Artista post-concettuale austriaco, curatore e teorico dei nuovi media, Peter Weibel è morto l’1 marzo 2023, Karlsruhe, in Germania, all’età di 78 anni. Nato il 5 marzo 1944, a Odessa, che in quegli anni faceva parte dell’URSS, nella città tedesca Weibel dirigeva, fin dal 1999, lo ZKM Center for Art and Media, tra gli spazi dedicati all’arte e alle nuove tecnologie più prestigiosi a livello mondiale, con una vasta collezione di arte multimediale.
Iniziò a studiare medicina a Vienna ma poi passò alla matematica, interessandosi in particolare alla logica. Mosse i suoi primi passi nel campo dell’arte nei primi anni ’60, come poeta visivo, influenzato dalle riflessioni post strutturaliste tra semiotica e linguistica. Già nelle sue prime azioni performative, esplorò la forma dei media su schermo e oltre, dal cinema alla televisione, dalle audiocassette agli ambienti elettronici interattivi.
Oltre a partecipare ad eventi con membro dell’Azionismo viennese, sviluppò, dal 1967, insieme a Valie Export, Ernst Schmidt Jr e Hans Scheugl, una pratica di “cinema espanso” ispirata a quella statunitense, riflettendo sulle condizioni tanto ideologiche che tecnologiche della rappresentazione cinematografica. Con la sua azione televisiva “tv und vt works”, trasmessa dalla televisione austriaca nel 1972, trascese i confini dello spazio della galleria, interrogando la tecnologia video nella sua applicazione come mezzo di massa. Dalla fine degli anni ’70 si dedicò alla musica. Insieme a Loys Egg fondò la band Hotel Morphila Orchester, per dedicarsi, dalla metà degli anni ’80, alle possibilità dell’elaborazione video assistita da computer.
Come teorico e curatore, ha sostenuto una forma di storia dell’arte che includesse la storia della tecnologia e la storia della scienza. Nella sua professione di docente universitario e direttore di istituzioni come l’Ars Electronica di Linz, in Austria, l’Institute for New Media di Francoforte e lo ZKM di Karlsruhe, ha contribuito a formare la scena europea della Computer Art, attraverso convegni, mostre e pubblicazioni.
«Ci stiamo avvicinando alla fine della società della prossimità nello spettacolo, nello sport, nella cultura. Il pubblico di massa non sopravvivrà così come il turismo di massa e altre forme di mobilità di massa», ci raccontava in una nostra intervista del 2020, a proposito del futuro delle istituzioni culturali. «La cultura deve espandersi in estensioni digitali, in dipartimenti digitali, in attività digitali. I musei diventeranno i rivali dei servizi di streaming (Netflix e altri) e delle trasmissioni televisive. Le strategie per il futuro si basano su eventi e formati ibridi. I musei possono ancora rimanere come istituzioni per incontri fisici, ma devono diventare anche piattaforme per incontri virtuali».
Sempre attento al presente, acuto commentatore dell’attualità, all’inizio di maggio 2022, durante l’invasione russa dell’Ucraina, Weibel ha sostenuto che le parti del Paese allora sotto il controllo russo e la Transnistria fossero riconosciute a livello internazionale per consentire di raggiungere una sorta di accordo con la Federazione Russa.
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