“Le pietre hanno occhi. Le pietre hanno mani e orecchi sensibili, sanno parlare e sussurrare, qualche volta disperdono perfino dei profumi. Giocano con luce e ombra, inventano girotondi di rondini follette e di notte cantano perché la storia degli uomini ha dato loro voce. Non importa se la pietra è accarezzata dall’acqua custodisce in sé l’arte dello scultore: se saprete ascoltare, la mente incontrerà bellezze remote”. Si apre con queste parole il secondo Pick me up da collezione pubblicato per i tipi dell’Ephimera Edizioni.
L’originale e raffinato catalogo/immagine, che fa seguito a quello uscito in febbraio sull’artista olandese Paul Scharff, è incentrato sul Chiostro di Voltorre, monumento romanico di proprietà della Provincia di Varese.
Sei immagini in formato 18 x 24, individuate all’interno di una serie di fotografie realizzate dal giornalista varesino Mario Chiodetti a Gavirate, reinterpretano nella chiave poetica e artistica del bianco e nero fotografico gli scorci più suggestivi del monastero benedettino di San Michele.
Protagonisti indiscussi di questi fogli staccabili sono le figure zoomorfe e le teorie di capitelli e archetti, realizzati nel XII secolo dalla maestranza di Lanfranco da Ligurno, uno dei più importanti scultori medioevali della Lombardia.
Il Pick Me Up da collezione, voluto da Fabbrica Arte (società gestrice del Chiostro di Voltorre), conduce dunque il lettore in un itinerario di scoperta del bene gaviratese, i cui restauri saranno terminati entro la primavera del 2002.
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Annamaria Sigalotti
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