Categorie: Mostre

Non solo Biennale: le altre mostre da vedere a Venezia

di - 17 Aprile 2024

In occasione della settimana di apertura della 60ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, un approfondimento speciale dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti da non perdere, in tutta la città. Ecco la nostra selezione. Per gli itinerari giorno per giorno, invece, potete dare un’occhiata qui.

Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere – Collezione Guggenheim

Jean Cocteau. La rivincita del giocoliere è la mostra a cura di Kenneth E. Silver che sarà visitabile dal 13 aprile al 16 settembre 2024 presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Si tratta della più grande personale mai realizzata nel nostro Paese su questo artista, scrittore, poeta, drammaturgo, saggista, disegnatore, regista, attore. La poliedrica creatività di Cocteau verrà presentata attraverso oltre 150 lavori che spazieranno tra disegni, opere grafiche, gioielli, arazzi, documenti storici, libri, riviste, fotografie, documentari e film diretti «Dall’enfant terrible della scena artistica francese, Jean Cocteau».

Willem de Kooning e l’Italia – Gallerie dell’Accademia

Aprirà al pubblico il 17 aprile 2024 e sarà visitabile fino al 15 settembre 2024, la mostra Willem de Kooning e l’Italia, a cura di Gary Garrels e Mario Codognato. L’esposizione approfondirà l’influenza della cultura italiana su dipinti, disegni e sculture di de Kooning. L’effetto prolungato di questi due periodi creativi è testimoniato da una straordinaria selezione di opere che spaziano dagli anni Cinquanta agli Ottanta. «Siamo convinti che proporre de Kooning alle Gallerie dell’Accademia sia un’occasione unica in primis per l’importanza dell’artista, in secondo luogo per il tema e la speciale connessione con l’Italia che ci è cara e vicina» ha detto Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia. «Aggiungerei che, dopo la morte di de Kooning, le sue opere sono state esposte in Italia solo di rado: l’ultima mostra dedicata al suo lavoro risale a diciotto anni fa. Notevole, infine, è stata la qualità della selezione dei curatori circa le 75 opere che rappresentano la dimensione dei periodi più espressivi di de Kooning».

Le mostre di Julie Mehretu e Pierre Huyghe – Pinault Collection

Nelle sue due sedi di Palazzo Grassi e Punta della Dogana, la Pinault Collection presente, rispettivamente, un progetto espositivo dell’artista americana Julie Mehretu e una mostra di Pierre Huyghe.

Dal 17 marzo 2024 al 6 gennaio 2025, Palazzo Grassi presenta Ensemble, la più grande mostra mai dedicata a Julie Mehretu in Europa. A curarla, insieme all’artista di origini etiopi, Caroline Bourgeois. L’esposizione si compone di una selezione di oltre 50 dipinti e stampe realizzate da Julie Mehretu negli ultimi venticinque anni insieme a opere più recenti, prodotte tra il 2021 e il 2023. Il percorso è animato anche dalla presenza di opere di alcuni amici artisti, con i quali Mehretu condivide una forte affinità e un rapporto stretto di scambio e collaborazione, come Nairy Baghramian, Huma Bhabha, Tacita Dean, David Hammons, Robin Coste Lewis, Paul Pfeiffer e Jessica Rankin.

Liminal, la mostra concepita da Pierre Huyghe in stretta collaborazione con la curatrice Anne Stenne, presenta nuove importanti creazioni dell’artista francese, affiancate a opere degli ultimi dieci anni, provenienti in particolare dalla Pinault Collection. Huyghe trasforma Punta della Dogana in uno spazio dinamico e sensibile in costante evoluzione. La mostra è una condizione transitoria popolata da creature umane e non umane, e diventa il luogo in cui si formano soggettività in perenne processo di apprendimento, trasformazione e ibridazione.

Rick Lowe, The Arch within the Arc – Museo di Palazzo Grimani

Il Museo di Palazzo Grimani presenta The Arch within the Arc, una mostra di nuovi dipinti dell’artista statunitense Rick Lowe, nonché la sua prima personale in Italia. Ispirato dalla storia del Palazzo – raro esempio di architettura rinascimentale tosco-romana in città in cui antico e contemporaneo si uniscono – e dalle dinamiche urbane di Venezia, questo corpus di lavori nasce da un’analisi di Lowe sull’arco in architettura. La mostra apre al pubblico il 17 aprile e sarà visitabile fino al 24 novembre 2024. Per le opere di The Arch within the Arc, Lowe ha preso spunto dal passato e dal presente del tessuto urbano unico di Venezia. Senza rappresentare direttamente luoghi specifici, questi lavori, impregnati dello spirito della città e della sua peculiare cartografia, con le loro forme astratte riassumono le relazioni tra le strade, i canali e i ponti, evocando l’esperienza di perdersi in un territorio sconosciuto.

