È stata inaugurata lo scorso 9 marzo, la strabiliante mostra dell’artista danese-islandese Olafur Eliasson.
Organizzata dalla Tanya Bonakdar Gallery di New York, l’esposizione, intitolata Your ocular relief, è realizzata sfruttando sapientemente giochi ipnotico di luci colorate che richiamano rappresentazioni cosmiche.
In questi tempi che ci limitano negli spostamenti, abbiamo ripercorso per voi le tappe salienti di questa mostra, assolutamente imperdibile.
All’ingresso dell’esposizione un grande schermo ricurvo accoglie il visitatore in una grande stanza buia. Sullo schermo si manifestano lentamente forme geometriche dai colori diafani che si condensano in strni pianeti extraterrestri. La suggestiva installazione è creata con l’ausilio di una serie di lenti, prismi e specchi che rinfrangono e riflettono la luce proveniente da 5 faretti. Dietro lo schermo è possibile ammirare gli apparati responsabili del complesso spettacolo di luci. Molti degli oggetti che compongono l’installazione erano in deposito presso lo studio dell’artista come rimanenze di altre opere d’arte ed esperimenti.
«La composizione risultante rende visibile il fenomeno fisico della leggera flessione e spaccatura. Sebbene la sequenza si ripeta in un ciclo continuo, la natura astratta dell’opera la fa apparire sempre nuova, al di là della semplice comprensione.» si legge sul sito di Olafur Eliasson.
Come ispirazione per i suoi lavori di proiezione, l’artista cita gli esperimenti nel cinema e nella fotografia del primo Novecento di artisti costruttivisti ed espressionisti come Hans Richter e Làszlò Moholy-Nagy.
Salendo al piano superiore, ci si imbatte in sculture luminose di più piccolo formato, ma ugualmente suggestive. Fra le opere che più catturano l’attenzione del visitatore vi è Edgy but perfect kinship sphere, una complessa figura geometrica formata da triangoli di vetro dicroico, una particolare tipologia di vetro contenente micro-strati di ossidi metallici gli conferiscono proprietà ottiche particolari e un aspetto cangiante.
Large chromosphere assembly è un’opera complessa composta da 12 sfere di vetro solido che si specchiano sul retro. Piccoli specchi concavi vengono ingranditi attraverso le sfere mentre riflettono simultaneamente lo spettatore capovolto.
Mirror my calmness Buddha in me è invece un’installazione che si ispira ai riflessi dell’obbiettivi puntati verso il sole. La scultura murale in forma di specchio, assume la forma di colorate ellissi sovrapposte. Il materiale utilizzato è un preziosissimo vetro soffiato a mano con sfumature argentee.
L’arte di Olafur è una ricerca sulla percezione e sul movimento, in relazione allo spazio che ci circonda, sia in termini spaziali che ambientali. La fenomenologia della natura è al centro delle sue installazioni, studiate sia nel loro aspetto scientifico e nella loro influenza sulla vita umana.
Olafur Eliasson vive e lavora tra Copenhagen e Berlino. Qui, nel 1995, ha fondato lo Studio Olafur Eliasson, in cui un team – composto da un centinaio di artigiani, architetti, storici dell’arte, archivisti, programmatori, amministratori, tecnici scientifici e cuochi – lo assiste nella realizzazione dei suoi lavori altamente sperimentali. Tra le sue opere più celebri ricordiamo l’evocazione dei cambiamenti meteorologici ricostruiti nella Turbine Hall della Tate Modern di Londra (The Weather Project, 2003), o ancora le quattro cascate che scrosciavano in pieno East River a New York (New York City Waterfalls, 2008), o al viaggio cosmico proposto alla Fondation Louis Vuitton a Parigi (Contact, 2014-2015).
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