David Lynch con il microfono Blue Telefunken U47, in asta da Julien
Sembra una comune macchina per caffè espresso di alta qualità, con portafiltri, pressino e spazzola per la pulizia. Ma no, non è un macchina per caffè qualunque. È quella preferita da David Lynch. E come ogni cosa che ha attraversato l’universo visionario del grande regista di Eraserhead, Mulholland Drive e Twin Peaks, che sia una tazza, una chitarra a cinque manici o una valigetta in alluminio, anche questo oggetto quotidiano sembra emanare una carica di enigmatica intensità. Al punto da chiedersi: sarà veramente solo un caffè? A pochi mesi dalla sua scomparsa, avvenuta il 16 gennaio 2025, l’inventario privato di David Lynch va in asta: più di 450 lotti passeranno sotto il martello il 18 giugno, presso Julien’s Auctions a Gardena, in California, in collaborazione con Turner Classic Movies.
Si aprono così le porte dell’archivio domestico dell’immaginario lynchiano, una costellazione di oggetti di ogni tipo, dai memorabilia cinematografici ai più intimi accessori quotidiani. Tra questi, naturalmente, non poteva mancare il caffè. David Lynch era un vero devoto della caffeina. Non solo ne beveva più di dieci tazze al giorno ma arrivò anche a produrre la sua miscela personale: la David Lynch Signature Cup. In asta compare la sua amatissima La Marzocco, stimata tra i 2mila e i 3mila dollari, insieme a tre mini macinacaffè Mazzer (500-700 $), tazze con l’iconico motto «Damn good coffee…and hot!!» (200-300 $) e persino un tavolino da caffè in compensato realizzato a mano dallo stesso regista (300-500 $).
Non solo utensili però. Il catalogo include anche materiali legati ai suoi film più celebri: come quattro menù originali del Winkie’s Diner di Mulholland Drive (500-700 $), luogo liminale di una Los Angeles spettrale. E poi il copione del pilot di Twin Peaks, dove il titolo originale Northwest Passage è barrato a penna (200-300 $),e la sedia da regista in pelle rossa con il suo nome inciso, che prevedibilmente ha già doppiato le stime, arrivando a 15mila. C’è poi la sua copia personale in pellicola 35mm di Inland Empire (2006), divisa in dieci bobine (500-700 $).
La collezione privata di Lynch rivela anche la sua attenzione per le arti visive: tra i lotti spiccano Two Hands, una rayograph di Man Ray degli anni ’60, tra i mille e i duemila dollari, un collage fotografico di Dean Stockwell e un’opera dal tratto infantile di James Havard (Animal Spirits, 500-700 $). Il surrealismo è ricorrente, come testimonia anche una stampa di Salvador Dalí dalla serie Alice in Wonderland.
Non possono mancare oggetti musicali, altra grande passione di Lynch, come strumenti e apparecchiature audio, tra cui un microfono Blue Telefunken U47 dallo stile vintage. Notevoli e molto lynchiani anche i ritratti in bianco e nero di Marilyn Monroe firmati da Milton H. Greene (3000-5000 $ ciascuno). Un paio di chicche? Un set di mazze da golf con sacca in pelle marrone e un gruppo di cinque mobili a cassetti, contenenti numerosi strumenti e materiali, provenienti dal suo studio. Cosa nasconderà?
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