Categorie: Opening

“Convergence” per i 125 anni dell’American Academy in Rome

di - 20 Febbraio 2020

A Roma inaugura oggi, 20 febbraio, “Cinque Mostre”, a cura di Elizabeth Rodini e Ilaria Gianni, l’annuale collettiva con cui l’American Academy in Rome presenta il lavoro dei suoi Rome Prize Fellows, Italian and Affiliated Fellows, in dialogo con altri artisti invitati, che unisce le ricerche di Azza Abo Rebieh, Samiya Bashir, Matthew Brennan & Eugenia Morpurgo, Garrett Bradley, David Brooks, Dina Danish & Jean-Baptiste Maitre, Rä di Martino, Corinna Gosmaro, John Jesurun, Giovanna Silva e Pamela Z.

Per il 125mo anniversario della fondazione dell’American Academy in Rome il tema è “Convergence” «un’esplorazione multidisciplinare che coniuga arti visive e performative permeando gli spazi dell’Accademia» e si presenta al pubblico con la serata dell’opening dedicata alla performance, con John Jesurun (alle 18.30 e alle 19.45), Pamela Z (alle 19.00) e Rä di Martino (alle 20.15).

Gli artisti di Cinque Mostre 2020 esplorano i paradossi del concetto stesso di convergenza, «prendendo in esame le esperienze che condividiamo e quelle che portano a separazioni, ripesando e ridisegnando un paesaggio tra il reale e il fantastico. Lavorando con le parole, il suono, il video, la fotografia, la materia, offrono delle personali visioni di una convergenza trasformativa», ha spiegato l’istituzione.

Elizabeth Rodini, Arts Director dell’American Academy in Rome, ci ha raccontato il progetto espostivo.
Nella serata inaugurale e nell’intero programma la performance ha un ruolo di grande rilevanza. Perché questa scelta?

«”Cinque Mostre” è un progetto espositivo dedicato al lavoro dei borsisti dell’Accademia, e per questo ogni anno lo scenario cambia. Quest’anno abbiamo l’opportunità di ospitare il drammaturgo, regista e artista multimediale John Jesurun e la compositrice e artista sonora Pamela Z. Ci è sembrato quindi naturale coinvolgere anche Rä di Martino, che è stata una nostra borsista del programma delle Italian Fellowship, per creare un palinsesto di performance dal vivo che attivassero gli spazi dell’Accademia durante la serata di inaugurazione».

Perché avete scelto il tema “Convergence”? In che modo è legato ai 125 anni dell’American Academy in Rome?

«Il titolo “Convergence” è legato al tema del nostro 125emo anniversario, “Encounters”, dedicato a esplorare le connessioni che l’Accademia ha instaurato fin dalla sua nascita con il più ampio contesto della città di Roma e dell’Italia. Ma “convergenza” sottolinea anche i risultati di questi incontri, il modo in cui le cose si fondono e si intrecciano».

Si possono individuare delle tematiche principali attraverso cui artisti e curatori hanno declinato il tema della Convergence?

«Il tema è esplorato e attuato in diversi modi. Uno dei punti chiave è la convergenza tra la dimensione passata e quella presente, vissuta e interpretata dagli artisti nella città di Roma: è così che Dina Danish e Jean-Baptiste Maitre mescolano le immagini delle vestigia del passato con emblemi della contemporaneità che hanno incontrato esplorando la città, l’artista siriana Azza Abo Ribieh vede la cornice antica della città offrire rifugio a un turbolento presente, mentre Corinna Gosmaro riflette metaforicamente sulle tracce del tempo su oggetti di passaggio e Garrett Bradley ci chiede di immaginare che cosa renda un’architettura un monumento fuori dal tempo.
L’opera iconica di John Jesurun Philoktetes (Filottete) – sua trasposizione del testo greco originale di Sofocle, reinterpretato alla fine del XX secolo in americano e ora in italiano – colloca potentemente le tematiche eterne di un dramma classico nella nostra contemporaneità.
Un’altra prospettiva del termine “convergenza” riguarda le modalità con cui le persone si incontrano e i risultati di questi incontri: ne sono un esempio l’esplorazione compiuta Giovanna Silva attraverso la città di Roma insieme alle sue guide locali (le “sante quattro”); l’installazione sonora a 21 canali di Pamela Z, in cui linguaggi e voci si fondono un’unità sonora più ampia delle singole voci e parti che la compongono; l’installazione della poetessa Samiya Bashir, in cui il movimento del corpo attraverso un tessuto fluttuante di parole riformula i nostri incontri con il mondo e con gli altri.
Diversi altri progetti esplorano ancora la convergenza tra il paesaggio e l’azione umana, come l’installazione del libro di artista di David Brook che esplora come l’uomo abbia catalogato un fiume dell’Amazzonia venezuelana e la toccante proiezione di un paesaggio familiare modificato dal cambiamento climatico realizzata da Matthew Brennan e Eugenia Morpugo».

