La ricerca artistica di Diana Lelonek si muove in direzioni spazio-temporali ambigue, unendo suggestioni provenienti dal passato a possibili visioni per comporre il futuro. La ricostruzione di queste scansioni temporali si articola in un corpus di opere estremamente eterogeneo, presso la Fondazione Pastificio Cerere nella mostra âBuona Fortunaâ, personale dellâartista curata da Jakub Gawkowski.
Il processo di appropriazione è una componente primaria delle esplorazioni di Diana Lelonek: da un lato lâartista prende possesso del passato, raccogliendo fotografie dâepoca che rimandano a lontani trascorsi, aprendo con queste un dialogo. Dâaltra parte, è la natura a rivalersi della sua proprietĂ su oggetti e scarti industriali, convertendoli in nuovi ecosistemi, esposti dal vero e fotografati, che lâartista assembla generando organismi ibridi, creando relazioni di interdipendenza tra organico e inorganico.
Lâutilizzo del suono nel contesto dello spazio espositivo rivela una forte capacitĂ narrativa, grazie ai progetti realizzati in collaborazione con Denim Szram e Bartosz ZaskĂłrski. Melting gallery, installazione audio che permea lâultima sala dello spazio espositivo principale, proietta il visitatore in uno spazio in disfacimento, quello dei ghiacciai delle Alpi, costringendolo alla contemplazione, lasciandolo inerme di fronte allâevidenza sonora di una tragedia in corso.
Di diversa natura è lâapproccio utilizzato nellâopera BarbĂłrka, esposta presso lâattiguo Spazio Molini e realizzata a partire dalla suggestione delle celebrazioni di Santa Barbara da parte dei minatori dellâAlta Slesia, luogo dellâinfanzia dellâartista. Qui, il rimando alle ritualitĂ immateriali del territorio mette in campo il riflettersi di una doppia fragilitĂ : da un lato, quella culturale, legata alla sopravvivenza di singoli individui e comunitĂ , dallâaltro, in linea con il leitmotiv della mostra, quella naturale, esplicitata dallâutilizzo di un grande arbusto in sostituzione della statua della santa. Lâutilizzo del suono assume qui non solo una funzione evocativa, ma anche quella di delicata testimonianza. Lo spazio sotterraneo viene pervaso dalla registrazione della marcia dellâorchestra dei minatori della miniera di Bytom-Borek durante le celebrazioni di Santa Barbara, il 4 dicembre 2019.
Particolarmente rilevante è la scelta di approcciare la questione naturale dal punto di vista culturale: questo binomio ancestrale, necessario, trova qui un punto di tangenza, auspicando, come segnala il curatore della mostra a society which is forced to rethink how to transform the culture based on destructive industry.
Gaia Bobò
Diana Lelonek, Buona Fortuna | Fondazione Pastificio Cerere
Via degli Ausoni, 7, Roma
Info: info@pastificiocerere.it
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