Categorie: Musica

MUSICA | La poltrona di Bach

di - 1 Novembre 2012

Dipende dal mood e l’ideale sarebbe sedersi sul divano di casa, accendere l’impianto stereo e godersi in santa pace la musica. Ma non si può. Posso farlo solo in qualche week end, se non sono in giro per lavoro. Quotidianamente invece ascolto alcune web radio monotematiche. Lavoro tanto al computer e me seduto davanti al pc con le cuffie, è una immagine che mia moglie ha imparato (mal volentieri) a sopportare. Lei infatti, quando si rivolge al sottoscritto, sa già che dovrà ripetere una seconda volta quello che mi ha appena detto. La faranno santa.

Ascolto di tutto, ma ho alcuni generi che preferisco: classica, jazz, rock, elettronica. Dicevo del mood. In questo periodo è il momento della musica da camera. Sto ascoltando molta musica barocca ed in prevalenza quartetti. Ecco la playlist per questo rientro settembrino. 1) J. S. Bach, The Art of Fugue, Emerson String Quartet; 2) Boccherini, Musica Notturna, Cuarteto Casals; 3) G.B. Platti, Chamber Music, Ensemble Corda; 4) Mozart, Piano quartets, Ax, Stern, Laredo, Yo-Yo Ma; 5) Brahms, Complete Piano Quartets, Beaux Art Trio con W. Trampler; 6) Steve Reich, Counterpoints. Kuniko Kato.

L’arte della fuga, insieme alle variazioni Goldberg, è l’opera che anni fa mi ha fatto innamorare di Bach. Credo sia l’opera più alta, più complessa che un autore abbia mai composto. Bellezza allo stato puro. Il disco che riascolto in questi giorni è a mio parere una delle migliori esecuzioni dell’Arte della fuga per quartetto degli ultimi dieci anni. È ad opera dell’Emerson String Quartet, pubblicata dalla Deutsche Grammophon. Il suono è pieno, pulito, cristallino. Del tutto diverso il cd di Boccherini. Se Bach è astrazione, bellezza delle sfere celesti, Boccherini con la sua Musica notturna delle strade di Madrid è un invito a scoprire la lievità della vita. Il CD Musica Notturna raccoglie il meglio della musica da camera composta da lui tra gli anni Settanta e Ottanta del 18° secolo. Ricordo il magnifico quartetto con chitarra che finisce con il travolgente Fandango ed il minuetto del quintetto per archi in E maggiore n° 6, op. 11 n°5 III. Il merito è tutto del Cuarteto Casals, la cui lettura della musica di Boccherini è gioiosa, vivace ed elegante.

Giovanni Benedetto Platti non è notissimo, anzi. È stata una scoperta fatta attraverso l’ascolto di una web radio che ha un nome buffo: Barock around the clock. Ho solo due cd di quest’autore e l’ultimo in ordine di tempo è intitolato Chamber Music, eseguito dalla Ensemble Cordia per l’etichetta Brilliant. La musica di Platti è stata una piacevole sorpresa che tuttora mi entusiasma. I due quartetti per piano di Mozart K. 478 e K. 493 sono capolavori assoluti. L’esecuzione dei musicisti Emanuel Ax, Isaac Stern, Jaime Laredo, Yo Yo Ma è appassionante, niente eccessi cerebrali, invece tanta musica viva, palpitante con uno Stern particolarmente lirico. Tutto fila via piacevole, veloce e con grande coinvolgimento (si ascolti il Rondò finale del K. 478).

Brahms è il musicista dell’Ottocento che ascolto più spesso. In questi giorni prediligo i suoi quartetti per piano (op. 25, 26, 60). Si tratta di un doppio cd che acquistai tempo fa per poco prezzo e non fu un errore, il livello della esecuzione ad opera del Beaux Art Trio con W. Trampler è davvero molto alto. Il mio brano preferito è il Rondò alla Zingarese del quartetto op. 25, che è a dir poco trascinante. Oltre ai tre concerti di cui sopra, il doppio cd della Philips contiene anche un trio per piano per un totale di 150 minuti di musica. L’ultimo di questa playlist è un SACD di musica contemporanea. Non sono un esperto e quindi non sono sicuro che possa essere annoverato nella categoria musica da camera. È un disco del 2011 ed è la versione per percussioni degli Electric Counterpoints di Steve Reich suonata dalla giapponese Kuniko Kato con l’aggiunta di qualche altro brano. Il disco dura solo 40 minuti e si intitola Kuniko plays Reich. Siamo in pieno Minimalismo con i suoi tipici suoni a loop di carattere ipnotico. Kuniko dimostra una notevole abilità nella esecuzione di queste composizioni, specialmente nel brano Six Marimbas Counterpoints dove essendo sola ed aiutata da nastri preregistrati, non fa rimpiangere la mancanza delle altre 5 marimbas.

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 80. Te l’eri perso? Abbonati!

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