Categorie: milano

fino all’11.V.2008 | Made to Measure | Castellanza (va), Villa Pomini

di - 9 Maggio 2008
Controcorrente era il romanzo del bohemien Huysmans e la stigmate si rovescia per opposizione sul senso di questa collettiva organizzata da Luciano Inga-Pin come pura espressione della contemporaneità. Una mostra fatta su misura, recita il titolo, nell’accezione duplice dell’espressione, concreta e ideale: realizzata in modo tale da far comunicare i lavori degli artisti anche a livello di allestimento in un preciso luogo fisico e proiettata all’esterno nel mondo là fuori, per suggellare il connubio fra arte e vita. Al di là delle facili concessioni al fascino décadent del binomio, perché, dice il curatore, l’arte contemporanea è un oggetto di comunicazione che, come tale, segue le leggi dell’interrelazione globale, venendo a rappresentare dunque la vita e ciò che noi stessi siamo, qui e ora.
Undici gli artisti proposti, con sculture, dipinti e installazioni, in gran parte della nuova generazione. Ma anche artisti meno giovani, con una ricerca già avviata alle spalle. Tutti però contraddistinti dalla seguente caratteristica: privi di un consolidato percorso di gallerie, conducono una vita fuori dall’arte in quanto sistema organizzato, ma dentro l’arte come corpo vitale ancorato alla contemporaneità. Dunque, artisti giovani non solo anagraficamente -che pure sono la maggioranza- ma anche e soprattutto in quanto proprietari del tempo presente e limpido riflesso del rinnovamento.
Come Tommaso Chiappa, che con il monocromo blu Partenze estende il frammento autobiografico del viaggio-senza-fermate nella dimensione universale dell’ineffabilità dei sentimenti: non ci vogliono tante parole per esprimere gli stati d’animo. E quando si prova la sensazione che tutto tenda a scomparire nel caos della vita si creano dei vuoti, come il bianco che inonda il blu sulla tela. Una sensazione di annichilimento che in Stefano Spera prende la forma dell’azzeramento della personalità indotto dalla sfera oggettuale: in un rovesciamento tipicamente baudrillardiano non è l’essere umano a pensare l’oggetto ma è quest’ultimo a sovrastare la persona (Richard Air Force, preclaro esempio della proiezione feticistica del sé sugli oggetti).
Transazioni soggetto/oggetto che nei lavori di Matteo Antonini prendono la forma dello scontro e dell’opposizione relazionale figura/sfondo, enfatizzandosi in una sorta di trasfigurazione della dimensione temporale nella dimensione esistenziale, cifra stilistica pervasa dalla melanconia esemplificata in opere come Manifesto. Visione inafferrabile e poste in relazione come forte rimando esplicativo reciproco ai lavori drammaticamente intrisi di vita di Emilio Savinetti, Carmelo La Gaipa ed Emanuele Resmini (Milano, 1980), che con l’installazione Autismo, icastica rappresentazione del mondo interiore, unisce l’espressione della propria creatività all’impegno sociale.

emanuele beluffi
mostra visitata il 6 maggio 2008


dal 29 aprile all’undici maggio 2008
Made to Measure
a cura di Luciano Inga-Pin e Luigi Cavadini
Villa Pomini
Via don Testori, 14 – 21053 Castellanza (VA)
Orario: da martedì a venerdì ore 17-19; sabato e festivi ore 10-12.30 e 15-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0331503563

[exibart]

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