dona i suoi frutti per l’ampliamento della coscienza solare: Aleksandra Kasuba, Nanda Vigo, Marinella Pirelli, Dadamaino, Amalia Del Ponte, Grazia Varisco, Laura Grisi. Inoltre, le protagoniste della Light Art del nuovo millennio, da Jenny Holzer, Chiara Dynys, Maria Cristiana Fioretti, Sali Muller.
Jacqueline Ceresoli, Donne, luce e libertà. Storie di Light art e di altre illuminazioni. Postmedia Books, 2025, ISBN 9788874904327
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