Categorie: Mostre

Bergamo ’23. Visioni per un futuro presente. Città, ambiente, comunità

di - 25 Aprile 2023

“Bergamo ’23”, a cura di Luca Molinari con Federica Rasenti, promossa da Comune di Bergamo in partnership con ANCE Bergamo e Plenitude, «restituisce a Bergamo e ai suoi cittadini Palazzo della Libertà», ha dichiarato il Sindaco Giorgio Gori.

Per qualcuno sono luoghi del cuore che raccontano e testimoniano un vissuto, per altri sono posti nuovi, tutti da scoprire. La difficoltà di progettare una mostra che fosse una riflessione sul presente e futuro di una città e del territorio che la circonda, condivisibile con gli abitanti e con i visitatori stranieri, con gli addetti ai lavori e con il pubblico tout court, è stata brillantemente superata da Luca Molinari che, in accordo con l’Amministrazione, ha immaginato un allestimento fresco, diverso e spiazzante che racconta la contemporaneità.

Bergamo ’23, Palazzo della Libertà. Installation view © Filippo Romano

La contemporaneità, dice Molinari, è «rigenerazione, di cui i cittadini sono agenti attivi e trasformatori. La forza del nostro secolo è quella di rigenerare, riuscendo a vedere la città non più come una somma di architetture bensì come un luogo abitato dalle persone». Così lo Shakespeariano «What is the city, but the people?» si concretizza nell’ingresso del Palazzo con l’installazione di Filippo Romano (1969), Geografie Urbane: dodici cittadini, ritratti fotograficamente in scala 1:1, raccontano la città che abitano, i luoghi che amano, le strade che attraversano. La loro disposizione, dinnanzi al grande affresco di Achille Funi, crea uno spazio tra la retorica dell’impegno e le vite delle persone. Non solo questi cittadini, comuni e con i quali possiamo identificarci, danno il benvenuto a chi entra, ma contribuiscono alla ridefinizione della geografia e dei confini della città e all’illustrazione di un immaginario sorprendente, quello di una domesticità urbana, proprio di una città che non appartiene più ai monumenti bensì agli abitanti.

Gabriele Basilico, Palazzo della Libertà, Bergamo, 1998 © Archivio Gabriele Basilico

La mostra prosegue nella forma di un cantiere in trasformazione, progettato come un’architettura nell’architettura, che consente in un unico sguardo di attraversare il secolo passato, il presente e il futuro. L’esplorazione della ricchezza, oltre che della qualità, architettonica del territorio muove dalla collezione di fotografie, in parte inedita, di Gabriele Basilico (1944-2013) di proprietà di ANCE Bergamo. Le opere restituiscono una Bergamo datata fine anni ’90, monumentale, industriale, operaia, classica. Da queste, nel cantiere e secondo uno sviluppo in verticale, sono esposti bozze, piante e disegni di progetti che sono o saranno in costruzione. Fedele alle intenzioni di parlare a tutti, l’allestimento prevede che tutte le fotografie e tutti gli studi preparatori siano dotati QR Code per consentire la geolocalizzazione e l’approfondimento, anche visivo, a chiunque volesse entrare nello stato dei lavori. C’è un sapiente equilibrio, qui come in tutto il percorso, tra contenuto e metodo che permette di comprendere il grande senso di continuità su cui si fonda la rigenerazione di Bergamo: il futuro nasce dal patrimonio e passa attraverso la città reale, che esiste e che i cittadini, vero e proprio valore e capitale sociale, abitano.

Bergamo ’23, Palazzo della Libertà. Installation view © Filippo Romano

Ed è proprio verso il paesaggio futuro di Bergamo – modello della città media italiana ed europea – come paesaggio urbano e sociale, accogliente, attrattivo, resiliente e pienamente sostenibile, che ci proiettano i tre video-racconti di Davide Rapp (1980). Al primo piano del Palazzo la mostra parla di idee partendo dalle numeriche di una città media per interrogarsi su come sia possibile passare da un’economia di prodotto a un’economia di conoscenza, come si possa rendere la città più attrattiva, accogliente e inclusiva, e come si possa lavorare, avvalorandolo contro l’abbattimento della soglia ecologica, sul patrimonio naturale ambientale. Con uno straordinario stratagemma narrativo, Rapp ha inserito a livello grafico le parole chiave che guidano il Piano di Governo del Territorio in alcuni cartelloni pubblicitari che scorrono, nei video, sullo sfondo della città. Non emergono solo gli intenti, ma si lavora sulle parole come se la città stesse aspettando un cambiamento che sta già avvenendo.

Bergamo ’23, Palazzo della Libertà © Davide Rapp

Bergamo ’23 è dunque restituzione, è energia, è rigenerazione che passa attraverso i cittadini che, accogliendo il cambiamento, se ne fanno portavoce e agenti. In forma sineddochica questa mostra sottolinea la flessibilità del luogo in cui è proposta, Palazzo della Libertà, come della città di Bergamo, per svelarne la capacità di accogliere funzioni e storie che nascono dal passato e si aprono al futuro. Le tre generazioni dei tre artisti, messe a confronto, sono la prova di come il futuro sia già nei loro occhi e nelle loro azioni, come nei nostri. Il futuro è in quello che stiamo facendo. È questa forse l’immagine più importante che “Bergamo ’23” ci regala nell’anno della capitalità: il legame tra passato, presente e futuro.

Bergamo ’23, Palazzo della Libertà. Installation view © Filippo Romano

Articoli recenti

  • Mostre

Alessandria Preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento

Dopo il successo di Alessandria Scolpita nel 2019, il Palazzo del Monferrato ospita sino al 6 ottobre 2024 Alessandria Preziosa.…

3 Maggio 2024 0:02
  • Arte contemporanea

Maurizio Cattelan va a New York, per la sua prima mostra da Gagosian

Maurizio Cattelan torna a esporre in galleria dopo più di 20 anni, esordendo da Larry Gagosian a New York. E…

2 Maggio 2024 20:47
  • exibart.prize

Ecco i nomi che compongono la giuria di exibart prize N4

Andrea Gambetta, Antonio Addamiano, Uros Gorgone, Cesare Biasini Selvaggi, Manuela Porcu, Fabio Mongelli, Simone Manuel Sacchi, Edson Luli, Federico Pazzagli,…

2 Maggio 2024 17:28
  • Personaggi

In ricordo di Pino Pinelli: artista, amico e consigliere

A pochi giorni dalla sua scomparsa, l'artista Pino Pinelli viene ricordato dal gallerista Antonio Addamiano. Tra mostre, progetti passati e…

2 Maggio 2024 17:15
  • Arte contemporanea

Nasce la Capitale italiana dell’Arte contemporanea: la prima edizione si terrà nel 2026

È stata presentata ufficialmente oggi a Roma la nuova iniziativa della Capitale italiana dell’arte contemporanea voluta dal Ministero: per candidarsi…

2 Maggio 2024 16:14
  • Mostre

Narrazioni classiche contemporanee: Michelangelo Galliani in mostra a Bologna

Rielaborare la classica figura del martire, attraverso materiali eterogenei, per riscoprire una scultura di valori contemporanei: allo Studio la Linea…

2 Maggio 2024 12:10