12 finalisti, per quattro premi, in una mostra: aprirĂ il 3 ottobre, negli spazi della 28 Fine Art Gallery, in piazza di Pietra, a Roma, lâesposizione degli artisti selezionati nellâambito del concorso Malamegi LAB 16. Gli artisti, provenienti da tutto il mondo, sono Andrea Cerquiglini, Berardino Rubini, Diana Cheren Nygren (Stati Uniti), Florence Pinson-Ynden (Francia), Gennifer Deri, Gianni Lucchesi, Giorgio Pignotti, JarosĆÄ w Ćukasik (Polonia), Manuel Dampeyroux (Francia), Rebecca Tucker (Regno Unito), Sabina Ć inko (Slovenia), Sinisha Kashawelski (Macedonia). La collettiva Ăš a cura di Massimo Toffolo e da Margherita Jedrzejewska.
Situata nella suggestiva cornice di Palazzo Ferrini-Cini, nel cuore di Roma, la 28 Fine Art Gallery Ăš stata istituita con il proposito di creare un luogo di incontro, produzione e circolazione di idee, per promuovere lâarte contemporanea nelle sue molteplici espressioni, con un focus sulla pittura figurativa e sulla fotografia, sia italiane che internazionali.
«La mostra ripercorre le attuali tendenze dellâarte contemporanea emergente attraversando le varie discipline della creazione artistica», spiegano gli organizzatori. Il percorso espositivo Ăš scandito sia da opere principalmente visive, come la fotografia geometrica di Gennifer Deri e la grafica monocromatica di Andrea Cerquiglini, che da immagini dal significato concettuale piĂč complesso, come il dipinto dellâartista polacco JarosĆaw Ćukasik, il ritratto di Sinisha Kashawelski, riflessione sui tempi in cui viviamo, oppure la tecnica mista di Gianni Lucchesi, che sottolinea lâinfluenza devastante della pandemia sulla socialitĂ e sul rapporto uomo-tempo. E ancora, lâaffascinante dipinto onirico di Giorgio Pignotti, la creatura senza testa di Rebecca Tucker, il ritratto surreale di due donne di Manuel Dampeyroux e lâimponente quadro a olio di Bernardino Rubino, che raccontano della complessa relazione tra la lo spazio e il corpo umano.
«Ogni artista, attraverso differenti media, investiga i diversi aspetti del mondo in cui vivia- mo, assieme alle sue sfaccettature e caratteristiche», continuano gli organizzatori. Mentre lâistallazione metaforica di Florence Pinson-Ynden ci fa riflettere sullâambiente e sul nostro futuro, la fotografia di Diana Cheren Nygren crea uno spazio temporale fittizio, come accade anche per lâopera di Sabina Sinko, raffigurante una donna semi visibile alla ricerca della propria bellezza.
Tra tutti i partecipanti alla mostra, Malamegi Lab assegnerĂ quattro premi diversi, che saranno resi noti al termine della mostra: il premio in denaro, il premio acquisizione, il premio libro dâarte monografia, il premio Collezione Malamegi.
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