Azza Abo-Ribieh (Artist Protection Fund Fellow), Samiya Bashir (Joseph Brodsky Rome Prize, a Gift of the Drue Heinz Trust), Garrett Bradley (Philip Guston Rome Prize), David Brooks (Rome Prize in Visual Arts), Dina Danish e Jean-Baptiste Maître (Mondriaan Fonds/Dutch Affiliated Fellows), Rä di Martino (2017-18 Fondazione Sviluppo e Crescita CRT Italian Fellow in Visual Arts), Corinna Gosmaro (Fondazione Sviluppo e Crescita CRT Italian Fellow in Visual Arts), John Jesurun (Nancy B. Negley Rome Prize), Eugenia Morpurgo (Tiffany & Co. Italian Fellow in Design) e Matthew Brennan (Booth Family Rome Prize), Giovanna Silva (ENEL Foundation Italian Fellow in Architecture, Urban Design and Landscape Architecture), Pamela Z (Frederic A. Julliard/Walter Damrosch Rome Prize)
“Convergence”
A cura di Elizabeth Rodini e Ilaria Gianni
Dal 20 febbraio al 29 marzo 2020
American Academy in Rome
Via Angelo Masina 5, Roma
Opening: 20 febbraio 2020, ore 18.00
Performance per la serata dell’opening:
• alle 18.30 e alle 19.45: John Jesurun, Philoktetes, con Antonio Fazzini, Silvia Gallerano e Giulio Maroncelli
• alle 19.00: Pamela Z, Sonora Spolia, con Alana Mailes e Joel Pattison
• alle 20.15: Rä di Martino, (Star) Dust, scritta da Chiara Valerio, con Iaia Forte, Alessandro Pezzali e
Mauro Remiddi (Porcelain Raft)
Orari di apertura delle mostre: sabato e domenica, dalle 16.00 alle 19.00
www.aarome.org

Giovanna Silva, Le Sante Quattro (part.), ph Giorgio Benni, courtesy l'artista e American Academy in Romemore
Corinna Gosmaro, Rendez vous (rope ladder), Piccolo Paesaggio, 2020, ph Giorgio Benni, courtesy l'artista e American Academy in Romemore
Corinna Gosmaro, Rendez vous (rope ladder), Piccolo Paesaggio, 2020, ph Giorgio Benni, courtesy l'artista e American Academy in Romemore
D. Danish, J.B. Maitre, Winged Sandals, Moses and a Cocktail (carving), A Cocktail, Moses and Winged Sandals (embrossing), 2019, ph Giorgio Benni, courtesy l'artista e American Academy in Romemore
D. Danish, J.B. Maitre, Winged Sandals, Moses and a Cocktail (carving), 2019, ph Giorgio Benni, courtesy l'artista e American Academy in Romemore
Azza Abo Rebieh, From Syria with Love, 2020, ph Giorgio Benni, courtesy l'artista e American Academy in Romemore
Rä di Martino (2017-18 Fondazione Sviluppo e Crescita CRT Italian Fellow in Visual Arts), Immagine / Image Iaia Forte, foto di scena di Sveva Bellucci / set photo by Sveva Bellucci, courtesy l’artista e American Academy in Rome more
Pamela Z (Frederic A. Julliard/Walter Damrosch Rome Prize), courtesy l’artista e American Academy in Romemore
David Brooks (Rome Prize in Visual Arts), Immagine / Image David Brooks, Permanent Field Observations, 2018, courtesy l’artista e American Academy in Romemore
David Brooks, ph Giorgio Benni, courtesy l'artista e American Academy in Romemore
John Jesurun (Nancy B. Negley Rome Prize), Immagine / Image John Jesurun, Philoktetes, Le Sante Quattro, 2020, courtesy l’artista e American Academy in Romemore
Giovanna Silva (ENEL Foundation Italian Fellow in Architecture, Urban Design and Landscape Architecture), Immagine / Image, Giovanna Silva, Le Sante Quattro, 2020, courtesy l’artista e American Academy in Romemore

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Tag: Affiliated Fellows American Academy American Academy in Rome Azza Abo Rebieh Corinna Gosmaro David Brooks Dina Danish & Jean-Baptiste Maitre Elizabeth Rodini Garrett Bradley Giovanna Silva Ilaria Gianni Italian Fellows John Jesurun Matthew Brennan & Eugenia Morpurgo Pamela Z Rä di Martino Rome Prize Fellows Samiya Bashir

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