Categorie: Mostre

Personal Structures: a Venezia, una mostra tra arte, fede e tecnologia

di - 26 Novembre 2022

C’è tempo ancora oggi e domani per visitare “Personal Structures”, progetto nato nel 2002 e pensato per permettere agli artisti di presentare il loro lavoro attraverso mostre, simposi e pubblicazioni. “Personal Structures”, dal 2010, è stabile a Venezia, con cadenza biennale, ed è organizzato e ospitato dal Centro Culturale Europeo, con l’obiettivo di documentare la diversità dell’arte contemporanea nel mondo di oggi.

Giunto quest’anno alla sua sesta edizione, “Personal Structures” continua a presentare e combinare nello stesso spazio diverse espressioni di artisti che si distaccano da qualsiasi barriera ideologica, politica e geografica. Tra i partecipanti, anche il collettivo {[(etica)estetica]anestetica} e isapamois, artivista, e street artist, di origine inglese.

«Tanti anni fa ero a Londra per motivi universitari – racconta Andre Guidot, regista esperto in installazioni e uno dei membri fondatori del collettivo {[(etica)estetica]anestetica} – e tra me e ispamois nacque una bella amicizia». È questo, dunque, in un certo senso, il precedente che crea l’occasione presente: a Palazzo Mora, il collettivo {[(etica)estetica]anestetica} composto dagli artisti digitali Andre Guidot, Alberto Baroni, Luigi Dalla Riva, Marzia Zulian, Alberto Sabellico, Edoardo Piccolo, ha coinvolto isapamois per realizzare un progetto ispirato al concetto di fede. Condividendo l’idea di voler creare opere digitali con l’obiettivo di avvicinare l’arte digitale contemporanea al concetto di fede, {[(etica)estetica]anestetica} e isapamois si sono interrogati su quale fosse la giusta distanza dalla fede e quale fosse la giusta distanza dall’arte.

{[(etica)estetica]anestetica}, Personal Structures. Ph. Laura Panno
In mostra a Palazzo Mora sono due le installazioni presentate. La prima, art + faith ≠ farth, cerca di rappresentare, attraverso la figura della Vergine Maria, il concetto di distanza tra arte e fede: l’arte è fede. Il visitatore si trova di fronte alla somma tra fede e arte, che porta a un risultato diverso dal concetto di distanza. Un confessionale, recuperato a Berlino e trasferito a Venezia, è il cuore dell’installazione. Si tratta del primo coNFTessional della storia dell’arte, all’interno del quale viene trasmesso un NFT della Vergine Maria, che la rappresenta in «Un’animazione che esplode letteralmente in una nuvola digitale d’amore».

Faith + art ≠ farth, Courtesy {[(etica)estetica]anestetica}
Sopra la porta del confessionale è posto il primo dei cinque MURALED di isapamois presentati in mostra, che dà anche il titolo all’installazione faith + art ≠ farth, mentre una musica celestiale e coinvolgente, realizzata facendo cantare da un coro in intelligenza artificiale le stesse password criptografate degli NFT, definisce una dimensione corale a tutto tondo.

Fides is health, Fides is energy, Fides is priceless. Courtesy {[(etica)estetica]anestetica}
La seconda installazione si intitola all we need is fides e propone il “trittico dei bisogni” affrontando i temi della pandemia, della crisi energetica e della crisi finanziaria, interpretati attraverso la figura della Vergine Maria: una vive una crisi energetica e cerca l’energia dentro di essa, l’altra subisce il riappropriarsi della natura durante la pandemia, l’ultima esplode in una nuvola di criptovalute. L’installazione site-specific si compone di tre NFT trasmessi all’interno di tre moderni tabernacoli, ispirati a quelli della tradizione veneziana. Di fronte a ciascuno di essi, direttamente dall’altro lato del corridoio, ci sono tre MURALED dello stesso colore e titolo dei tre NFT: “fides is health”, “fides is energy” e “fides is priceless”. Il risultato finale è un percorso di fede che si interroga consapevolmente sul presente e sul futuro, che trova nella parete di fondo l’ultimo MURALED intitolato “all we need is fides”.

La casa di produzione Mediatrama ha la realizzato le installazioni, con il supporto di 9watts, azienda esperta nella realizzazione di insegne luminose e Officina2840, azienda esperta in allestimento.

Articoli recenti

  • Mostre

Robert Indiana a Venezia: Il Dolce Mistero dell’arte e dell’identità americana

Fino al 24 novembre le Procuratie Vecchie di Piazza San Marco accolgono la più importante esposizione di Robert Indiana ospitata…

29 Aprile 2024 0:02
  • Arte contemporanea

World Leader Pretend: Alex Da Corte in mostra da Gió Marconi

Alex Da Corte torna a Milano con una nuova irriverente rassegna di opere, tra dipinti, sculture e installazioni. È la…

28 Aprile 2024 21:19
  • Arte contemporanea

La quercia della memoria: l’omaggio di Casa Sponge all’artista scomparso Massimo Uberti

A quasi un mese dalla morte di Massimo Uberti, il fondatore di Casa Sponge Giovanni Gaggia lo omaggia con un…

28 Aprile 2024 20:36
  • Arte contemporanea

Qual è il potere reale dell’immaginazione? La risposta collettiva del MACTE di Termoli

Fino al primo giugno, Ersilia. Praticare l’altrove è il racconto corale al MACTE Termoli che reinterpreta la città tra folklore,…

28 Aprile 2024 19:09
  • Progetti e iniziative

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere: la nuova illy Art Collection dedicata a Biennale Arte 2024

Il sodalizio con l’Esposizione Internazionale d’Arte si riconferma anche in occasione della 60. edizione arricchendosi di una illy Art Collection…

28 Aprile 2024 10:00
  • Teatro

Harold Pinter, la parola di accusa: Lino Musella al San Ferdinando di Napoli

Lino Musella lega tre brevi pièce del grande drammaturgo Harold Pinter sul filo della potenza della parola, tra questioni razziali…

28 Aprile 2024 8:10