A Venezia va in scena il Neoromanticismo

di - 7 Settembre 2016
La 73sima Mostra del Cinema di Venezia, che poi si chiama dell’Arte Cinematografica, è arrivata a metà della sua programmazione. Ogni anno, il primo Festival della storia del cinema, oltre ad essere la più interessante rassegna di film d’autore al mondo, mette in luce inconsapevolmente le linee guida dei temi che ritroveremo nelle sale cinematografiche nell’autunno inverno. Ne percepisce gli umori, i problemi che si vogliono mettere a fuoco, i filoni ai quali apparterranno la maggior parte dei film d’autore che caratterizzeranno la stagione che sta per iniziare e, naturalmente, sappiamo che il cinema esprime uno dei punti di osservazione più interessanti della società che viviamo.
Da questa prima metà di proiezioni in concorso, sempre proposte nella loro versione integrale, si intravedono molto chiaramente gli argomenti urgenti e importanti che sono al centro della riflessione dei registi e quello che questi film vogliono denunciare. Quest’anno i temi presi in considerazione sembrano tutti molto interessanti e assolutamente attuali. Sono temi forti, che volano alto, che si contrappongono con forza e lucidità alla complicata realtà che viviamo, che molto esplicitamente ne sono la risposta. Le maggiori tematiche affrontate finora, sono cose grosse, impegnative, nobili, di vitale importanza per l’umanità.

In ordine di programmazione dei titoli e non d’importanza dei temi che emergono, li elenco: primo: la forza della passione e della determinazione delle idee (La La Land di Damien Chazelle, film di apertura della Mostra). Puro e utopistico slancio, con il quale possiamo vincere, senza cinismo, in questi tempi cupi e con il quale dobbiamo pensare di poter cambiare il mondo, cominciando da quello più vicino a noi, non perdendo mai la speranza di potercela fare. Una risorsa che abbiamo in noi stessi se sappiamo trovarla e se la alimentiamo con coerenza e perseveranza.
Secondo: l’importanza delle scelte dettate dal valore etico e morale del singolo individuo, che deve sovrastare i nostri piccoli ritorni personali, le nostre pratiche convenienze (The Light Between Oceans di Derek Cianfrance). Sarebbe bello ritornarci tutti, basterebbe questo per salvarci dal malaffare, dalla politica corrotta, dall’indifferenza e dallo scellerato populismo che affliggono la nostra epoca.
Terzo: la denuncia dell’orrenda violenza sulle donne che si perpetua da secoli ed è entrata da tutte le porte della nostra cultura compresa la religione mal interpretata (Brimstone di Martin Koolhoven). Interessante vedere come anche i registi maschi denuncino con forza questo problema, noi donne sappiamo di quanto ce ne sia bisogno nella nostra società ancora così maschilista e in quella dei Paesi più lontani, dove la minaccia del ritorno alla castrazione del ruolo e dell’autonomia della donna si fa sempre più palese.

Quarto: la denuncia della violenza e dell’assurdità di tutte le guerre in film che raccontano di come la guerra si faccia tra persone che prima erano amiche, gente normale, gente come noi (Frantz di François Ozon e Hacksaw Ridge di Mel Gibson). Che ci mostrano i sentimenti umani in mezzo a violenze senza fine, pance sbudellate, gambe maciullate, ordini imposti con un’altra logica umana, molto diversa da quella dei tempi di pace. Ma quegli uomini siamo noi, noi siamo quelli che vanno a farsi maciullare, noi siamo le donne che li aspettano, noi siamo quelle che poi portano i fiori sulle tombe vuote di un figlio morto al fronte, i figli che vivono la violenza e restano soli, sono i nostri, bisogna volere solo la pace.
Quinto: l’assurdità del fondamentalismo religioso, un pericolo tanto urgente e che si sta allargando a dismisura, che porta a un’interpretazione dei dogmi allucinata e in assoluta malafede (Brimstone). Il pericolo dei preconcetti, delle idee assolute, che ci stanno portando verso uno dei periodi più bui della nostra civiltà, malgrado lo sviluppo delle scienze, e della tecnologia, ma evidentemente, non conoscendo invece a fondo la storia.

Un discreto numero di film, quest’anno, riporta a un nuovo romanticismo, che riscopre il ruolo dell’amore e dei buoni sentimenti, dell’ascolto delle esigenze dello spirito umano, del valore dell’uomo e dei suoi ideali, dell’amore che non soffochi, ma che ci nutra nel profondo, anche con la rinuncia per il bene dell’altro. Anzi, in generale, considerando che tutti gli altri temi citati sono in fondo dettati da una reazione intelligente alla nostra storia contemporanea, direi che il tema più innovativo che ritorna nei film di Venezia 73, forse il più spontaneo, è proprio questo nuovo romanticismo. Dopo tanto cinismo e materialità, abbiamo forse tutti bisogno di un sentimento forte che in fondo, questi valori elencati, li racchiuda tutti? Intanto si attendono i film asiatici o mediorientali che ancora in concorso non si sono visti, quest’anno la Mostra del Cinema di Venezia ha fatto il pieno di film americani.
Cristina Cobianchi

Articoli recenti

  • Fotografia

Fotografia e dintorni, cosa vedere a Torino #2: in zona Vanchiglia

Torino a tutta fotografia con il nuovo festival Exposed e la fiera The Phair, gli appuntamenti da non perdere con…

3 Maggio 2024 9:14
  • Mercato

Louise Nevelson da Phillips: oltre alla vendita, c’è di più

Nata nel 1899, eppure attualissima, eternamente contemporanea. Margherita Solaini (Specialist, Associated Director del dipartimento Modern & Contemporary Art di Phillips)…

3 Maggio 2024 7:00
  • Mostre

Alessandria Preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento

Dopo il successo di Alessandria Scolpita nel 2019, il Palazzo del Monferrato ospita sino al 6 ottobre 2024 Alessandria Preziosa.…

3 Maggio 2024 0:02
  • Arte contemporanea

Maurizio Cattelan va a New York, per la sua prima mostra personale da Gagosian

Maurizio Cattelan torna a esporre in galleria dopo più di 20 anni, esordendo da Larry Gagosian a New York. E…

2 Maggio 2024 20:47
  • exibart.prize

Ecco i nomi che compongono la giuria di exibart prize N4

Andrea Gambetta, Antonio Addamiano, Uros Gorgone, Cesare Biasini Selvaggi, Manuela Porcu, Fabio Mongelli, Simone Manuel Sacchi, Edson Luli, Federico Pazzagli,…

2 Maggio 2024 17:28
  • Personaggi

In ricordo di Pino Pinelli: artista, amico e consigliere

A pochi giorni dalla sua scomparsa, l'artista Pino Pinelli viene ricordato dal gallerista Antonio Addamiano. Tra mostre, progetti passati e…

2 Maggio 2024 17:15