Categorie: Musica

MUSICA NOSTALGIA

di - 3 Dicembre 2018
Una nuova frontiera del gotico, un rock noir da cattedrale; nato dall’improvvisazione del momento, dalla narrazione di storie di vita del gruppo: “Just wanted to go into the studio for a few days with our acoustic guitars and see what happened”, frase di Layane Staley, cantante e frontman della band,  riassume l’anima di questo acoustic-based EP degli Alice in Chains. Registrato nella settimana tra il 7 ed il 14 settembre del 1993 al London Bridge Studio di Seattle, rilasciato dalla Columbia Records il 25 gennaio del 1994; scritto e registrato in una settimana, Jar of Flies, è ciò che è, la sua sostanza è quella di essere un “attimo” e come tale è unico, irripetibile, viscerale; un attimo che può pure vantarsi d’esser stato il primo EP della storia a raggiungere la posizione numero uno nella classifica statunitense Billboard 200.
Tappeti di chitarre grunge imbevono l’album nel suo complesso, lo annegano anzi. Rotten Apple è lo sporco zerbino d’ingresso in questo mondo, pianeta marziano arrugginito con chitarre che affondano e riemergono a prendere boccate di fiato, lamentose, agonizzanti. Nutshell è solo essenza libera del soggetto spoglia del suo guscio protettivo, del suo carapace, paura, angoscia, essenza sputata in faccia dalla voce affilata di Staley in questa traccia che è l’indiscusso capolavoro dell’EP. A tratti estivo, a tratti strisciante a tratti epico questo e molto altro I Stay Away con i suoi archi e giri di chitarra elettrica. Continuando la perlustrazione di questo mondo interno e sconosciuto, a tratti inospitale, a tratti profumato di casa vengono poi No Excuses, pezzo musicalmente più sbarazzino e Whale & Wasp instrumentale di grunge che par medievale, di cacce hai draghi e castelli di assoli adatta giusto a riprendere fiato prima di tuffarci nella struggente Don’t Follow e ammarare sulla goliardica Swing on This.
Fabio Gagliandi

Articoli recenti

  • Mostre

Cinque mostre da vedere a Berlino durante le vacanze di Natale

Dalla prima tappa berlinese di The Clock di Christian Marclay alle installazioni immersive di Petrit Halilaj, passando per pittura contemporanea,…

28 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

Un volo nell’astrazione: da Kandinsky a tutta l’Italia del primo Novecento

Al MA*GA di Gallarate, fino al 12 aprile 2026, il racconto di come si irradia in Italia l’astratto a partire…

27 Dicembre 2025 16:20
  • Arte contemporanea

Il MACRO di Roma riapre le porte con una intera programmazione dedicata alla città

Dopo una lunga attesa, parte ufficialmente la direzione di Cristiana Perrella: oltre alla grande mostra UNAROMA, dedicata allo scambio intergenerazionale…

27 Dicembre 2025 15:00
  • Arte contemporanea

La mostra di John Armleder a Ginevra è come un mercatino delle feste

John Armleder gioca con l'eterna ambiguità tra opera e merce, per proporre una concezione allargata dell’arte. E la mostra al…

27 Dicembre 2025 13:30
  • Fotografia

L’ultimo regalo di Martin Parr è stato il colore delle cose di tutti

In un’epoca che sottrae presenza alle cose, il grande fotografo Martin Parr ha lasciato un’eredità che appartiene a tutti: la…

27 Dicembre 2025 12:30
  • Mercato

Mercato dell’arte 2025: storia e cronistoria dell’anno che sta per finire

Fiere, aste, collezionisti, maxi aggiudicazioni. Un racconto per frame, per picchi, per schianti, più o meno approfonditi e intrecciati tra loro,…

27 Dicembre 2025 12:22