Questo 2020 non fa sconti a nessuno, lo abbiamo già ripetuto tante volte. Non risparmia Artissima, che sfoggerà soltanto la sua veste virtuale; non salva il miliardario Ronald Perelman, che ha affidato a Sotheby’s parte della sua collezione per far fronte alla crisi; e non si piega nemmeno davanti a gallerie blue chip come David Zwirner, che ha annunciato tagli per quasi quaranta dipendenti. E arriviamo quindi al caso di MCH Group, la società madre di Art Basel, che proprio ieri ha dichiarato una diminuzione del 55% su base annua rispetto alla prima metà del 2019 e una perdita di 26,5 milioni di dollari sul primo semestre del 2020. Ma questo non basta per fermare un colosso come MCH Group, che risponde subito annunciando un nuovo evento dal vivo: l’Hong Kong Spotlight by Art Basel.
Com’era facile immaginare le Online Viewing Rooms non sono riuscite a fronteggiare il duro colpo inferto dalla cancellazione degli eventi reali di Hong Kong, Miami e Basilea, nonostante escamotage sempre fresche per renderle accattivanti. E nemmeno è bastata la comparsa di James Murdoch nell’universo MCH, un moderno deus ex machina che, tramite la società di investimento Lupa Systems, si è offerto di iniettare 81 milioni di dollari nel gruppo in cambio del 33% delle azioni (sembrerebbe, però, che proprio una clausola di questo accordo abbia creato un intoppo nelle questioni di MCH, che non accetta che Murdoch possa acquisire fino al 49% della società).
Ma il gruppo non si ferma e annuncia per novembre un nuovo evento:«Hong Kong Spotlight by Art Basel», è questo il nome del grande ritorno, e vede la collaborazione del gigante di MCH Group con la fiera locale Fine Art Asia. L’unione fa la forza, si diceva; e ne abbiamo avuto ottimi esempi proprio in questo periodo, come quando l’Enterprise di Gavin Brown, a luglio, si è fuso con la Gladstone Gallery.«Hong Kong Spotlight», dichiara il team di Art Basel,«è una collaborazione tra Art Basel e Fine Art Asia per sostenere e riunire la comunità delle arti visive della città durante questi tempi difficili, creando un’opportunità per sperimentare l’arte e scambiare idee di persona». Ed ecco allora un nuovo luogo d’incontro, allestito presso il Convention and Exhibition Centre di Hong Kong e destinato a riunire le gallerie che hanno sede nella città per creare un evento più local, più intimo; e, soprattutto, per viverlo di persona.
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