Breasts – Palazzo Franchetti

Dal 18 aprile al 24 novembre 2024, Palazzo Franchetti presenta Breasts, la mostra collettiva curata da Carolina Pasti e scandita dalle opere di oltre 30 artisti emergenti e affermati provenienti da tutto il mondo, tra pittura, scultura, fotografia e cinema, dal 1500 ai giorni nostri. Tema della mostra è il seno e le modalità attraverso cui è stato compreso e rappresentato nell’arte, attraverso culture e tradizioni diverse. Riflettendo su una serie di temi che vanno dalla maternità all’empowerment, dalla sessualità all’immagine corporea e alla malattia, la presentazione indaga su come il seno agisca come catalizzatore per discutere le realtà socio-politiche, sfidare le tradizioni storiche ed esprimere identità personali e collettive. In esposizione, opere di artisti come Cindy Sherman, Richard Dupont, Teniqua Clementine Crawford, Sherrie Levine, Marcel Duchamp, Claude Lalanne, Prune Nourry, Robert Mapplethorpe, Irving Penn, Chloe Wise, Sarah Lucas, Louise Bourgeois, Laure Prouvost, Aurora Pellizzi, Laure Prouvost.

Berlinde De Bruyckere, City of Refuge III – Abbazia di San Giorgio Maggiore

Il 20 aprile 2024, tra gli eventi collaterali della 60ma Biennale d’Arte di Venezia, aprirà una mostra di nuove opere dell’artista belga Berlinde De Bruyckere concepite appositamente per gli spazi sacri dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore. La chiesa benedettina del XVI secolo, situata sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, è uno dei principali esempi di architettura palladiana della città. Curata da Carmelo A. Grasso, Ory Dessau e Peter Buggenhout, la mostra è intitolata City of Refuge III. Tra trascendenza e immanenza, l’esposizione è costituita da tre nuovi gruppi di opere di De Bruyckere che dialogano con l’architettura monumentale della chiesa: una serie di sculture di arcangeli nella navata centrale e nelle navate laterali, un’installazione di grandi dimensioni presso la Sacrestia della chiesa, e teche contenenti opere scultoree lungo il corridoio della Galleria del Monastero. Nel 2013, De Bruyckere è stata selezionata per rappresentare il Belgio alla 55ma Biennale di Venezia dove, in collaborazione con il premio Nobel J.M. Coetzee, ha inaugurato la sua monumentale opera site specific Kreupelhout — Cripplewood.

European Cultural Centre: Personal StructuresBeyond Boundaries – Palazzo Bembo, Palazzo Mora e Giardini della Marinaressa

“Approfondendo le sfide della migrazione globale e l’intricata rete di identità nazionali, Personal Structures emerge come un vitale dialogo artistico, che trascende i confini e riflette le complessità del nostro mondo fortemente interconnesso.” Così Sara Danieli, Head of Art di ECC Italy, descrive la settima edizione di Personal Structures. La mostra biennale d’arte, organizzata da European Cultural Centre Italy (ECC) con sede a Venezia, accoglierà i visitatori dal 20 aprile al 24 novembre 2024 nelle storiche sedi di Palazzo Bembo, Palazzo Mora e Giardini della Marinaressa.  Prendendo atto delle complesse dinamiche
che caratterizzano la nostra società globale, Beyond Boundaries è stato scelto come titolo guida di Personal Structures 2024. L’esposizione collettiva si presenterà non soltanto come una mostra, ma anche come un viaggio attraverso i molteplici confini geografici, politici, religiosi, culturali e artistici. Mentre alcuni limiti fisici e concettuali possono significare
comfort e sicurezza – come i nostri corpi, i muri delle nostre case, le linee stradali – la mostra si propone di spostare questi vincoli, per indagare ciò che sta di là al fine di osservarlo da un punto di vista diverso. Riunendo più di 200 artisti e creativi multidis-
ciplinari provenienti da 51 paesi diversi, Personal Structures mira a fornire un ricco ventaglio di prospettive sulle pressanti sfide del nostro tempo. Artisti internazionali, fotografi, scultori e performer di fama consolidata ed emergenti saranno i protagonisti della
mostra collettiva di quest’anno. Ad essi si uniranno istituzioni artistiche, accademiche e gallerie che articoleranno le proprie visioni, riflessioni e risposte alle multisfaccettate sfide della società contemporanea.

Festival Internazionale di Media Art CYFEST 15 – CREA – Cantieri del Contemporaneo

Il CYFEST, Festival Internazionale di Media Art, organizzato da CYLAND MediaArtLab,inaugura la sua quindicesima edizione con un nuovo tema: la vulnerabilità. Si tratta di uno dei maggiori festival internazionali di Media Art dell’Europa orientale, fondato da un gruppo di artisti e curatori indipendenti nel 2007 che quest’anno viene ospitato, fino al 30 agosto, negli spazi di CREA – Cantieri del Contemporaneo a Venezia. Cosa aspettarsi? Un’esperienza immersiva che analizza sotto vari aspetti il concetto di vulnerabilità attraverso i lavori di Samvel Baghdasaryan, Ludmila Belova, Max Blotas Alexandra Dementieva, Alexey Dymdymarchenko, Yvetta Fedorova, Anna Frants, Elena Gubanova & Ivan Govorkov, Irina Korina, Natalia Lyakh, Anne Marie Maes, Tuula Närhinen, Phill Niblock & Katherine Liberovskaya, Nao Nishihara, Fabrizio Plessi, Mariateresa Sartori, Mónica Naranjo Uribe, Where Dogs Run.

