Fotografia di Marta Scagliusi per il progetto “Sospesi in superficie. Un’indagine sulla vita nascosta”
Apre domani Numen, la nuova mostra di Spazio Iris a Spoltore, in provincia di Pescara, che riunisce le opere nate dalla recente residenza artistica di Gennaro De Luca e Marta Scagliusi in diversi luoghi d’Abruzzo. Un progetto meditativo e insieme corporeo, curato da Valentina Rigano, che restituisce giorni di esplorazioni, attraversamenti del paesaggio, osservazioni lente tra eremi, versanti rupestri e aree di confine dove la natura conserva memorie non sempre visibili al primo sguardo.
Il titolo, Numen, affonda le radici nel latino e indica un soffio, una volontà divina della natura, una presenza che si manifesta come segno o rivelazione. È da questa idea ancestrale di guida e apparizione che muove la ricerca dei due artisti, scandita da fotografie, sculture e installazioni che funzionano come tracce, reperti, indizi di un rapporto profondo con il territorio abruzzese. La mostra invita dunque lo spettatore a una percezione più porosa e attenta, per un’osservazione poetica delle relazioni che persistono sotto la superficie del visibile.
All’interno di questa attitudine si collocano le pratiche dei due artisti. Marta Scagliusi, nata a Roma, nel 1998, si è formata all’Accademia di Belle Arti di Roma e attualmente vive e lavora nella Capitale. La sua ricerca si concentra sui linguaggi della fotografia e del video, strumenti per indagare ciò che nell’immagine emerge dall’incontro tra natura organica e inorganica. Ha esposto in varie mostre collettive, Un dito di polvere, presso Officine Brandimarte di Ascoli Piceno, Great Expectations, da SPAZIOMENSA a Roma. Ha vinto una Menzione speciale nell’ambito della open call L’Italia è un desiderio, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC e dal Museo di Fotografia Contemporanea – MuFoCo.
Accanto a lei, Gennaro De Luca, originario di Cassino, classe 2001, attualmente studente dell’Accademia di Belle Arti di Roma, sta sviluppando una ricerca scultorea che interroga il rapporto tra significato e significante, tra ciò che appare durevole e ciò che si rivela effimero. Negli ultimi anni ha partecipato a diverse collettive — dalla Biennale del Salento all’Ecomuseo della Pietra Leccese a Eden a Palazzo Venezia a Napoli, fino a Cinguettii a Maranola-Formia in collaborazione con Fondazione Volume! e Seminaria. Nel 2023 è stato tra i vincitori di WAO – We Art Open, Crea Cantieri del Contemporaneo, Venezia.
Spazio Iris, nato a Spoltore come studio dell’artista Maura Prosperi e oggi trasformato in luogo espositivo, continua con Numen la propria missione di ospitare progetti site specific capaci di sfidare i confini della pratica artistica. Il suo ambiente raccolto diventa una camera di risonanza, un luogo dove le opere possono dialogare senza mediazioni con la qualità dei materiali e dei luoghi da cui provengono.
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