Jacques-Émile Blanche, Portrait de marcel Proust, 1892 © Photo RMN-Grand Palais (Musée d'Orsay) / Hervé Lewandowski
Ogni studente francese ha amato o detestato Marcel Proust. È forse questo il motivo principale per cui il Musée Carnavalet gli ha dedicato una mostra? Da giugno a novembre 2021 la mostra ha accolto 417 053 visitatori e sarà ancora visitabile fino al 10 aprile 2022. La locandina è un ritratto di Marcel Proust con una scritta blu: “Marcel Proust. Un roman parisien”, un’impaginazione semplice ed elegante come il completo scuro dell’autore. Il dipinto, realizzato da Jacques-Emile Blanche nel 1892 con un Proust a soli 21 anni, è stato prestato dal Musée d’Orsay.
La tematica principale del percorso è il rapporto di vita e ambientazione dei romanzi dello scrittore con la capitale francese. Si tratta di un viaggio nel centro della Parigi haussmaniana, tra vita vera e fantasia. Splendido è il dettaglio nei testi di sezione della mostra delle piante dei diversi appartamenti in cui Marcel Proust ha vissuto a Parigi. L’allestimento è molto colorato e le tonalità digradanti dei cartelli e dei testi con delle leggere sfumature rivelano uno studio molto attento da parte dei grafici. Foto d’epoca, documenti manoscritti, locandine pubblicitarie e mobili ci fanno rivivere la vita dei salotti parigini al termine del secondo impero .
Certamente la mostra si rivolge a chi conosce bene la letteratura di Marcel Proust, ma anche in parte a chi non lo hai mai letto, stimolandolo alla lettura. L’appartamento dove lo scrittore nasce nel 1871 a Auteuil o quello in cui muore nel 1922 a rue Hamelin ci dimostrano quanto fosse “parigino”. La stanza con il letto di Proust, il suo bastone e cappotto non sorprendono chi ha già frequentato il Musée Carnavalet: si tratta infatti di una semplice movimentazione di oggetti che sono normalemente esposti al secondo piano delle collezioni permanenti.
Accanto allo scrittore si percepisce, attraverso foto e lettere, la presenza di Jean Cocteau, André Breton, Alphonse Daudet e Colette. Sono tanti incontri che hanno permesso a Proust di arricchire i protagonisti di À la recherche du temps perdu. Risalta la Parigi splendente ereditata da Napoleone III, ma anche minacciata dalle bombe durante la Prima Guerra Mondiale quando lo stesso Proust si rifugia al Ritz. Tra le pitture presenti ci sono Caillebotte, Monet, Vuillard e Pissarro, ma anche le fotografie di Nadar e Atget. Le Monde in un suo articolo ha criticato il fatto che i visitatori possono ammirare un solo piccolo manoscritto della Recherche delle collezioni della Bibliothèque nationale de France (BNF). Molto più interessante, invece, la presenza di un insieme misto di diversi supporti originali, proprio per evitare il cliché di una mostra di letteratura fatta solo di libri e per avvicinare un pubblico il più ampio possibile. Un terzo degli oggetti nel percorso della mostra appartiene al Musée Carnavalet e il resto ad istituzioni francesi. Il fascino della mostra non risiede tanto nella logistica, quanto piuttosto nella redazione di testi chiari e semplici e in un allestimento elegante e dandy come Marcel Proust.
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"L’allestimento è molto colorato e le tonalità digradanti dei cartelli e dei testi con delle leggere sfumature rivelano uno studio molto attento da parte dei grafici"
" Molto più interessante, invece, la presenza di un insieme misto di diversi supporti originali, proprio per evitare il cliché di una mostra di letteratura fatta solo di libri e per avvicinare un pubblico il più ampio possibile.
......Ma perche non fa un altro mestiere?