Armando Testa – Ca’ Pesaro

Ca’ Pesaro inaugura la nuova stagione espositiva 2024 con una grande mostra dedicata ad Armando Testa (1917-1992). Già presente dal dicembre 2022 nelle collezioni civiche veneziane con 17 opere, il geniale creativo piemontese sarà al centro di una rassegna monografica che permetterà di scoprire e riscoprire aspetti inediti della sua produzione. Dagli esordi torinesi presso la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia e con l’insegnamento di Ezio D’Errico, l’esposizione mira a ricostruire il percorso artistico di un protagonista della cultura visiva contemporanea, creatore di celebri icone entrate da anni nel nostro immaginario collettivo. I suoi capolavori sono figli di una pluralità di linguaggi espressivi, sperimentati nel corso della sua carriera più che trentennale, la cui modernità è oggi fonte di ispirazione per gli artisti contemporanei e che ha portato lo studioso di estetica Gillo Dorfles a definirlo “visualizzatore globale”.

Zeng Fanzhi – Scuola Grande della Misericordia

Zeng Fanzhi, Water IX, 2019–23, oil on canvas, © Zeng Fanzhi, photo courtesy of the artist and Hauser & Wirth

Il Los Angeles County Museum of Art (LACMA) presenta Zeng Fanzhi: Near and Far/Now and Then, una mostra di nuovi lavori dell’artista Zeng Fanzhi (nato nel 1964), all’interno della storica Scuola Grande della Misericordia, dal 17 aprile al 30 settembre 2024, con un allestimento progettato dall’architetto Tadao Ando. Zeng Fanzhi. Near and Far/Now and Then presenta per la prima volta al pubblico due cicli di opere recenti dell’artista: nuovi dipinti astratti e opere su carta fatta a mano e trattata con inchiostro, grafite, gesso, polvere d’oro e pigmenti minerali, mai esposte prima d’ora. A co-curare la mostra sono Michael Govan, amministratore delegato e direttore Wallis Annenberg del LACMA, e Stephen Little, Curatore Florence e Harry Sloan di arte cinese e capo dipartimento per l’arte cinese, coreana, del sud e del sud-est asiatico.

Robert Indiana – Procuratie Vecchie

Robert Indiana with EAT/DIE (1962) in the background. © William John Kennedy. Courtesy of kiwiartsgroup.com

Yorkshire Sculpture Park presenta Robert Indiana: The Sweet Mystery, mostra allestita presso lo storico complesso delle Procuratie Vecchie, recentemente restaurato dall’architetto David Chipperfield, vincitore del premio Pritzker. L’esposizione, sviluppata con The Robert Indiana Legacy Initiative, offre una prospettiva rivelatrice sull’opera di Indiana, incentrata sui temi fondamentali della spiritualità, dell’identità e della condizione umana, essenziali per comprendere l’evoluzione creativa dell’artista. Le opere in mostra ripercorrono sei decenni della carriera di Indiana e comprendono opere giovanili significative, alcune delle quali raramente esposte.

Francesco Vezzoli – Museo Correr

Fondazione Civici Musei di Venezia e Venice International Foundation presentano Musei delle Lacrime, un progetto ideato da Francesco Vezzoli (Brescia, 1971) in maniera site-specific per la Quadreria del Museo Correr di Venezia dal 17 aprile al 24 novembre 2024. L’esposizione, a cura di Donatien Grau, nasce dall’invito che Venice International Foundation rivolge a Francesco Vezzoli e segna il ritorno dell’artista agli aspetti fondamentali della propria ricerca, che si radica in uno scambio con la storia dell’arte e sulle influenze culturali che ne scaturiscono. Nel cuore di Venezia, Francesco Vezzoli tesse una conversazione a doppio binario con il patrimonio culturale della città e offre la propria visuale sulle collezioni e invenzioni Moderne del Museo Correr, costruendo un percorso espositivo totalmente nuovo che scaturisce dal lavoro dell’artista. Con 36 opere di Francesco Vezzoli realizzate lungo oltre vent’anni della sua attività, la mostra include 16 lavori realizzati ad hoc per questa occasione.

Pahsi Lin – Infinity Art – La Cavana Gallery

A cinque anni dall’importante retrospettiva alla Villa Reale di Monza (2019) ritorna ad esporre in Italia l’artista taiwanese Pahsi Lin. L’artista espone a Venezia circa 20 grandi dipinti appartenenti alla serie ‘Infinity Art’, realizzati per l’occasione e testimoni sue ultime sperimentazione e ricerche artistiche. Le opere saranno allestite dal 19 aprile al 7 luglio nel grande e suggestivo salone a volte di La Cavana Gallery, un ex ricovero coperto per imbarcazioni tipico della città di Venezia situato lungo la calle che collega il Ponte dell’Accademia alla famosa passeggiata delle Zattere, al centro del Sestiere di Dorsoduro.

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