Illustration from Alice’s Adventures in Wonderland, written by Lewis Carroll, illustrated by John Tenniel, first published edition, 1866, p.97. National Art Library. © Victoria and Albert Museum, London. © Victoria and Albert Museum, London
Provando a guardare un po’ oltre questa situazione di emergenza, dal 27 giugno 2020 al 10 gennaio 2021, il Victoria and Albert Museum di Londra ospiterà una grande mostra multimediale e immersiva dedicata al capolavoro di Lewis Carroll, Alice in Wonderland, per raccontare l’influenza che la storia ha esercitato sulle arti e sulla cultura. “Alice: Curiouser and Curioser”, progettata dalla curatrice Kate Bailye e dal famoso designer Tom Piper, presenta infatti più di 300 oggetti legati all’opera, tra cui il manoscritto originale e le illustrazioni di John Tenniel e Ralph Steadman.
La mostra si suddivide in cinque parti ed è scenograficamente organizzata per riproporre e immergere il visitatore nel fantasmagorico viaggio di Alice. Si inizia attraversando la “tana del bianconiglio”, ricostruita nella Sainsbury Gallery, che ci porta nell’esposizione “sotterranea”. Qui inizia la prima parte della mostra, intitolata Creating Alice che indaga i processi di creazione del romanzo, mettendo in evidenza il contesto sociale e culturale di Carroll.
Si passa quindi a Filming Alice, un viaggio tra le varie trasposizioni cinematografiche del romanzo, partendo dal film del 1903 fino ad arrivare al capolavoro Disney e al più recente adattamento di Tim Burton.
Reimagining Alice è la sezione direttamente collegata all’arte ed espone i lavori degli artisti che furono affascinati dalla storia di Alice. In mostra sono infatti presenti opere di Salvador Dalì, Yayoi Kusama, Max Ernst e Peter Blake. La musica dei Beatles accompagna poi la visita di questa sezione dell’esposizione, dove è anche possibile assistere all’istallazione digitale e psichedelica che ripropone il famoso tea party con il cappellaio matto.
Staging Alice e Being Alice sono le ultime due tappe della mostra del Victoria & Albert. La prima analizza l’influenza della storia sulle arti performative e il teatro, mostrando costumi e scenografie come quelli di Iris van Herpen. La seconda illustra il processo di contaminazione e reinvenzione che la storia ha subito nella contemporaneità, in campi come la scienza, la cultura popolare e la moda. Gli scatti del fotografo Tim Walker realizzati per il calendario Pirelli del 2018 sono infatti esposti in quest’ultima sezione.
Il viaggio dello spettatore si conclude con un’istallazione digitale site-specific che ripropone la tematica del sequel del romanzo, ovvero lo specchio, elemento simbolico e onirico che conclude il viaggio riportandoci alla realtà.
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