Passare un paio d’ore al tavolo da gioco con
Andy
Warhol,
Vanessa
Beecroft,
Marcel
Duchamp,
Keith
Haring,
Alberto
Burri,
Maurizio
Cattelan,
Damien
Hirst – e chi più
ne ha, di nomi dell’arte contemporanea, più ne metta – diventa realtà con i
lavori di
Gianfranco Pulitano (Messina, 1978).
Christmas arToy è una raccolta di opere legate al concetto di “
post-produzione
visiva”, realizzate
dal 2006 al 2008. Nella sua analisi, Pulitano si confronta con icone
internazionali dell’arte contemporanea, ora rendendole protagoniste di giochi
da tavolo, ora di giocattoli da collezione. Si veda a tal proposito l’
Acchiappa
Cattelan, in cui
al posto della tradizionale “talpa da acchiappare” col medesimo “martellone” si
dovrà “beccare” il volto del celeberrimo artista. E ancora
Opium Game, omaggio ai più noti
Opium di Damien Hirst.
Sulle scatole deposte sotto l’albero, al posto del
popolare marchio Giochi Preziosi campeggia il logo rivisitato “gfp giochi”. In altre
parole, per Gianfranco Pulitano “
la questione artistica non si pone nei
termini di ‘cosa fare di nuovo?’, ma, piuttosto, in ‘cosa fare con quello che
ci troviamo?’. Oggi gli artisti programmano le forme più che comporle. Il
risultato artistico diventa un mix di opere d’arte esistenti e prodotti
commerciali”.
Proprio come accade nelle fasi di postproduzione
cinematografica, in cui si procede al montaggio, alla creazione di effetti
speciali, al sincrono della colonna sonora, al doppiaggio, alle correzioni
colore ecc., per arrivare in ultimo alla copia definitiva del film.
Nella mostra, dunque, il leitmotiv è il concetto di
“remix”, “
simbolo del nostro secolo che contamina ogni settore: cinema,
televisione, musica. L’arte è sempre stata lo specchio del suo tempo e oggi
diventa lo specchio di una società fatta di giovani consumatori che attraverso
le tecnologie possono personalizzare ciò che li circonda appropriandosene”.
Da qui la serie di sculture giocattolo –
The surrogate,
Lady cheetach,
Bubbles… -, tutte citazioni di
celeberrime opere rilette attraverso un processo ironico che rende protagonista
il regno animale. Interessante ancora
L’allegro chirurgo estetico, in cui Pulitano strizza l’occhio
alle performance di
Orlan. Decisamente emblematico inoltre
Indovina l’artista, in cui si susseguono ventiquattro
volti di chi ha segnato l’arte contemporanea e moderna.
Un percorso espositivo estremamente simbolico, disseminato
di tracce metaforiche che mixano a un Natale più pop che mai influenze della
street art, tecnologia, fantascienza. Davanti all’iperrealismo delle immagini,
Pulitano si muove con sguardo pensante e con la leggerezza dell’arte. E plasma,
assembla, riduce, esalta, colora, ribalta, azzera, moltiplica.