Avrebbe dovuto svolgersi il 22 giugno a New York e invece l’asta di Christie’s è slittata al 10 luglio, proponendo una modalità di vendita del tutto inedita.
Con il titolo One: A Global Sale of the 20th Century, l’evento si diramerà in quattro capitali artistiche internazionali, partendo con una diretta streaming da Hong Kong, per poi coinvolgere Parigi, Londra e New York. Così, come in una sorta di staffetta, quattro banditori, divisi dal fuso orario, consentiranno la vendita in tempo reale al pubblico presente di persona e online.
I lotti all’asta portano la firma di artisti che hanno segnato il ventesimo secolo e coinvolgono l’arte, il design, opere impressioniste, capolavori di epoca postbellica e contemporanea.
Il catalogo conta dei pezzi come Les femmes d’Alger (versione ‘F’) di Picasso, un’opera del 1955 stimata a circa 25 milioni di dollari. A questo si aggiunge Nude with Joyous Painting (1994) di Roy Lichtenstein, al prezzo di circa 30 milioni di dollari. Poi c’è Annie (1962), una delle prime pitture a larga scala di Ed Ruscha, stimata tra i 20 e i 30 milioni di dollari. Tra queste emerge 21.10.63 (1963), esempio del virtuoso stile dell’artista Zao Wou-Ki, proposto per oltre 10 milioni di dollari.
Partendo dalla prima tappa, la staffetta di vendita all’asta di Christie’s esordirà a livello internazionale.
Le città coinvolte nell’evento, ospiteranno un’esposizione pubblica di prevendita, in linea con le norme sanitarie richieste. Questa sarà integrata ad una mostra virtuale e una campagna di marketing, per permettere la partecipazione all’asta a livello globale.
Abbiamo già visto l’impegno del mercato artistico per riadattarsi alla situazione di pandemia che stiamo affrontando. Le fiere si stanno trasferendo online, le gallerie trovano nuovi metodi di visibilità, mentre le case d’asta riadattano il proprio sistema in un contesto digitale.
Sotheby’s ha dimostrato una reazione positiva al coronavirus, organizzando aste online e creando un marketplace sul web per gallerie partner.
Con One: A Global Sale of the 20th Century, anche Christie’s sta dando prova di saper stravolgere radicalmente le consuete strategie, offrendo una soluzione di mercato al passo con i tempi.
Come sostiene Alex Rotter, Presidente del reparto Post-War and Contemporary Art «Christie’s sta riconfigurando il modo in cui interagiamo con gli oggetti e il modo in cui li presentiamo ai collezionisti e al mondo in generale. Con i nostri mondi virtuali e fisici che si fondono rapidamente, abbiamo ritenuto fondamentale proporre questa nuova realtà con una piattaforma innovativa.»
Così come ribadisce anche la copresidente del settore Impressionismo e Arte Moderna Giovanna Bertazzoni, che considera questo nuovo formato ibrido, un ottimo mezzo per raccogliere ed interessare la clientela al mercato dell’arte nell’epoca contemporanea.
Mentre aspettiamo impazienti di scoprirne l’esito, non possiamo negare che il nuovo concept di vendita di Christie’s promette bene: è adattabile, inclusivo e coinvolgente.
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